Adesso chiedono all’ex sindaco di Sesto San Giovanni, ex Presidente della Provincia di Milano, ex membro della segreteria Bersani, autosospesosi dal partito, che si faccia processare. E lo pretendono quando nemmeno la Magistratura vuole farlo perché non ha elementi per portare le accuse in giudizio.
Chiedono, questi sciagurati, che egli si faccia arrestare, rinunciando, da semplice indagato qual è, a una prescrizione decisa dal magistrato inquirente e di cui non si può liberare nemmeno se lo volesse perché la legge non lo consente allo stato dei fatti.
Insomma il PD mi fa pena per non dire di peggio. Di fronte a un Berlusconi che dopo aver annunciato una manovra di interventi “strutturali” contro la crisi, cancella tutto quanto proclamato finora, l’abolizione delle Provincie e dei piccoli Comuni, il ritocco all’Iva, la minipatrimoniale, il contributo di solidarietà una tantum, e scarica tutto il peso sulle pensioni, il PD come Tafazzi pensa solo a martellarsi gli zebedei e definire irresponsabile la Camusso che ha dichiarato lo sciopero generale.
Ma è possibile che questi "dirigenti" non si accorgano che continuando a rilasciare dichiarazioni di questo tipo appaiono deboli, inattendibili e poco dignitosi, si fanno ridere dietro da tutti e regalano degli assist fenomenali alla destra di governo che, incredula di tanta fortuna, gongola e li sbeffeggia?
Ma è possibile che questi "dirigenti" non si accorgano che continuando a rilasciare dichiarazioni di questo tipo appaiono deboli, inattendibili e poco dignitosi, si fanno ridere dietro da tutti e regalano degli assist fenomenali alla destra di governo che, incredula di tanta fortuna, gongola e li sbeffeggia?
Davanti a questa pochezza dei nani democratici, il compagno Penati appare un gigante: la sua dichiarazione sulle “accuse che si sgretolano”, non è infelice, ma puntuale e precisa. Derubricata da concussione a corruzione, infatti, l’accusa degli imprenditori sestesi (gente ben poco attendibile) non ha finora prodotto alcun rinvio a giudizio e potrebbe ancora sgonfiarsi e finire in niente. Ma il PD, ansioso di dimostrare ai media giustizialisti la sua “verginità”, sembra deciso ad esibire al suo balcone il lenzuolo sporco del sangue di un dirigente “comunista”. Anche se egli si continua a protestare innocente, e lo è fino a prova contraria.
Come pensino costoro di poter costruire un partito qualsiasi su tutto questo io proprio non lo so. Ho una voglia matta di mandarli tutti a ramengo, se fossi Filippo Penati di sicuro lo farei e sbatterei la tessera in faccia a questa gente. Ma Penati non lo farà, lui in fondo, è un comunista.
Come pensino costoro di poter costruire un partito qualsiasi su tutto questo io proprio non lo so. Ho una voglia matta di mandarli tutti a ramengo, se fossi Filippo Penati di sicuro lo farei e sbatterei la tessera in faccia a questa gente. Ma Penati non lo farà, lui in fondo, è un comunista.
9 commenti:
Caro Arcari,non mi convinci.
Innanzi tutto Penati gode di una prescrizione berlusconiana.In mezzo a tanto fumo c'è sicuramente dell'arrosto,siamo nelle mani della procura di Monza,la più corretta ed efficace d'Italia.
E' vero chen fino a sentenza c'è la presunzione d'innocenza,ma nell'immaginario collettivo anche di colpevolezza.Le cose stanno così
per tutti,è male ma bisogna prenderne atto.
Quello che che mi lascia esterefatto è che il PD spera,oggi come oggi,di ripetere il giochino del Sign.G,Greganti agnello sacrificale del fù partito comunista,unico colpevole di un malaffare di cui a goduto tutto il partito.
A Venerdì,
Cordialmente
Pierino Favrin
Un post tremendamente interessante soprattutto degno di riflessione per chi come me milita nel PD.
Un buon amministratore che si ritrova nel giro di pochi mesi ad essere additato come uno dei peggior corrotti senza rinvii a giudizio. Purtroppo, la mia profonda ignoranza in materia giudiziaria mi ha esattamente portato ad avere qualche dubbio sul caso. Dubbio che grazie a questo post ho rimosso.
Come ribadisce Carlo, se non ci fossero punti interrogativi sulla colpevolezza di Filippo Penati lo si sarebbe rinviato a giudizio senza "menare il can per l'aia". Probabilmente non esistono prove ed elementi che possano incriminare l'ex sindaco di Sesto. Reputo doverosa l'autosospensione dagli incarichi da lui rivestiti nel partito ma NON un processo interno.
Al signor Favrin rispondo semplicemente "facile giudicare senza conoscere!"nessuno di noi possiede elementi e conoscenza approfondita della vicenda...soprattutto non andiamo a cercare episodi passati che nulla hanno a che vedere con il presente
Giovanna Baracchi
Penati sia da Presidente della Provincia uscente sia come candidato Presidente della regione nella allora "inespugnabile" Milano città ha battuto il centrodestra con il 48%, percentuale che poi con Pisapia è sembrata una sorpresa. Non occorreva un esperto di marketing per candidare lui al posto di Martina alle primarie regionali del PD e come sindaco al posto di Boeri alle primarie (che a differenza di Boeri avrebbe vinto). Bastava un po' di buon senso. Forse è quello che continua a mancare nel PD lombardo. Spero che ora non seghino anche Cornelli (che come Penati ai tempi aveva rassegnato le dimissioni).
