venerdì 9 settembre 2011

La bacheca di quartiere, al servizio di chi?

“Palazzolo si prepara a inaugurare una struttura destinata a diventare punto di riferimento delle attività del quartiere: la bacheca”  annuncia la stampa locale. 
Questo semplice manufatto di arredo urbano è la gemella di quella installata un anno fa al Villaggio Ambrosiano a conclusione del progetto “Luoghi Comuni” promosso dalla Fondazione Vismara e dovrebbe servire nelle intenzioni dei promotori a centralizzare e diffondere gli annunci delle attività delle associazioni del quartiere aderenti al progetto. Una buona e utile iniziativa? In teoria sì, in pratica no. 
Il suo punto di forza è la facilità d’uso dello strumento che essendo esposto in un luogo pubblico potrà venire utilizzato dalle associazioni per esporre gli annunci delle varie iniziative, e dai cittadini che ne verranno così informati. Il suo punto debole è che è riservata e non è aperta ai cittadini singoli o gruppi informali di amici che, se hanno qualcosa da proporre o da comunicare, non possono farlo appendendo da sé i loro messaggi, ma devono chiederlo  ai gestori.
Insomma anche la semplice bacheca appare l’ennesimo strumento di controllo delle attività sociali, ed è per questo motivo probabilmente che quella installata l’anno scorso al Villaggio, a detta dei residenti con i quali ho parlato, ha prodotto molto poco.
Mi chiedo perché non si semplifica la cosa e si lascia la bacheca aperta all’utilizzo di tutti? Perché chi ha qualcosa di interesse pubblico da proporre (evento, iniziativa, progetto) non può farlo liberamente appendendo un volantino in bacheca? Basta specificare che lo spazio serve solo a questo e non ad altro e fidarsi del buon senso e del civismo dei cittadini. E’ un’utopia credere che sarà la sua utilità a prevalere e a difenderne l’esistenza?

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