venerdì 4 novembre 2011

Eureco: è questo il Paese che vogliamo?

Oscar Figus è il segretario del mio partito, il PD, ma è anche un amico. Oggi non stavo bene e mia moglie era a letto malata. Pertanto non ho potuto uscire di casa e ho chiesto a lui di mandarmi notizie e fotografie della manifestazione alla Eureco. Le foto sono arrivate e per accompagnarle pubblico anche la sua riflessione su questa tragedia.

Ciao Carlo, oggi è stata una giornata faticosa, soprattutto dal punto di vista emotivo, tutto il giorno con i sopravvissuti e con le mogli degli operai caduti. Anche le foto sono venute così così, anche il cielo piangeva e diverse immagini sono inutilizzabili.
Dopo la mattinata di eventi, oggi pomeriggio alle 15 ci siamo ritrovati davanti all’Eureco (chiusa per lutto). Saremmo stati una trentina di persone (poche) di diversi comitati e associazioni (ci conosciamo ormai tutti, siamo sempre gli stessi) impegnati nella lotta contro le morti bianche.
Che cazzo vuol dire morti bianche? Sembra quasi voler togliere forza a quelle morti, quasi a renderle in qualche modo inevitabili. Eppure qui sono morte quattro persone arse vive, persone che da vive non abbiamo avuto l’occasione di conoscere, ma persone.
Invece abbiamo conosciuto le loro le famiglie, qualcuno dei loro amici, i loro compagni di lavoro sopravvissuti alla stessa strage e che il lavoro l’hanno perso. Abbiamo conosciuto i loro problemi che solo in minima parte, e con molte difficoltà, cerchiamo di alleviare.
Abbiamo visto lo strazio di una vedova arrivata ieri dall’Albania (neppure parla italiano), il dolore di un’altra nel tornare davanti alla fabbrica che le ha ucciso il compagno che non è riuscita a sposare, la difficoltà di chi prende di pensione giusto quello che le serve per pagare l’affitto, il giovane per il quale l’Eureco è stata l’unica esperienza lavorativa e oggi, con la schiena bruciata e senza lavoro, non sa come tirare a campare.
L’attenzione dell’opinione pubblica è sempre concentrata su problemi più grossi, ma davanti a queste mogli e a questi lavoratori, davanti alla loro dignità, quando ci ringraziano per quel poco che facciamo, mi viene addosso tanta rabbia, per il poco interesse di tanti, per le tante parole e i pochi fatti, per questo Paese che non consola i suoi figli e che non onora i suoi ospiti. Non è questo il Paese che voglio.
Oscar

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