venerdì 29 aprile 2011

Lavoro assassino e precario, un'emergenza da affrontare

Ieri sera la città è stata attraversata da una manifestazione che ha rotto il lungo silenzio della città sulla tragedia delle morti sul lavoro (la foto è di Giovanni Giuranna - La Scommessa). Una realtà cruda e pesante che Paderno Dugnano ha finora tentato di rimuovere. 
La manifestazione che ha visto protagonisti i parenti delle vittime dell'amianto (ex Ispra), dei rifiuti tossici (Eureco), delle truffe e della corruzione (Lares e Metalli Preziosi), ha portato in corteo circa 200 persone che con striscioni, fiaccole, manifesti e bandiere hanno ricordato ai cittadini, rinserrati nei loro salotti a guardare la Tv,  il problema del lavoro; che viene sfruttato, comprato e venduto, affittato e rubato, che non c'è più e che, quando c'è, è quasi sempre precario e senza dignità. Un lavoro che troppo spesso uccide, ed è ormai un'emergenza nazionale nei confronti della quale occorre reagire. Non con la carità pelosa dei farisei del potere, ma con i fatti concreti. Un'emergenza che a Paderno Dugnano è ben visibile, purtroppo.
Ieri sera alla manifestazione si sono presentati compatti i membri della giunta padernese, amministratori che in questi due anni non hanno fatto niente, mosso un dito o deciso un'iniziativa per intervenire su questa realtà e rispondere anche parzialmente ai bisogni di chi rimane vittima dello scontro in atto tra impresa precaria e lavoratori precari, perché di questo alla fine si tratta. 

Le amministrazioni pubbliche devono affrontare sul territorio la crisi di un sistema che non sta crescendo o evolvendo, come è accaduto in passato, ma sta degradando e morendo, perché il suo modello imprenditoriale è finito per sempre e trascina con sé i lavoratori, i fornitori e tutte le persone che fanno parte della sua comunità economica. Si tratta certo di una battaglia difficile, ma che non si può affrontare con l'immobilismo come finora la giunta di destra ha fatto.
Per rompere il silenzio anche in Consiglio comunale, stasera verrà presentato da Mario Anelli un ordine del giorno sul gravissimo disagio dei lavoratori della Eureco.  L'azienda è stata chiusa dopo la tragedia e i lavoratori sopravvissuti alla strage (quattro morti), rimasti senza lavoro né reddito, sono ormai ridotti all'indigenza con le loro famiglie abbandonati dalle istituzioni e non sono in grado di far fronte alle loro più elementari necessità. L'ordine del giorno chiede all'amministrazione di provvedere al sostentamento economico dei lavoratori Eureco e delle loro famiglie, alcune sono state sfrattate e hanno figli minori a carico. Anelli chiede che l'amministrazione si attivi per la costituzione di fondi di solidarietà a livello locale, provinciale, regionale e nazionale per aiutare le vittime degli incidenti sul lavoro e quelli che perdono il lavoro a causa della chiusura di aziende o che sono senza coperture previdenziali.

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