Il sindaco Alparone incassa l’ennesima sconfitta della sua politica di scontro con la città che da anni ormai lo vede attaccare singoli o gruppi di cittadini a livello personale perché colpevoli di criticare le sue scelte e richiamarlo ai suoi doveri di sindaco.
L’ultimo suo tentativo di “isolare” la presidente della AIEA di Paderno Dugnano e portavoce “Comitato a sostegno lavoratori e vittime Eureco”, Lorena Tacco, accusata in un comitato stampa ufficiale di averlo insultato, è stato respinto. Il segretario nazionale dell’associazione, Fulvio Aurora, intervistato sul Giorno, non solo non ha preso le distanze dalla rappresentante padernese, ma l’ha difesa a spada tratta contro “i pesanti attacchi del Comune” ribadendo la sua più grande fiducia e apprezzamento per l’operato della signora Tacco.
Il sindaco è stato così smentito ancora una volta e forse dovrebbe ripensare al suo modus operandi e cambiare strada, perché finora non ha ricavato niente di positivo da questo suo modo di relazionarsi con una parte sempre più vasta di cittadini che non lo approvano e non si sentono da lui rappresentati.
Ha cominciato a litigare con i padernese quasi subito dopo essere stato eletto, scontrandosi nel settembre 2009 con il Comitato per l’Interramento della Rho-Monza (vedi il Giorno del 28 luglio "Il sindaco mette alla porta le associazioni di cittadini") ed è andato avanti così, litigando con gli operai truffati della Lares, con le associazioni che fanno solidarietà internazionale, alle quali aveva tagliato i fondi, con il Centro Falcone e Borsellino considerata una “base rossa”, con i genitori utenti del Carcatrà accusati di essere dei “privilegiati”, con il Comitato No Inceneritore accusato di fare del terrorismo.
Adesso si scontra anche con i lavoratori Eureco e i familiari delle vittime di quella strage perché non apprezzano la sua carità pelosa. E questo dopo avere rilasciato due settimane fa ai giornali dichiarazioni nelle quali, riferendosi alla sconfitta elettorale della destra, sosteneva che “i toni accesi non aiutano” e che “la conflittualità non paga”. Ma, c'è da chiedersi, Alparone ascolta almeno le cose che dice?
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