sabato 30 luglio 2011

Mattinale: il titolo è...

Ps. "Catenaccio" è il titoletto che sta sotto al titolo principale e riassume gli argomenti dell'articolo. 
Aperture economiche quelle di oggi dei grandi quotidiani. “Ultimo appello di Obama sul debito” titola su sei colonne il Corriere della Sera, e il fondo “Distrazione italiana” di Federico Fubini ci ricorda le dimensioni del nostro problema, il costo del debito pubblico che aumenta troppo velocemente mentre Berlusconi e Tremonti sono distratti da altre cose. Cose pesanti come il commento di spalla di Sergio Romano che torna sulle ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia: “Quello che il ministro ancora non ha detto”. A centro pagina un titolo ci informa che il premier, dopo l’assassinio del capo dei ribelli libici, ha paura di Ghedaffi: "Berlusconi e la guerra: io nel mirino di Ghedaffi temo per me e i miei figli” mentre nella sua rubrica Settegiorni Francesco Verderami riporta un altro virgolettato: “Lui me l’ha giurata. Lo so da fonti certe”. Ecco a cosa portano certe amicizie pericolose.
Repubblica a tutta pagina grida: “Incubo mercati, appello di Obama” mentre il catenaccio riassume: “Spionaggio a Tremonti, in campo i Pm. La Finanza: dormì in caserma fino al 2004”. Ma che paure hanno questi governanti di destra? Il fondo di Giorgio Galli propone “Qualche domanda al ministro e al PD”. A centro pagina: “Il Senato vara il Processo Lungo. Il CSM, legge fuori dalla UE”. Grande vignetta di Altan in cui un personaggio dice “Gli Usa rischiano di andare in default” e l’altro a cavallo di una grande banana, “Noi no, andiamo beatamente in vacca”.
Tremonti e le sue case in prima pagina anche su La Stampa. Il titolo è “Non ho rubato agli italiani”. Sulla posizione in cui si è messo il ministro, Michele Brambilla, firma il fondo dal titolo: “La fiducia smarrita”. A centro pagina una foto notizia informa: “Zapatero dice addio, la Spagna al voto a novembre”. La crisi finanziaria Usa è di spalla in un colonnino, illustrato da una foto di Obama con Marchionne, titolata: “Obama: ultimo appello all’unità. Ma i repubblicani non ci stanno”.
A fronte dei titoli dei giornali seri, fa davvero cadere le braccia la prima pagina del Giornale di Berlusconi, diretto da un Feltri che definire giornalista ormai è impossibile. Mentre il mondo e l’Italia sono sull’orlo del baratro lui titola: “Non solo Penati. Il faccendiere rosso finanziò anche Rutelli” mettendo Sesto San Giovanni al centro dell’universo. Nel catenaccio poi si supera: “Pisapia occupa Milano: presa l’ATM con metodi comunisti”. Feltri stesso firma il fondo che ha per titolo (poteva essere altrimenti?): “Brunetta e i cretinetti”.
Anche la Padania si occupa solo del suo ombelico, quello che accade nel mondo reale non  la sfiora. Il titolone bicolore è: “Ministeri al Nord. Sì Grazie”. E l’editoriale a piena pagina, sei colonnone di piombo, lo firma niente meno che Calderoli. Roba da non perdere.
L’Unità invece non si schioda da quel che succede in Parlamento: “Giustizia, il processo è finito”, è il titolo, mentre a Tremonti è dedicato il fondino: “Chi deve dimettersi”. A centro pagina una incomprensibile foto notizia che mostra Zapatero e Obama, con un titolo cifrato: “Solo B. Non fa niente”. Chissà che vorrà dire? Certo che il giornale del PD fa di tutto per farsi capire.
Il Fatto come era prevedibile sbatte Tremonti in apertura con il titolo: “Tremonti e la Finanza. Le spie e i ricatti”. “Di spalla il fondo di Travaglio titola: “Fiamme Marron”. Buon sabato.

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