sabato 11 giugno 2011

Alparone litiga con i genitori della materna di via Tunisia

Alparone, da tempo in lotta con la parte di città che non lo ha votato, che non lo apprezza per niente e che continua a bocciare le sue scelte, adesso sta cercando di litigare anche con l'altra metà. Dopo i  commercianti di Calderara, è la volta dei genitori dei bambini della scuola dell'infanzia di via Tunisia. 
Ne dà notizia il blog La Scommessa: ieri pomeriggio un gruppo di genitori preoccupati del comportamento irresponsabile dell'amministrazione, in particolare di sindaco, assessore Tagliabue e assessore Salgaro, si è riunito presso l'Oratorio del Villaggio Ambrosiano per discutere della situazione della scuola di via Tunisia, soprattutto a proposito delle infiltrazioni e della conseguente umidità.
Stando alle loro proteste riportate dal blog, il Comune non vuole rispondere alla richiesta di accesso agli atti fatta da alcuni genitori (in data 22 dicembre e 11 aprile) per avere copia della lettera dell'ASL a seguito dell'ispezione effettuata nell'ottobre scorso. "I termini previsti dalla normativa (30 giorni) sono ampiamente e vergognosamente scaduti, nonostante l'incontro con il Sindaco Alparone e gli Assessori Salgaro e Tagliabue il 31 marzo e nonostante l'incontro del 26 maggio con l'Arch. Moroni (tecnico del Comune incaricato di seguire la pratica). Moroni aveva assicurato che entro il 31 maggio avrebbe fornito ai genitori la lettera dell'ASL e la risposta del Comune alle osservazioni e alle ingiunzioni fatte dall'autorità sanitaria. Ma, si sa, Moroni è un tecnico e qualche politico più in alto di lui deve avergli ordinato di temporeggiare e non dare ai cittadini il documento richiesto. La pazienza però è finita. Ieri pomeriggio i genitori hanno deciso di muoversi con decisione per ottenere ciò che a loro spetta. La salute dei bambini non tollera "prese in giro" da parte dell'Amministrazione".
Insomma, Alparone ha perso ormai il contatto con la città e l'elenco dei cittadini che lo considerano un "nemico" si allunga. La cosa è istituzionalmente preoccupante.

Nessun commento: