giovedì 17 marzo 2011

Paderno Tricolore

Il titolo del post di apertura del blog  La Scommessa di Giovanni Giuranna, è perfetto: “Unità d’Italia, sindaco silente, vicesindaco assente”. Dice tutto quello che c’è da dire sulla manifestazione reticente che Alparone ha dovuto concedere oggi alla “sua” città. Il post tratteggia gli elementi essenziali dell’evento che ha occupato per un’ora scarsa la piazza del municipio integrandoli con una lettera inviata da una cittadina, Carola Colnago, che riporta la risposta del sindaco alla sua domanda su come mai non aveva fatto nemmeno un breve saluto alle centinaia di cittadini convenuti. Il sindaco ha detto testualmente che “la festa è sabato, che lui parlerà sabato perché lui parla una volta sola, se avesse parlato oggi avrebbe sminuito la festa ufficiale di sabato”.
Lascio a voi i commenti. Io voglio sottolineare solo che alla manifestazione ha partecipato l’assessore alla Cultura, Rodolfo Tagliabue, nella sua doppia veste di membro della giunta comunale e di aderente all’Associazione Nazionale Alpini che ha svolto la parte più importante della cerimonia: l’alzabandiera. Tagliabue è un esponente della Lega, e la sua presenza mi ha fatto molto piacere. Evidentemente non tutti i leghisti sono antiunitari. Come mi ha fatto piacere e ho sinceramente apprezzato la mise patriottica scelta per l’occasione dall’assessore Lidia Katia Ruzzon: impermeabile bianco, pantaloni rossi, sciarpa verde. Brava.
Il centro di Paderno Dugnano stamattina era decisamente tricolore, con balconi e finestre imbandierate, nonostante l’amministrazione non abbia invitato (com’era invece suo preciso dovere) i cittadini a farlo, e la cosa mi riempie di soddisfazione e di fiducia. L’ho notato mentre con altre centinaia di padernese, a conclusione della manifestazione comunale, ho partecipato al corteo spontaneo che ha percorso, senza intralciare il traffico, tutto il quadrilatero, cantando più volte l’inno nazionale e, dopo una breve sosta per un doveroso omaggio al monumento ai caduti di via 4 Novembre, si è sciolto in Piazza della Resistenza dove ha fatto ritorno.
Vorrei ricordare anche il concittadino, Pasquale Taccone, che è venuto in piazza stamattina con una bandiera giapponese listata a lutto in segno di solidarietà con quella popolazione colpita da una sciagura senza precedenti. Anche questo vuol dire essere italiani. Viva l’Italia Unita, viva tutti noi.
(le foto sono di Umberto Zilioli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho partecipato con entusiasmo alle iniziative che sono state indette per i festeggiamenti per il 150°
Dell’unita’ d’Italia ,purtroppo molti dei presupposti per continuare con i festeggiamenti si sono inificiati dall’evolversi delle vicende in Libia.La risoluzione dell’Onu che ha come obbiettivo difendere la popolazione civile,ha purtroppo solo il risultato di uccidere civili con bombe e missili .
Che fine ha fatto l’art.11 della nostra Costituzione?Tutta la nostra tecnologia ed il nostro sapere dovrebbe essere usato per la prevenzione dei conflitti senza allargare e diffondere di fatto ogni tipo di “guerra”,nella politica si debbono cercare le risposte alla crisi africana.
La Libia ha diritto alla propria indipendenza ed autodeterminazione e l’Italia poteva e doveva sviluppare tutti i canali possibili di dialogo prima di arrivare al conflitto in atto
saluti mauro anelli