Ricevo da Gianfranco Massetti la relazione sul recente convegno "Cultura dove sei?" che ha coinvolto anche l'amministrazione di Paderno Dugnano.
Finalmente si è tornati a parlare di futuro e di progetti metropolitani ,per il Nord Milano e per Paderno Dugnano. Di questo dobbiamo ringraziare il Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e la Fondazione Pirelli di Milano. Il 23 maggio infatti si è dato il via ad un progetto ambizioso, che durerà fino alla primavera del 2012, con il convegno: “Cultura dove sei?”
Si sono ascoltati ricercatori e operatori culturali. Da Guido Guerzoni della Bocconi a Marina Pugliese direttore del Polo del Novecento di Milano. Da Bottiroli del Festival di Santarcangelo a Fuortes della Fondazione musica di Roma. Da Strazzeri della casa editrice Longanesi a Dogliani della Idea Store di Londra. Nel pomeriggio poi si sono confrontati, sui luoghi della cultura nel flusso dei cambiamenti economici,sociali e e tecnologici anche i rappresentanti di 8 istituzioni culturali di Milano e del Nord Milano che sarranno chiamate ad ospitare anche una istallazione dell’artista internazionale Beat Streuli.
In questo progetto è compreso la spazio Tilane, di Gae Aulenti. A dimostrazione che oggi abbiamo la possibilità di competere e di essere protagonisti delle trasformazioni culturali nel nord Milano. Tutto sembra pronto. Si potrà riprendere il progetto del 2007-2008 di “una rete culturale integrata dei servizi culturali” come asset strategico di rivitalizzazione di un intero territorio in crisi di identità. Ci sono le premesse culturali e sociali ,le risorse scarse ma esistenti,le disponibilità istituzionali e professionali…però si capisce che manca qualcosa. Cosa?
Manca il come si fa e chi può decidere. Mancano alcuni soggetti indispensabili. La Provincia di Milano che dovrebbe coordinare e sostenere l'iniziativa, non c’è Milano Metropolis, l’agenzia di sviluppo che è la struttura tecnica che dovrebbe agevolare e facilitare. Un’occasione persa? Speriamo di no. Perché quando un’idea è buona non c’è cattiva politica che la possa uccidere. Da li bisognerà ripartire comunque.
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