venerdì 8 luglio 2011

Province da abolire? Il PD padernese ne discute

Al mio intervento di stamattina sulla posizione del PD in merito all'abolizione delle Province per la riduzione dei costi della politica (perché di questo si tratta) risponde Oscar Figus con un commento che pubblico qui stotto. Sull'argomento si era già espresso Gianfranco Massetti che aveva scritto, rispondendo al mio post:  "Il PD ha un suo progetto di legge di riforma delle istituzioni,è vero, però in questo frangente, dopo la vittoria del centro sinistra alle amministrative e al referendum, doveva votare contro il mantenimento delle Province. Ha sbagliato. C'era e c'è tutto il tempo per spiegare la propria posizione ma lì si è persa una occasione per battere il governo e sfidarlo a fare davvero le riforme, se le volesse".

Caro Carlo, ho grande rispetto per la tua posizione e per tutti coloro che disapprovano la posizione presa dal PD sulla proposta di abolizione delle Province, ma permettimi un piccolo contributo personale alla discussione perché a mio avviso vengono affrontati problemi di tipo diverso.
Se il problema è “come facciamo a spiegarlo alla gente” è certo un grosso problema, non so se è giusto risolverlo facendo la scelta più facile o piuttosto imparando a comunicare scelte complesse. Che poi oggi la politica sia anche e soprattutto mediatica, si affermi per slogan e richieda attenzione particolare al primo messaggio che passa perché spesso è il più efficace è un dato di fatto. Da questo punto di vista sarebbe stato meglio e certo più comprensibile votare si all’abolizione, trasmettere un messaggio chiaro e poi attivarsi per la riforma.
Ma se ragioniamo sull’abolizione delle Provincie tout-court al fine di diminuire i costi della politica rimango della mia convinzione che – detta così - sia una posizione demagogica se non dici cosa vuoi fare dopo. Le Province non sono solo scuole e servizi sociali ma tutela e valorizzazione dell'ambiente,  delle risorse energetiche e  dei beni culturali,  viabilità e trasporti,  gestione dello smaltimento dei rifiuti, servizi di igiene e profilassi pubblica, sistemi informativi territoriali ed anche Prefetture, Questure, uffici decentrati dello Stato e delle Regioni.
Cosa facciamo ? spostiamo tutto sulle Regioni allontanando i servizi dai cittadini ? A me, ad esempio, il centralismo regionale della Lombardia non piace tanto quanto non mi piace il centralismo di Roma. Senza contare che le Regioni, per gestire le nuove competenze, finirebbero per creare nuovi uffici ed agenzie, anche periferiche, con costi che diminuirebbero anche di molto il guadagno teorico dell’abolizione.
Ammetto che esistono ridondanze con altre istituzioni ed inefficienze ma queste si risolvono con la razionalizzazione delle competenze e con i controlli e valgono per tutte le istituzioni.
La realtà è che, a torto o a ragione, oggi la posizione del PD non è di abolire le Province ma di riorganizzarle in senso federale demandandone la definizione alle Regioni e votare per l’abolizione il giorno dopo avrebbe comunque prestato il fianco alle critiche: “votano per l’abolizione ma propongono di mantenerle”.
Infine esiste il problema del nostro ruolo, su questo punto mi interrogo continuamente essendo noi all’opposizione anche in Città, dobbiamo solamente prendere posizioni a favore o contro le proposte della maggioranza o provare a elaborarne di nostre dicendo - prima - ai concittadini cosa faremmo noi se fossimo maggioranza.
Sono contrario al leaderismo degli altri partiti e al liberismo del centro-destra che ritengo il vero responsabile della crisi economica e dell’aumentato divario fra pochi ricchi, una classe media quasi inesistente e la stragrande maggioranza di poveri, anche se penso che la colpa principale della coalizione berlusco-leghista sia di non avere, non dico risolto, ma neppure affrontato nessun problema del Paese, solo i problemi del premier ma neppure mi nascondo i problemi che esistono nel nostro Partito e, ancor più, nella coalizione delle opposizioni.
Quindi non raccontiamoci la storia che dobbiamo “salvare il Paese”, smettiamola di fare i primi della classe. Noi dobbiamo proporre (e quando vinciamo cercare di costruire con schiena diritta) una visione diversa e solidale, dove chi non ce la fa viene aiutato in base alla necessità e non con un voucher, dove la povertà diminuisce e ci sia lavoro ma non distruggendo l’ambiente o rinunciando ai diritti, dove sia una classe media giovane, colta e preparata (e non gli amici degli amici) ad esprimere la classe dirigente del Paese, dove valga il merito e il rispetto per tutti, dove si pagano le tasse in base al reddito e le pagano tutti, dove non ci siano conflitti di interesse, dove si dia più attenzione alle vittime piuttosto che ai colpevoli pur rispettando i diritti anche dei colpevoli, dove al centro ci siano le persone con una attenzione particolare a chi è più in difficoltà.
Che esistano costi e privilegi della politica oggi inaccettabili è una questione reale e che in Italia troppe caste, troppi centri di potere chiari o occulti, troppe corporazioni grandi e piccole impediscono l’ammodernamento del Paese anche, resto solo perplesso sui “tagli lineari” spacciati come la soluzione del problema. Grazie per l’attenzione
Oscar Figus

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Sig. Oscar Figus,
ma dopo tutti questi anni non vi siete ancora accorti che forse il PD pensa troppo e agisce poco, troppo poco anzi, a livello nazionale non fa proprio niente.
Guardi ho assoluto rispetto delle sue posizione ma sappiate che avete fatto una pessima figura, l’ennesima, che lei sta cercando di giustificare con argomentazioni che reggono fino ad un certo punto.
Ieri era fondamentale dire si e se non lo avete ancora capito allora non c’è alcuna speranza che sappiate rappresentare un alternativa seria a questo governo. E’ qualche decennio che si discute di abolire le provincie e Lei sostiene che il PD, ad oggi, non sa ancora cosa fare dopo? Trovo questa cosa sconcertante e mi imbarazzo io per il vostro partito. Ancora una volta mi avete fatto capire che è sempre meglio non votarvi e lo sto dicendo come elettore di sinistra.
Mi dispiace ma se a livello locale avete sempre dimostrato di saper governare a livello nazionale non sapete mai segnare un punto a vostro favore nemmeno a porta vuota.

Gabriele

Oscar Figus ha detto...

Sig. Angelo
Anch'io rispetto la sua posizione quindi non voglio polemizzare il merito delle sue affermazioni, abbiamo entrambi detto liberamente come la pensiamo.
Mi permetta però una precisazione sul mio di pensiero: Io non ho detto che il PD non sa cosa fare dopo, io dico " ... La realtà è che, a torto o a ragione, oggi la posizione del PD non è di abolire le Province ma di riorganizzarle in senso federale ..." che è ciò che è scritto nella nostra proposta di legge costituzionale: http://beta.partitodemocratico.it/leggeprovince

cordialità
Oscar Figus

Anonimo ha detto...

gentile sig. Figus
la penso come lei, bisogna smetterla di parlare di abolire le province senza conoscerle e senza avere proposte alternative.
Comuni e Province si occupano di scuole, strade, centri per l'impiego e muovono il 75% del PIL. Ci sono gli sprechi che vanno combattuti ma perche' allora non tagliare invece i fondi alle regioni che spendono venti volte di più e sprecano piu' dell'intera spesa delle province nella sanita' o non tagliare la spesa centrale fuori controllo. vada avanti cosi'
Augusto

Anonimo ha detto...

Grazie per la spiegazione,
ma allora perché uscire dall’aula? Perché il partito non ha semplicemente votato NO se questa è la sua posizione ufficiale. Sul discorso di riforma delle provincie non mi dilungo in questo post, troppo complesso ma spero un giorno di parlarne direttamente con lei dato che io attendo ancora che entrino in funzione le città metropolitane (L.142/90 e successive modifiche)
E poi mi ripeto il punto centrale della vicenda non è quello (cosa fare delle provincie e delle loro competenze). Il PD non è al governo è all’opposizione, se vuole che l’attuale legislatura non arrivi al 2013 deve fare il suo dovere mettendo in ogni modo l’attuale esecutivo in difficoltà.
Non creda che io sia tra quelli che pensano all’abolizione delle provincie come la panacea di tutti i problemi tuttavia deve ammettere anche lei che da 15 anni a questa parte la moltiplicazione senza senso di queste ultime non ha di certo giovato al territorio ma semplicemente alle poltrone dei politici (moltiplicate a dismisura) e agli appalti pubblici ad esse legati

Gabriele (non Angelo, altrimenti me vedo costretto a chiamarla Mondadori)

Oscar Figus ha detto...

Sig. Gabriele

Mi scuso per l'errore, è l'età che avanza, ma mi chiami pure Mondadori che di questi tempi fa venire dei gran mal di testa a qualcuno, Lei comunque è assolutamente sicuro di non essersi mai chiamato Angelo?

Parlando seriamente sono il primo a porsi il problema del come stare all'opposizione e di come comunicare con gli elettori e mi rendo anche conto che, probabilmente, tanto valeva votare si e dare un segnale forte invece che costringerci a inseguire le spiegazioni del dopo.

Sul merito anch'io spero di poterne discutere con Lei di persona però, già che ci siamo, mi permetta di dare qualche numero.

Le province sono aumentate ma nel 2009 (ultima analisi di bilancio disponibile dall'ISTAT) la spesa complessiva delle stesse è stata di 14 Mld/euro, con una diminuzione del 15% rispetto al 2005, quella dei comuni 86 Mld/euro con una diminuzione del 12% mentre la spesa delle regioni è aumentata del 10% arrivando ad un totale di 328 Mld/euro (23 volte la spesa delle province come scriveva Augusto che ringrazio)

Di conseguenza, e solo per fare qualche esempio, gli investimenti delle province sulla scuola sono diminuiti del 11% (scendendo a 2.5Mld) mentre sullo sviluppo economico sono scesi del 10% (scendendo a 1.1Mld). I comuni hanno avuto tendenze analoghe anche se con numeri diversi.

Le regioni hanno invece aumentato, oltre alla loro spesa complessiva, la spesa per la sanità del 18% portandola nel 2009 a 115Mld/euro cioè 8 volte la spesa totale delle province.

Sappiamo che le province non sono efficenti come non è efficente la sanità ma cancellando le province non possiamo pensare di eliminarne tutta la spesa (alcune cose sono comunque da farsi) quindi se riuscissimo, tanto per fare un esempio, a risparmiare il 20% otterremmo un risparmio di 2,8 Mld.

Ma se riuscissimo a risparmiare il 20% delle spese per la sanità risparmieremmo 23 Mld cioè molto più di quanto ci costano le province.

Anche a me danno fastidio i privilegi però i politici (per quanto antipatici) in provincia li paghiamo noi ma li eleggiamo anche, mentre (e non è l'unico caso) i vertici, le clientele e le inefficenze della sanità le paghiamo e basta.

a bien tot
Oscar

Anonimo ha detto...

Siete tanto bravi a parole ma poi non fate mai niente per mandare a casa berlusconi. Dovevate votare SI.
Adesso venite a dirmi che i tagli non vanno fatti alle provincie ma alla sanita'. Dove siete stati negli ultimi anni ? Perche' non avete fatto una proposta sulla sanita' ? Non votero mai pd non siete credibili.

Oscar Figus ha detto...

Sig. Anonimo

Intanto se fossimo tanto bravi a parlare le nostre posizioni sarebbero più chiare, evidentemente non è così.

