La “sedia vuota” dell’assessore al Personale (secondo Alparone Di Maio era in ferie) è tornata e ha parlato. Lo ha fatto con un lungo intervento scritto, inviato a Paderno7, il sito degli amici dell’amministrazione, nel quale il convitato di pietra dell'ultimo Con siglio Comunale ha dichiarato una serie di cose interessanti che meritano di venire commentate.
Dopo aver bacchettato il capogruppo Mauro Anelli per aver “cavalcato, la protesta dei dipendenti comunali, ha scritto: “cercheremo di rendere chiari i motivi del nostro malcontento e cioè quello, più chiaramente, della Lista Civica Di Maio-Vivere Paderno e dell’Assessorato con delega al Personale”, certificando così che il conflitto tra Di Maio e il resto dell’amministrazione, in particolare la Lega, esiste ed è forte.
Nella sua lettera l’assessore dice queste cose: il Comune non è un’azienda privata e va amministrata in modo diverso perché è di proprietà dei cittadini; non deve realizzare profitti (tantomeno monetari), ma erogare servizi sempre più efficienti e, possibilmente, anche economici e molto sociali; se in Comune si creano malumori e insoddisfazioni tra i dipendenti, particolarmente quando si procede a riorganizzare uffici e servizi è perché “si è rotto qualche equilibrio oppure non è stato correttamente (o opportunamente) comunicato ciò che si era deciso di fare per perseguire fini riorganizzativi”. E si chiede: “Perché i dipendenti hanno ritenuto di far sentire pesantemente la loro presenza, dopo due anni (vogliamo ricordarlo) di nuova Amministrazione, durante i quali l’Assessorato al Personale ha concluso due contratti integrativi senza neppure un’ora di sciopero né alcuno stato di agitazione?”. Già, perché è successo?
La risposta arriva poche righe dopo: “Fatta salva la responsabilità, di un direttore di settore, di poter mettere in atto quei dispositivi ritenuti più opportuni per poter meglio organizzare i propri servizi, laddove queste scelte possano apparire all’esterno soltanto come “atti d’imperio” (quali non sono), può significare che le stesse non siano state correttamente ‘comunicate’. Se in più si ritiene superfluo un confronto (anche solo informativo) con l’Assessorato di competenza, probabilmente quest’ultimo non sarà in condizione di rispondere a legittime richieste di chiarimenti o di delucidazioni avanzate da parte di dipendenti o organizzazioni sindacali”.
Di Maio poi prosegue sottolineando che non occorre per forza il consenso di tutti, ma “quantomeno, non creare danni di immagine e relativa perdita di consensi all’Amministrazione tutta” e ancora “Siamo proprio sicuri che, ove le situazioni da trattare impongano equilibrio e delicatezza (e quelle sul personale noi le riteniamo prioritariamente fra queste), non sia opportuno che gli ultimi arrivati si consultino con chi ha più esperienza in materia, direttori ed assessori compresi?”
Insomma una tirata d’orecchi a 360° ai novellini, direttori e assessori, che si conclude così: “Qualche volta la presunzione e l’arroganza possono provocare danni anche a chi non c’entra niente con le decisioni da prendere, fatta salva (e noi siamo i primi a darne atto) la buona fede di tutti. Siamo proprio certi che tra tutte le persone del settore interessato alla riorganizzazione, alcune delle quali in servizio da tanti anni, non ne esista nessuna da valorizzare e/o responsabilizzare? Sono tutte pronte da rottamare e quindi.. spazio agli ultimi arrivati?”.
A me sembra una sconfessione totale delle decisioni prese dall’assessore Bogani e dal suo architetto, ultimi arrivati in un mondo che evidentemente non conoscono e che trattano senza rendersi conto bene di quel che fanno. Due dilettanti allo sbaraglio che il vecchio navigatore democristiano cerca di rimettere sulla buona strada con qualche rimbrotto. Ma se i due presuntuosi novellini non dovessero abbassare la cresta cosa succederà? Attendiamo di saperlo.
1 commento:
penso nel profondo, che chi rema contro il cambiamento non siano solo gli amici del centrosinistra anelli,in testa ma anche qualcun'altro,perchè si attacca l'assesore Bogani? perchè l'arch BAttel, chi ha amore per la verità non farà fatica a trovarla, e la verità riguarda il passato recente padernese...quando qualcuno vuol davvero cambiare rischia molto, meditate, vorrei solo far riflettere tutti, indipendentemente dal credo politico, preferisco l'anonimato.
grazie
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