Che fine farà la Villa Gargantini? Perché i progetti di riuso come sede del Consorzio del Sistema Bibliotecario Nord Ovest e come sede di una Unità Operativa dell’ARPA, decisi dalla precedente amministrazione, segnano il passo dal momento che solo il Consorzio Bibliotecario sembra essersi affettivamente installato?
Questa in sintesi la domanda fatta dal Consigliere del PD, Giorgio Grassi, alla quale sindaco ha risposto come sempre lamentandosi. Lui ha ereditato una città piena di progetti “incompiuti”, di problemi da risolvere; insomma, ha ereditato un sacco di cose da fare. Evidentemente pensava di trovare la pappa già cotta e pronta da mangiare. Lamentela rituale a parte cosa ha risposto nel merito Alparone? Che mentre il progetto del Consorzio è andato a buon fine, quello di ARPA si è bloccato ed è in discussione, anzi c’è la possibilità che non venga realizzato. Per quale motivo? Perché nell’ottobre 2009, cioè quattro mesi dopo il suo insediamento, la nuova amministrazione ha deciso di cambiare l’accordo e ridurre gli spazi messi a disposizione dell’Agenzia ambientale della Regione, scorporando dalla superficie prevista la sala mostre di cui vuole mantenere la disponibilità.
Pertanto l’Agenzia avrebbe deciso di non venire più a Paderno, ma di localizzare la sua sede del Nord Milano a Parabiago; proprio quando la città ha scoperto a sue spese di averne invece un gran bisogno (Eureco, amianto, aree dismesse inquinate, aziende a rischio, inceneritore, Rho-Monza, ecc). Il sindaco non ha illustrato al Consiglio Comunale i motivi per i quali ha deciso (uno tra i suoi primi atti di governo) di modificare l’accordo, mettendolo così in forse e provocando il ripensamento dell’ARPA.
Se ha in mente un progetto di riqualificazione della Villa Gargantini con la localizzazione nell’unica dimora storica attualmente di proprietà pubblica, di un’altra funzione al servizio della città, non ce lo ha comunicato. Si è limitato a dire che farà di tutto per convincere l’Agenzia a lasciare sul territorio di Paderno “uno sportello”.
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