domenica 24 aprile 2011

Noi e loro: ora e sempre Resistenza

A tutti quelli che considerano loro dovere difendere e tramandare la Storia e la memoria della Repubblica Italiana, democratica e antifascista, nata dalla Resistenza, dedico questo brano tratto dal libro "Il Provinciale" di Giorgio Bocca. A domani.


Gli anni della neve e del fuoco
Davanti alla baita avevamo legato il mulo Garibaldi e tutto era fermo sulla montagna povera della Valgrana. Il mulo Garibaldi era uscito con noi poche ore prima dalla bolgia del 10 settembre del 1943, dal caos della sconfitta. Stava all’imbocco della valle dove c’è una fornace di mattoni, negli urli, negli spari, nei pentoloni rovesciati, nel polverone rossastro di un accampamento dell’artiglieria alpina. Qualche soldato girava ancora per le tende, seduto su una pietra un capitano, il cappello alpino con la penna nera a terra, lo sguardo fisso nel vuoto di un futuro illeggibile in quel polverone. 
“Sale su con noi?”. Non capiva. “Possiamo prendere quel mulo?”. Non rispondeva, era un’anima morta di un esercito morto. Il mulo si lasciava caricare dai nostri sacchi e saliva con noi sulla montagna, fuori dal caos, dalla pianura, dalle città che i tedeschi e gli ultimi fascisti stavano occupando.
Fu la sera del 12 settembre che il sergente Durbano che da due giorni stava trafficando con la radio disse ”Tenente, ci siamo” poi trovò la sintonia e si sentì una voce dall’accento straniero che arrivava come dall’aldilà: “qualsisi azione.. esercito tedesco..sabotaggio…morte”. Quella voce ci avrebbe cercato tutte le sere nel buio della Valgrana, nei boschi e nei valloni. Voce di uno straniero che non ci conosceva, ma che sapeva del nostro cauto muoverci alla macchia... che parlava proprio a noi, a noi che non ci presentavamo, che non consegnavamo le armi, scampati nella difesa antica della montagna madre. 
Certo non sapeva dove eravamo, quanti eravamo, ma parlava a noi, direttamente come se gli altri, i milioni di italiani qualsiasi non ci fossero più, come se alla resa dei conti fossimo rimasti solo noi e loro.

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