Ci sono personaggi pubblici che non si vergognano di esibire anche in atti ufficiali la propria miseria politica e l'incapacità di rappresentare le istituzioni, condizione che li costringe a galleggiare sugli eventi in balia delle volontà altrui. Lo dimostra la riposta ufficiale con la quale il sindaco di Paderno Dugnano ha rigettato ieri la richiesta del coordinatore del Partito Democratico di celebrare con una manifestazione in Piazza della Resistenza, la Festa Nazionale dell’Unità d’Italia.
La richiesta del PD era stata protocollata il 3 marzo perché l’amministrazione comunale aveva deciso di non celebrare la ricorrenza del 17 marzo, scegliendo invece di effettuare un evento “scolastico” il 19 marzo, presso l’Istituto Gadda. A seguito dell’iniziativa del principale partito di opposizione, messo di fronte al rischio di apparire prono all’ideologia antiitaliana della Lega, ma soprattutto di lasciare la piazza tricolore in mano al centrosinistra, Alparone ha fatto velocemente marcia indietro e ha organizzato sui due piedi una caricatura di manifestazione pubblica che si riduce, come si legge sul sito comunale, a un minicorteo musicale di poche decine di metri (da via Madonna alla piazza del Comune), alla lettura del “Canto degli italiani” e all’alzabandiera a cura dell’Associazione Alpini. Durata complessiva dell’evento: poco più di 30 minuti, dalle ore 11.30 alle ore 12.00. E dopo aver rabberciato con questa ipocrita toppa il suo sbregato abito istituzionale il sindaco ha risposto “no” al PD che chiedeva di celebrare degnamente la ricorrenza. Sentite con quali parole:
In riferimento alla vostra richiesta pervenuta in data 3 marzo (prot. 12067/2011) di occupazione di suolo pubblico in Piazza della Resistenza per il giorno 17 marzo 2011, dalle ore 9 alle 13.30, si comunica che:
- con legge 100/2010 è stata istituita la Festività Civile per la celebrazione dell’Unità d’Italia.
- che la Prefettura ha emesso nota con indicazione inerente lo svolgimento delle iniziative legate a suddetta ricorrenza
- valutato che il Comune, conformemente alle suddette indicazioni, ha organizzato festeggiamenti in P.za della Resistenza, preceduta da un corteo con percorso: P.za Tobagi, via Madonna, via Grandi, P.za della Resistenza.
- valutato che questa è l’iniziativa istituzionale del Comune e della comunità padernese, in tale contesto non è possibile autorizzare alcuna iniziativa contestuale sulla P.za della Resistenza e luoghi limitrofi, né possono essere autorizzati in ogni caso altri tipi di iniziative in luoghi pubblici promossa da partiti o da singole associazioni non riconducibili al patrocinio del Comune in coordinamento e a supporto dell’organizzazione celebrativa del Comune.
Vista la richiesta del Partito PD per le ragioni sopra esposte, per opportunità e incompatibilità organizzativa, si esprime parere contrario alla concessione di suolo pubblico. Qualora il richiedente voglia comunque organizzare il corteo in altre zone del territorio ha facoltà di richiedere autorizzazione in Questura. Cordiali saluti. Il Sindaco.
Il burocratese di Alparone, tradotto in linguaggio umano, in sintesi dice: non volevo fare la festa il 17 marzo, ma da una lato la Prefettura mi ha obbligato a fare il mio dovere, dall’altro rischiavo di fare un clamoroso autogol politico. Allora “conformemente alle suddette indicazioni” mi sono dovuto decidere a fare qualcosa; ma non una vera celebrazione che avrebbe indisposto il mio vicesindaco fedele solo alla sua Padania, bensì cautelandomi con una pantomima di festa che sminuirà la ricorrenza e mi salverà formalmente la faccia. In questo modo prendo due, anzi tre piccioni con una sola fava: tengo buoni gli alleati, obbedisco al Prefetto, impedisco ai cittadini che invece vorrebbero celebrare la Festa Nazionale, di farlo adeguatamente in mia assenza.
Ecco, se questa è la politica del nostro sindaco, io affermo senza esitazione che è una politica squallida, vergognosa e inaccettabile perchè non mi rappresenta. E chiedo a tutti voi, miei concittadini, che come me considerate cosa buona e giusta celebrare degnamente a Paderno Dugnano la Festa dell’Unità Nazionale, di venire tutti in piazza giovedì prossimo, anche se dovesse piovere, con una bandiera tricolore da sventolare e con striscioni che riaffermano la nostra fedeltà alla Costituzione in cui l'Italia è e resta una e indivisibile. Per dimostrare a queste anime morte che la nostra città non è come loro credono che sia, che è abitata da cittadini che si sentono prima italiani che padernesi, uniti da un destino comune, unificati da una lingua frutto di una storia e di una cultura millenaria, riconosciuta e amata in tutto il mondo.
1 commento:
COME AVEVO GIA' SCRITTO IN ALTRO COMMENTO, ...10 MINUTI O POCO PIU' PER LIQUIDARE (e con fastidio) 150ANNI!!!
PARTECIPIAMO IN TANTI E PORTIAMO, INSIEME AL TRICOLORE, UNA COPIA DELLA COSTITUZIONE!
CAROLA
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