Avevano promesso di riaprire il centro Falcone e Borsellino entro la fine di giugno, prima dell'estate, per venire incontro alle esigenze degli anziani. Siamo al 20, l’estate comincia domani, ma il Centro è ancora chiuso e nessuno sa come e quando riaprirà.
La stampa cittadina continua a dare notizie monche e poco chiare sul suo futuro perché dal Comune non arrivano atti formali e gli anziani padernesi, padroni a tutti gli effetti di quella struttura, sanno solo che non possono usarla. La settimana scorsa il Giorno ha dato notizia il 16 e il 17 giugno di due fatti: 1) gli ex gestori del centro, dirigenti dell’associazione Falcone e Borsellino, sfrattati a gennaio e ospitati per le loro attività a favore dei cittadini dalla Parrocchia di santa Maria Nascente, hanno deciso di rinunciare alla loro azione legale contro il Comune per non dare più alibi alla giunta di Alparone e favorire l’immediata apertura della struttura. 2) una non bene identificata “delegazione” delle associazioni (quali? scelte sulla base di quali criteri?) che dovranno gestire in futuro il Centro di Aggregazione Sociale, su indicazione della giunta di destra, sono andati a “scuola di gestione” dai pensionati del Centro Anziani di Bresso. Dall’articolo firmato da Giuseppe Nava si apprende che il centro non verrebbe più affiliato all’ARCI, come si era detto in precedenza, ma all’Ancescao. Questo significa che il progetto presentato mesi fa dall'ARCI e da altre associazioni quali Libera, Saveria Antiochia, Auser, Acli, che si erano offerte di contribuire alla rinascita del Centro è stato accantonato?
Insomma di preciso non c’è ancora niente e tutto lascia prevedere che le cose andranno per le lunghe dal momento che un progetto visibile per il futuro immediato da tutte queste dichiarazioni non emerge.
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