Il decreto legge Omnibus che contiene la moratoria sul nucleare studiata per far saltare il referendum è passato in Parlamento. Votato ieri pomeriggio con la fiducia ha incassato 313 sì, 291 i contrari e 2 gli astenuti. Che succede ora, i referendum contro il programma nucleare del governo salteranno?
I movimenti referendari si sono già mossi per scongiurare questa eventualità e consentire agli italiani di andare a votare. La partita decisiva, secondo molti, si giocherà nell'ufficio centrale della Cassazione che dovrà decidere se l'emendamento inserito nel decreto comporti il “superamento effettivo” delle leggi che il referendum potrebbe abrogare. La norma fondamentale per capire come potrà decidere è la sentenza 68/1978 della Corte costituzionale, prodotta dalla Corte proprio nel giudicare un conflitto d'attribuzione tra comitato referendario e Parlamento in una situazione analoga, al referendum sulla legge 152/75, sull'ordine pubblico. Qualora l’abrogazione fatta dal Parlamento non colpisca "i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente", chiarisce la sentenza, il referendum si deve fare ugualmente sebbene "sulle nuove disposizioni legislative".
I giudici dovranno valutare se il decreto “truffa” del governo cancella completamente il programma di ritorno al nucleare o se lo rimanda semplicemente. Pertanto la mobilitazione deve continuare e i comitati referendari di Paderno chiamano tutti i volontari all’impegno per dare ai cittadini il massimo dell’informazione e convincerli ad andar a votare il 12-13 giugno. I banchetti previsti per questa settimana sono i seguenti: venerdì 27 maggio, dalle 9 alle 12, al mercato di Palazzolo, sabato 28 maggio dalle 9 alle 12 presso la Casa dell’Acqua e in Piazza Falcone e Borsellino, domenica 29 maggio, dalle 9 alle 12, in via 4 novembre, vicino alla CGIL e davanti alla chiesa di via Tripoli al Villaggio Ambrosiano.
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