Ma nel caso specifico il mio voleva essere un esempio per dire che l'abolizione delle province non risolve un problema che è molto complesso e che eliminare la possibilità di fare esprimere i cittadini invece che eliminare i privilegi fa un danno alla democrazia.

Avverso l'antipolitica, il nemico non sono i politici il nemico semmai è la nostra incapacità di cambiarli se non fanno il loro dovere come anche la nostra incapacità di diventare un paese maturo che sceglie regole semplici, vicino ai cittadini, e poi le rispetta.

Di chi è la colpa ? è davvero solo dei politici o è anche nostra ?

Questo è il mio parere (magari interessato) probabilmente abbiamo sbagliato e avremmo potuto votare in maniera diversa ma è un dato di fatto che qualsiasi scelta avrebbe comunque generato polemiche.

Io non difendo acriticamente il mio Partito (di errori se ne fanno) però bisogna essere chiari, SE SIAMO CREDIBILI NON LO DECIDE LEI (che neppure si firma) semmai lo decideranno gli elettori, e se lei non è - legittimamente sia chiaro - un nostro elettore è evidente che su molti argomenti abbiamo posizioni differenti.

Ma se affronta la questione con onestà intellettuale vedrà che il PD è l'unico partito che, con tutti i problemi e anche gli errori che questo comporta, discute pubblicamente delle questioni anche quando questo evidenzia divergenze interne, non è leaderistico, fa il suo dovere con gli alleati (come a Milano o a Cagliari dove ha appoggiato con forza il candidato uscito dalle primarie anche se non era il suo), dove collabora con la società civile e i comitati di cittadini portando avanti le loro istanze (se le condivide) senza volerci sempre mettere la bandierina sopra.

Parafrasando un famoso proverbio cerca di essere come la foresta che cresce e non come l'albero che cade, anche per questo è il mio Partito.

Poi, ripeto, non è perfetto, ma quale organizzazione lo è.

Per chiudere, la posizione del PD sulla sanità è disponibile sul sito del Partito Democratico: http://beta.partitodemocratico.it/doc/202917/la-salute-in-tutte-le-politiche.htm e parla, tra l'altro, di imprescindibilità della sanità pubblica, problema meridionale, partiti fuori dalle nomine, confronto con gli operatori e giudizio da parte dei cittadini.

Buona giornata
Oscar Figus

Anonimo ha detto...

La ringrazio ancora per la spiegazione, corredata da dati certi (io non li possiedo), e per il dibattito aperto su questo blog (un grazie all'amministratore che ci permette di dilungarci).
Risparmiare o meglio ricalibrare le spese sarà il punto nodale dei prossimi due lustri almeno ma per dare il via al tutto bisogna mettere il punto su questa legislatura e, mi permetta, spero che avvenga presto.

Buona Domenica
Gabriele

Anonimo ha detto...

Caro Figus,
queste giustificazioni sull'astensione del PD,mi ricordano tanto le prese di posizione dell'esteblishment del PCI durante la insurrezione dell'Ungheria del 1956.
Tanto per cominciare per diminuire il costo dello stato,le provincie sono da abolire.
Che non lo voglia fare la lega per ovvii motivi di potere,passi,ma il PD!!!,perse due occasioni;abolire le provincie e dare una botterella al PDL.
Tieni conto che non sono berlusconiano,ma liberale quindi di destra.
con simpatia
pierino favrin

Oscar Figus ha detto...

Caro Favrin

paragonare la mia parziale e personale giustificazione del mancato SI sull'abolizione delle provincie a quelle del PCI sull'insurrezione ungherese è quantomeno esagerato sia per il peso politico (anche se non certo fisico) del giustificante che per la gravità dei fatti giustificati.

Io continuo ad essere dell'idea che abolire le province incida poco sui costi dello stato e argomento questa mia posizione con i numeri che ricavo dal sito dell'ISTAT e non con le veline (che bontà sua non mi manda) del PD.

