Comunicato stampa dei Comitati Cittadini NoInceneritore
Dopo lunghi mesi di informazione e di lotta, si avvicina l'appuntamento che dovrà decidere in merito all'Inceneritore del Villaggio Ambrosiano. I Comitati No Inceneritore lanciano un appello forte alle istituzioni e alla cittadinanza: occorre raccogliere le forze per non arrivare impreparati alla conferenza finale. L'Inceneritore che la società Paderno Energia Srl vorrebbe costruire nell'area ex-Tonolli di Paderno Dugnano torna a far paura. Le ultime notizie che i Comitati hanno recentemente ricevuto in Provincia non sono affatto rassicuranti:
• è prevista a breve una conferenza tecnica di concertazione alla quale parteciperebbero soltanto le Istituzioni (Provincia di Milano, Regione Lombardia, Comuni interessati), con l'esclusione dei Comitati di cittadini i quali – secondo quanto comunicato dagli uffici della Provincia - avrebbero già preso parte al processo valutativo “nel rispetto del principio di trasparenza”;
• la società Paderno Energia Srl ha dichiarato alla Provincia che "sono a tutt'oggi in corso serie trattative per l'acquisto dell'intera area ex Tonolli Spa da parte di Paderno Energia Srl".
Di fronte a questi fatti il coordinamento dei Comitati No Inceneritore di Paderno Dugnano, Cormano, Bollate Novate Milanese e Senago si è riunito ieri sera a Cormano per decidere che cosa fare per proseguire la lotta a nome degli oltre 10mila cittadini che hanno firmato l'appello contro l'insediamento dell'inceneritore.
1. I Comitati No Inceneritore chiedono ai Comuni interessati di dare continuità all'impegno già espresso contro il progetto di Paderno Energia Srl: “Occorre un gesto forte e visibile che sensibilizzi la cittadinanza e dia un messaggio alla Provincia e alla Regione”. Per arrivare uniti al momento in cui verrà presa la decisione finale i Comitati avanzano la proposta di stipulare al più presto un PATTO DEI SINDACI E DEI CITTADINI per fare fronte comune contro l'inceneritore.
2. I Comitati dei Cittadini vogliono assolutamente partecipare attraverso propri rappresentanti alla conferenza tecnica di concertazione perché, dopo aver depositato agli atti un dossier approfondito di osservazioni, desiderano ascoltare direttamente come queste saranno considerate dai vari Enti e Istituzioni.
3. In occasione della conferenza tecnica di concertazione i Cittadini organizzeranno un presidio animato di fronte al Palazzo che ospiterà la riunione per esprimere la volontà di difendere la salute pubblica, l'ambiente e la qualità di vita del territorio.
4. Qualora la conferenza dei servizi dovesse autorizzare il progetto di Paderno Energia, i Comitati No Inceneritore sono intenzionati a promuovere un ricorso al TAR. A tal fine chiedono ai Comuni di dichiarare pubblicamente - fin d'ora - la propria disponibilità ad un eventuale ricorso alla giustizia amministrativa.
Non è tempo di tentennare. Occorre unire le forze per sventare il progetto di Paderno Energia e difendere la salute e la qualità della vita delle migliaia di residenti nella zona.
2 commenti:
''la società Paderno Energia Srl ha dichiarato alla Provincia che "sono a tutt'oggi in corso serie trattative per l'acquisto dell'intera area ex Tonolli Spa da parte di Paderno Energia Srl".
E chissenefrega. Paderno Energia puo' acquistare tutti i terreni che vuole ma se la destinazione d'uso non prevede la costruzione di un inceneritore perchè ci si agita tanto ? Se l'area è stata destinata alla coltivazione delle mele non posso io piantarci le pere.
Mi sembra un concetto abbastanza semplice. Eppure ci si continua ad agitare e a soffiare sul fuoco...
Caro Anonimo, sei tu che forse non capisci. Il Comune non ha affatto cambiato la destinazione d'uso dell'area che rimane "area industriale" e un inceneritore è un impianto industriale. La giunta ha solo revocato alla Eldap il permesso di costruire "edifici industriali" rilasciato dalla passata amministrazione. Ma l'area resta a destinazione industriale e il Comune in base alle vigenti leggi non può scegliere che tipo di industria ci deve stare. Potrebbe decidere che quel terreno diventa agricolo o residenziale, ma se non cambia la destinazione d'uso tutto resta possibile.
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