sabato 28 maggio 2011

Pisapia, Moratti e i Gattopardi di via Solferino

Alla vigilia di questo ballottaggio che deciderà vincitori e vinti della sfida milanese, tra Berlusconi e il suo vecchio modello di destra, populista, televisiva e immobiliarista, e Bersani che ha testato a Milano un nuovo modello di centro sinistra, popolare, internettiano e laburista, gli osservatori “liberali” (le virgolette sono d’obbligo, dal momento che si tratta politicamente di una specie presunta) del Corriere, si cimentano nel tentativo gattopardesco  e cinico di rassicurare i loro lettori. Che vinca Moratti o Pisapia, dicono, non cambierà niente,  per i seguenti motivi: i due sono diversi, ovviamente, ma sono entrambi usciti dallo stesso grembo borghese cittadino, lei figlia di un importante broker finanziario e assicurativo, lui figlio di un grande avvocato penalista, docente universitario e padre del nuovo Codice di Procedura Penale. Una borghesia, sottolinea il Corriere, che a Milano come in Italia, è per sua intima natura "conservatrice dei propri privilegi".
Non cambierà molto, affermano i gattopardi di via Solferino, perché il destino della Milano che vincerà lunedì prossimo non dipenderà da loro, bensì dai “poteri forti” che stanno dietro, finanziano e sostengono i campioni dei due schieramenti in lizza: i poteri forti “moderati” e i poteri forti “progressisti”, con i loro relativi interessi materiali.
Lo sforzo degli emuli del Principe di Salina è però destinato a fallire perché dire che sono uguali due candidati che propongono, ad esempio, per l’Expo due ricette contrapposte e antagoniste vuol dire cercare di ingannare i milanesi pensando che siano fessi. 
Moratti vuol regalare 200 ettari alla speculazione edilizia, urbanizzando l’area oggi agricola e rendendola edificabile, in cambio del prestito del terreno che resterà ai privati dopo l’evento. Pisapia vuole fare l’Expo su terreni di proprietà pubblica (come lo vuole Formigoni)  e lasciare ai milanesi quello che si realizzerà per la grande esposizione. Mi sembrano due cose molto diverse. Moratti ha trasformato la ex municipalizzata AEM (oggi A2A), in una grande società energetica privata specializzata nella gestione degli inceneritori che producono energia. Pisapia vuole fare della A2A una protagonista dello sviluppo della green economy. Mi sembrano due progetti contrapposti e divergenti.
Insomma la borghesia “moderata” che sta dietro la Moratti vuole governare una “piccola Milano” insieme ai bottegai leghisti che organizzano le ronde contro gli africani. Quella che sta dietro Pisapia, vuol governare una “grande Milano” con le idee del Cardinale Tettamanzi e l’energia dei giovani laureati precari. Se vincerà Pisapia a venire sconfitta sarà la borghesia che 17 anni fa ha creduto in Berlusconi e gli ha dato il potere, spaccando con i conflitti di interesse sui quali ha costruito la sua ricchezza, prima Milano e poi l’Italia. Se vincerà Pisapia, il vento del Nord Ovest, del Risorgimento e dell’Italia Unita, vincerà sullo stanco vento del Nord Est, il vento della Restaurazione reazionaria e della divisione, e con il maestrale nelle vele l’Italia riprenderà finalmente a navigare.

2 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

I programmi sono importanti ma non sono l'unica cosa da guardare. Se no se Adolf Hitler presenta un programma con aiuti alle comunità ebraiche gli ebrei devono votarlo.

Faccio un solo esempio: le firme raccolte per il listino di Formigoni sono oggetto di indagini della magistratura
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/14/firme-false-nel-listino-formigoni-indagatidieci-consiglieri-comunali-e-provinciali/104439/

Il centrosinistra non è fatto di santi: Vasco Errani è stato ripresentato avendo fatto più di 2 mandati come Formigoni. Anche se Formigoni è stato eletto 4 volte mentre al primo mandato Errani è subentrato a Bersani (che nel frattempo è diventato ministro e poi leader del PD mentre il centrodestra dopo quasi vent'anni ha ancora Berlusconi).
Però sulle firme di Errani non ci sono state le contestazioni che ci sono state nel Lazio (dove il PDL le ha consegnate dopo i termini venendo escluso in provincia di Roma nonostante vari ricorsi sempre respinti) e in Lombardia.

E quando si fa notare questo al centrodestra la risposta è illuminante
"Ma noi siamo stati votati"

In sostanza mentre nei paesi liberali (sì, liberali non in Unione Sovietica) si partecipa alla vita democratica se si rispettano le regole, secondo molti moderati liberali del centrodestra se un partito presumibilmente avrà molti voti ha diritto di partecipare alle elezioni anche se viola la legge.

Quindi tanto per capirci se un capomafia entra in un ufficio elettorale con scagnozzi armati e con la violenza impone di essere ammesso con la sua lista alle elezioni avendo in mano un sondaggio che dice che sarà il più votato devono ammetterlo per salvaguardare la vita democratica.

Ecco perché un noto moderato liberale come il Presidente bielorusso Lukashenko si stupisce che i paesi occidentali non riconoscono le elezioni che vince di solito con percentuali oltre l'80%...

Immagino che il passaggio successivo sia escludere dalle elezioni chi presumibilmente avrà pochi voti anche se le firme le ha raccolte regolarmente...o rendere impossibile raccoglierle regolarmente non facendo sapere a nessuno che va fatto...ma forse a questo secondo passaggio siamo già molto vicini...

carlo arcari ha detto...

caro Rubagotti, cerco di spiegarti perché mi infastidiscono i tuoi interventi sul mio blog e prendo quest'ultimo ad esempio. Io faccio un commento sulle elezioni milanesi e sottolineo le profonde differenze programmatiche dei due candidati che pure provengono da una comune classe sociale, cultura e ambiente. Tu prendi a pretesto il mio intervento per inviarmene uno che parla di altre cose. Questo tuo modo di fare parassitario e presuntuoso non mi piace anche perché ha il risultato di bloccare sul nascere o deviare le discussioni che io cerco di lanciare. Questo te lo ha già detto anche Giuranna perché fai così anche sul suo blog. Evidentemente questa è la tua natura.
Pertanto ho deciso che non ho più voglia di metterti a disposizione il mio blog. Se vuoi discutere delle tue cose apritene uno tu e discuti lì con chi vuoi, ma non con me perché non ne ho voglia. Mollami per favore.