I risultati del referendum non lasciano per me alcun dubbio di interpretazione. Il Paese ha cambiato strada e un’epoca si è chiusa. Questo è avvenuto a livello nazionale e non sono emerse differenze locali significative nel comportamento degli elettori. Lo stesso è accaduto a Paderno Dugnano a dimostrazione che anche qui ormai c’è una potenziale nuova maggioranza diversa da quella che attualmente governa la città. La bocciatura delle leggi ad personam e delle leggi sulla politica energetica e sull’acqua significa infatti che i cittadini rifiutano l’ideologia berlusconiana sulla quale la neodestra ha fondato 15 anni di potere. C’è infatti la sconfitta di un’ideologia precisa dietro le norme abolite dal popolo.
L’abrogazione della legge sul legittimo impedimento giunta dopo una forsennata campagna mediatica che tendeva a definire eversori e persecutori politicizzati i magistrati che “pretendevano” di processare il capo del governo, significa che i cittadini a maggioranza respingono questa lettura dei fatti, vogliono che la legge sia uguale per tutti e che nessuno possa godere di impunità di sorta.
L’abrogazione della legge sul nucleare significa che i cittadini respingono l’idea che l’alto rischio connesso con questa scelta sia accettabile in cambio di un costo inferiore dell’energia. Essi inoltre respingono l’idea che, ancora una volta, l’energia rinnovabile, diffusa, controllabile e gestibile direttamente dalla comunità e dal singolo, venga sottomessa a un complesso industriale e finanziario multinazionale, molto pericoloso e poco sicuro, come purtroppo gli incidenti nucleari dell’Ucraina e del Giappone hanno dimostrato in questi ultimi 20 anni.
L’abrogazione della legge sulla privatizzazione della gestione degli acquedotti significa che i cittadini respingono l’idea che un bene essenziale e vitale come l’acqua venga ridotto a merce di cui si può fare mercato e venga messo in mano ai privati che ne traggono profitto. L’acqua è un bene comune e come tale va gestita. I privati possono entrare nella sua gestione solo se a livello locale l’amministratore pubblico si rivela incapace di garantire la distribuzione sicura e adeguata di questo bene. La legge abrogata invece stabiliva l’obbligo per tutti i gestori pubblici di vendere minimo il 40% della proprietà ai privati, anche se la gestione dell’acqua era eccellente.
Come si vede le ideologie sconfitte nelle urne sono le seguenti: quella di un uomo solo al comando che si pone al di sopra di ogni controllo di legalità e impone il suo diritto a non venire processato per i suoi numerosi reati; quella che la legge del mercato ha la supremazia su quella del bene comune dei cittadini. E sono proprio le ideologie che la neodestra antiunitaria, anticostituzionale e antisociale ha tentato di affermare nel ventennio berlusconiano. La loro sconfitta da parte della maggioranza degli italiani segnala una inversione di rotta che il centrosinistra deve fare propria e trasformare in una coerente politica da proporre agli elettori per candidarsi a governare. In Italia e a Paderno Dugnano.
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