Il cortile del palazzo della politica padernese ricomincia a starnazzare sul problema del riscatto dei diritti di superficie. Dopo il setoloso grugnito del Coordinamento cittadino del PdL arriva il raglio equino della “Sezione Lega Nord per l'Indipendenza della Padania - Lega Lombarda di Paderno Dugnano”.
Il partito guidato da sciuretta Caldan, ha emesso un comunicato veemente a difesa dell’operato del suo vicesindaco che da quando si occupa in prima persona dell’urbanistica (e dei suoi uffici) sembra solo capace di combinare disastri. Questo il testo:
BASTA STORIE SUI DIRITTI DI SUPERFICIE
Assistiamo all’ennesimo episodio di disinformazione e terrorismo psicologico perpetrato dall’opposizione nei confronti dei cittadini padernesi; il tema della puntata è “La trasformazione delle aree in Diritto di Superficie in Diritto di Proprietà”.
Il Vice Sindaco Bogani si impegna ad offrire un’opportunità ai cittadini (a tutti, non solo a qualcuno) che vivono in case di proprietà su aree in diritto di superficie per 90 anni, studia con gli uffici un ventaglio di proposte che tengono conto dei bisogni e delle problematiche delle famiglie, invia loro la comunicazione, le incontra per spiegare nel dettaglio lo scenario in cui ci troviamo e le leggi da ottemperare.
L’opposizione con l’ex giunta si muove per gettare fango sull’operato del Vice Sindaco e apparire come i paladini dei padernesi per coprire qualche peccatuccio.
E’ facile gridare allo scandalo sulle tariffe e dire che potevano essere più basse. Certo, basta violare la legge. E’ facile urlare che in passato i corrispettivi da pagare erano inferiori. Certo, la legge era più blanda. E’ facile dire che il Comune si deve occupare riscossione delle rate. Certo, se il Comune fosse una banca.
Possiamo ascoltare tante storie, tanti “se”, molti “ma” però ciò che conta è la concretezza nel rispetto delle regole. Basta svendere i beni pubblici per raccogliere consensi! Noi rispettiamo le leggi dando i beni al giusto prezzo, senza penalizzare i cittadini e le casse comunali.
In sintesi la difesa politica dell’operato di Bogani si riduce a questo: la legge voluta dal nostro governo va obbedita senza discutere.
Noi non siamo qui ad amministrare la città a favore dei padernesi - scrivono i leghisti -, ma ad applicare i diktat del superministro Tremonti, amico fraterno del nostro capo Bossi. Non vogliamo essere “padroni a casa nostra”, come vi abbiamo raccontato in campagna elettorale, ma siamo leali sudditi di Roma ladrona. Non forniamo servizi ai cittadini di cui dovremmo essere i difensori, ma vogliamo i loro soldi, tanti, maledetti e subito. E se si lamentano sostenuti dall’opposizione li accusiamo di fare "disinformazione e terrorismo psicologico” per gettare fango sul nostro operato.
Il comunicato leghista e quello pidiellino, rivolti soprattutto alla loro base che evidentemente comincia a non gradire, esprimono chiaramente le difficoltà che assediano una giunta e una maggioranza di incompetenti e arroganti. Ad ogni problema che si presenta, dai servizi, al territorio, dalle scuole alla gestione della macchina comunale, emerge sempre più forte lo scollamento e l’incomunicabilità tra l’agire dell’amministrazione e i bisogni della città. E questo è un bene perché i padernesi possono così vedere con i loro occhi, sentire con le loro orecchie e giudicare i governanti, prendendo atto del loro errore. Nel 2009 hanno creduto di far bene a eleggere questi politici incapaci, adesso si rendono conto di avere sbagliato. Nel 2014 potranno rimediare mandandoli finalmente a casa.
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