“Perché non è rimasto qui con noi” si è chiesto più di una volta Pino Masciari ieri sera durante il suo fluviale, appassionato e commovente intervento all’auditorium Tilane. Alparone infatti, dopo aver recitato un breve e rituale saluto se n’era andato a Cassina Amata a presidiare una riunione del Consiglio di Quartiere. Per lui quella riunione era più importante dell’incontro-confronto con l’unico “Testimone di Giustizia” che la lotta alla 'ndrangheta ha prodotto in 65 anni di storia repubblicana e che da 13 anni vive recluso e nascosto per aver difeso la legge.
Una strana assenza la sua che contrasta con il bisogno immediato, stamane, di diffondere con un mese di anticipo il comunicato stampa che annuncia la riunione del 7 giugno, durante la quale i sindaci di un gruppo di città del Nord Milano, tra cui Paderno Dugnano sottoscriveranno un “Protocollo d’intesa” con la Prefettura, di cui si parla da mesi senza ancora conoscere nel dettaglio il testo e i contenuti dell’accordo.
Nel comunicato si dice solo che i sindaci si impegneranno “a porre in essere ogni utile azione per garantire la correttezza, la trasparenza, l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, in modo da prevenire possibili infiltrazioni della criminalità organizzata negli apparati comunali”. E ancora si dice: “Questo Protocollo nasce da un cultura della legalità che ognuno di noi ha il dovere di mettere in pratica ogni giorno, come cittadino e soprattutto come amministratore pubblico – sottolinea il sindaco Marco Alparone -. A seguito dell’operazione antimafia denominata Infinito e che tristemente ha toccato anche la nostra città, insieme al Sindaco di Bollate abbiamo coinvolto gli altri colleghi per dare vita ad un osservatorio che ci consentisse di unire le forze e soprattutto di poter valutare il rischio delle infiltrazioni mafiose nelle nostre comunità anche grazie a impegni comuni e scambi di informazioni”.
Espressioni generiche che ribadiscono atti in realtà dovuti e svolti tutti i giorni normalmente. Si vuol dire che finora non è stato così? Alparone è un amministratore che governa Paderno Dugnano da due anni e che prima di allora aveva partecipato per 10 anni come consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia alla vita amministrativa della città. Tre mesi fa, quando la rivolta contro la nomina di Pietrogino Pezzano era diventata generale, il sindaco di Paderno Dugnano, insieme a quello di Senago, di Garbagnate e di altri 26 comuni del Nord Milano aveva firmato un appello in difesa del discusso manager sanitario calabrese indagato per anni dalla DDA. Forse il suo è un accenno di autocritica? Se così fosse lo apprezzeremmo.
Ps: Dimenticavo, il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, è quello che il 21 gennaio 2010 ha sostenuto in una manifestazione ufficiale antimafia che: “a Milano la mafia non esiste: anche se sono presenti alcune famiglie, ciò non vuol dire che in Lombardia esistano le mafie”. Se questo è il pensiero dell'autorevole coordinatore del "Protocollo" cosa dobbiamo pensare del valore dell'iniziativa?
Ps: Dimenticavo, il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, è quello che il 21 gennaio 2010 ha sostenuto in una manifestazione ufficiale antimafia che: “a Milano la mafia non esiste: anche se sono presenti alcune famiglie, ciò non vuol dire che in Lombardia esistano le mafie”. Se questo è il pensiero dell'autorevole coordinatore del "Protocollo" cosa dobbiamo pensare del valore dell'iniziativa?
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