sabato 26 febbraio 2011

Unità d'Italia? Lega: niente festa, secessione


Dal settimanale del gruppo regionale del PD riprendo questo articolo sul tema dell'unità d'Italia che denuncia la politica secessionista della Lega. Questo resta quello che il partito di Bossi vuole e persegue coerentemente da 20 anni. Quando gli diremo basta?
L'Unità d'Italia non s'ha da festeggiare. Lo ha deciso la Lega che mai come nelle ultime settimane sta riscoprendo la sua natura secessionista e anti italiana. È responsabilità del Carroccio se il progetto di legge regionale per le celebrazioni del 150° dell'unità, predisposto dal PD e cofirmato da tutte le componenti del Consiglio, Lega esclusa, è approdato in Aula solo il 22 febbraio e se sarà approvato, si spera, solo il primo marzo, a ridosso della ricorrenza dell'anniversario della proclamazione dell'unità.
Il 17 marzo, tra l'altro, è stato al centro di uno spettacolare capitombolo del presidente del Consiglio regionale Davide Boni. "Il 17 marzo il Consiglio non chiuderà", aveva sentenziato martedì in un e-mail di servizio indirizzata a tutti i dipendenti. Subito smentito dal resto dei componenti dell'ufficio di presidenza, pidiellini compresi, Boni ha dovuto riconoscere che non è nei suoi poteri contraddire un decreto del Governo. Sarebbe tra l'altro costato il doppio - altro che risparmio! - dovendo pagare il lavoro festivo ai dipendenti, gli hanno ricordato Filippo Penati e Carlo Spreafico. "Non autorizzerò il ponte", ha detto Boni in corner, sfidando a quel punto il ridicolo.
Intanto in Aula andava in scena l'ostruzionismo della Lega, con 240 emendamenti con i quali, tra l'altro, si chiedeva di ricomprendere nel comitato per le celebrazioni il presidente della Provincia di Bolzano, il console austriaco in rappresentanza dei vinti, un discendente della famiglia Garibaldi, dodici testimoni oculari degli avvenimenti risorgimentali, uno per ogni provincia. Nei discorsi tanta retorica anti italiana negli interventi di tutti e venti i consiglieri leghisti. Un comportamento che ha svilito il Consiglio regionale. "Poveri loro - dichiarava a caldo Maurizio Martina - Ormai la Lega si è ridotta a mettere in scena siparietti utili solo a coprire il vuoto clamoroso dei loro risultati al Governo. Ma questa strategia ha il fiato corto. I cittadini del nord non hanno bisogno di inutili sceneggiate". Uno dei momenti degni di nota è stato quando in Aula si sono confrontati il vicepresidente leghista Andrea Gibelli e il collega di giunta pidiellino Massimo Buscemi, con il secondo a presentare emendamenti volti a far decadere la gran parte di quelli leghisti e il primo a chiedere a nome di chi venivano presentati. "Non pensavamo di poter assistere a una scena del genere - ha commentato Luca Gaffuri - Una cosa è certa, il centrodestra non è in grado di far celebrare degnamente l'anniversario dell'Unità d'Italia".

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