Elezioni: se anche la Moratti diventa estremista...

Lo confesso, a me Letizia Moratti piaceva. Il sindaco di Milano che ho incontrato con altri giornalisti diverse volte negli ultimi 5 anni, mi è umanamente simpatica, ha un forte carisma femminile che avverto sincero e come dirigente pubblico ho notato che proietta di sé un’immagine molto efficace e autorevole.

Insomma, votassi a Milano, le voterei contro per una montagna di  ragioni politiche e amministrative, ma questo non cambierebbe il mio giudizio personale favorevole su di lei. Giudizio che però, ieri, si è incrinato irrimediabilmente.  Il sindaco uscente di Milano e candidato PdL, nel faccia a faccia televisivo con lo sfidante PD, Giuliano Pisapia, lo ha accusato di essere stato amnistiato per il furto di un'auto utilizzata poi per il pestaggio di un giovane. L’avvocato Pisapia ha replicato subito denunciando che l’affermazione era falsa e calunniosa, perché da quell’accusa egli era stato assolto con formula piena in un processo celebrato su sua richiesta dopo l’intervenuta amnistia, e annunciando una immediata querela.Insomma la signora ha mentito pubblicamente per bassi motivi elettorali e non è possibile che non lo sapesse, dal momento che questa storia era stata pubblicata integralmente dal Corriere pochi giorni fa. 

Sommersa dalle critiche per questa mossa assurda e autolesionista che la esporrà a un’azione penale dalla quale ne uscirà sicuramente condannata (e pertanto potrebbe rimetterci la poltrona) ha spiegato di aver voluto solo evidenziare il suo essere “moderata” a differenza del contendente. Ma così facendo, l’ingenua signora ha solo dimostrato il contrario, cioè il suo inconsapevole e pertanto pericoloso scivolone nella bolgia della politica estremista.

Mi sono interrogato su questo gesto inconsulto commesso da una persona dalla quale non me lo sarei mai aspettato, e la spiegazione del suo gesto per me risiede nella scelta disperata e isterica di Berlusconi che ha voluto drammatizzare in senso esageratamente politico la competizione elettorale milanese che egli vorrebbe trasformare nel solito referendum a suo favore, contro la Procura che lo persegue per diversi reati. Una scelta delirante ed eversiva, (com’è ormai delirante ed eversivo il personaggio) che i veri moderati rimasti nel centro destra dovrebbero contrastare e rifiutare. Ma se anche la Moratti si piega così facilmente al volere del suo Capo sul viale del tramonto e si abbandona a queste squallide risse alla stregua di una Santanché qualsiasi, c’è da chiedersi: i moderati nel centro destra ci sono ancora?