Si potrebbe dire che poco e meglio che niente, ma a mio avviso questo non è vero se questo serve poi a nascondere, in maniera demagogica, un discorso più generale su tutti gli sprechi e le prebende (ho citato la sanità ma naturalmente non è la sola) e quali sono le possibili proposte alternative.

Inoltre il PD ha presentato - prima di questo voto - una proposta in cui (a torto o a ragione) NON chiedeva l'abolizione delle province ma la loro riorganizzazione, se avesse votato SI dove stava la coerenza ?

E votando SI non avremmo comunque abolito le province (il percorso per la variazione costituzionale è ben più lungo) e, a mio personale avviso, neppure tolto il sonno al PDL.

L'ultimo sondaggio (di ieri) su La7 dice che abbiamo perso lo 0,3% di voti, qualcuno mi ha detto per colpa del nostro mancato SI.

Anche se sono ben consapevole dei tempi che viviamo io continuo a credere e sperare in una Politica più alta e con la schiena dritta, dove i progetti sono complessi come la realtà che affrontano, le discussioni coerenti ed articolate e con tutte le parti che ascoltano anche le ragioni degli altri.

Non amo invece la demagogia della comunicazione televisiva, le urla e i tatticismi ad uso esclusivo del consenso.

Ritengo (e le garantisco che è una posizione che mi sono fatto da solo) che l'abolizione delle province, senza un progetto alternativo che dica come verranno erogati gli stessi servizi e solo in nome della riduzione dei costi dello stato, sia demagogica e velleitaria.

Sono in minoranza nel Paese e forse anche nel mio Partito (che si è astenuto e se ne pente)?
me ne farò una ragione.

Daltronde, come si dice, cosa fatta capo ha.

Tutto questo sempre con il massimo rispetto per chi, come Lei, non la pensa come me e con altrettanta simpatia :-)

Oscar Figus

Anonimo ha detto...

Interessante discussione scaturita da questo post che mi vede perfettamente concorde con tutto quello espresso da Oscar. Concludo con le parole usate dal sig. Figus
"Di chi è la colpa ? è davvero solo dei politici o è anche nostra ? "
Giovanna Baracchi

Anonimo ha detto...

Per Oscar Figus, la prego, provi a spiegare anche perchè il PD non si oppone ai tagli ai privilegi della politica. Io non me lo aspettavo e francamento non me lo spiego ma forse può aiutarmi lei.
Alessandra R.

Oscar Figus ha detto...

Gentile Alessandra R.

Il PD si oppone ai privilegi ed è favorevole ai tagli dei costi della politica.

Sull'ultima manovra la "responsabilità" PD era subordinata all'accoglimento di pochi emendamenti, i primi dei quali riguardavano proprio i tagli alla casta (testo emendamenti) poi il governo ha deciso di fregarsene e di porre la fiducia presentando una finanziaria vergognosa.

Ma da tempo sono ferme, e non vengono portate dalla maggioranza in commissione affari costituzionali, le proposte di riforma costituzionale che trattano di revisione dell'organizzazione dello Stato(cosa della quale i nostri parlamentari si sono lamentati), due delle quali sono nostre e propongono - tra l'altro - anche la riduzione dei parlamentari:

- proposta di legge C.650

- proposta di legge C.441

Anche in Regione Lombardia i nostri consiglieri hanno presentato una legge per la riduzione delle indennità e degli assegni vitalizi dei consiglieri regionali

- PDL regionale

Delle province abbiamo già parlato.

Non direi quindi che il PD si oppone ai tagli anzi, solo che non lo fa con gli slogan ma con proposte articolate, come deve essere.

Oscar Figus

Anonimo ha detto...

Caro Figus,rispetto le Tue idee anche se non le condivido,però Ti ammiro sei un vero combattente
pierino favrin