Carissimi
io credo che sul caso Penati si stiano mischiando, come spesso accade, cose molto diverse.
Una cosa è l'azione della Magistratura che ha obblighi, tempi e procedure,
altra cosa sono le considerazioni personali sulla vicenda, altra cosa il gudizio politico.
Sull'azione dela Magistratura non c'è nulla da dire, si rispetta il suo operato e si attendono le sue decisioni.
Sulle considerazioni personali, caro Favrin, il primo dei tuoi assunti invece è: poiché la prescrizione è berlusconiana e poiché la Procura di Monza è la più corretta ed efficace d'Italia sicuramente è colpevole, ma allora aboliamo i gradi di giudizio, io non sono contro i PM (ci mancherebbe altro) ma non spetta a loro il ruolo di giudicante.
Io, ad esempio, sono invece perplesso circa i suoi accusatori ma non credo di avere gli strumenti, né tutte le informazioni, per valutare oggettivamente i fatti.
Sull'aspetto politico della faccenda, non possiamo negare il grande disagio che nasce da questa vicenda ma le generalizzazioni, come sempre accade, aiutano solo la confusione.
In questa situazione nel mio stesso Partito ci sono state difficoltà nel prendere posizioni forti e univoche.
Ma la questione riguarda una persona, Filippo Penati, che amica o nemica, simpatica o antipatica, ha dei diritti inalienabili e dei doveri ai quali non si può sottrarre. Se ha sbagliato deve pagare ma se non si dimostra che è colpevole (non è lui che deve dimostrare di essere innocente) bisogna che la sua integrità sia riconosciuta da tutti.
Invece nell'immaginario collettivo Penati, come giustamente dici, è già stato condannato da molti qualsiasi sia il risultato dell'indagine, ma se questo è male non bisogna prenderne atto, bisogna denunciare con forza che è male.
Ma se viviamo in uno stato di diritto le regole vanno rispettate da tutti, vale per Penati, vale per Berlusconi, vale per gli accusatori, per i difensori e vale per i partiti.
Sullo stracciar di tessere quindi non sono d'accordo.
Non si stà nel PD perché c'è Bersani, o la Bindi, o Penati, si sta in un Partito perché ci si riconosce nel suo progetto ideale e nella sua collocazione politica.
Io, pur rispettando chi ha un progetto o una collocazione diversi dai miei, non ho nessuna intenzione di fare passi indietro e non perché creda in una onestà "genetica" del mio Partito che non esiste per nessuno.
Credo anzi che ci sia continuamente, come in qualsiasi organizzazione fatta di persone, il rischio di infiltrazioni, di illeciti, di errori, contro i quali è necessaria una grande attenzione ed una grande capacità di contrasto ma sempre nel pieno rispetto delle regole che ci siamo dati e delle leggi.
Il PD deve essere per la legalità nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini, deve essere contro qualsiasi privilegio, contro qualsiasi tipo di immunità, per la massima trasparenza politica e contabile ma nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini.
Perché il Partito Democratico non è uno o l'altro dei dirigenti come fa comodo a seconda di chi lo critica, il PD sono soprattutto le migliaia di iscritti e simpatizzanti che lavorano tutti i giorni per il bene di questo Paese, che credono nella Democrazia e nella Costituzione, nella giustizia sociale e nel bene comune, in un modello inclusivo di convivenza e nel rispetto delle leggi.
Io, ultimo tra questi portatori d'acqua, non ho difficoltà a continuare a sentirmi orgoglioso.
Venerdì, se fate, ci sono.
Caro Signor Baracchi,ho scritto
"nell'immaginario collettivo"e questo è male.Quante persone ne sono state colpite e poi uscite innocenti.Ma la gente sembra godere di scandali veri o presunti,
supportati in questo,dai media e da certi magistrati che violano il segreto istruttorio.
Ho preso atto di una disfunzione della coscienza democratica,non l'ho condivisa.
Caro Figus,certo che c'è Io ci sarò Arcari pure
pierino favrin
Cari amici, il vero problema che sta dietro questa brutta storia come in altre è la totale mancanza in Italia di "Stato di Diritto", cioè del dominio delle regole. Una carenza che solo il Partito Radicale ha sempre denunciato. Ieri intervenendo su un blog del Pd in cui rilevavo la difficoltà anche tra compagni ad intendersi sul caso Penati, mi sono sentito rispondere che questa difficoltà nasceva dal fatto che io parlavo di Giustizia, loro di Etica. Ma sono cose diverse? Può esistere un' etica senza giustizia o il contrario? Come si vede la confusione è massima e non sarà facile rimettere, anzi mettere, finalmente le cose con i piedi per terra senza riconoscere che senza l'affermazione dello Stato di Diritto non si va da nessuna parte.
"Caro Signor Baracchi"
si vedo che ho componenti veramente mascoline...cmq preferisco sig.ra
Giovanna Baracchi
Cara signora Giovanna,mi scusi.
pierino favrin
Arcari,porta pazienza se intervengo per la terza volta sullo stesso argomento ma le scuse sono dovute.
saluti
Egr.Sig. Favrin,
scuse accettate
Giovanna
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