“Cosa sarebbe Roma senza i Papi, cosa sarebbe Milano senza gli Sforza, e cosa sarebbe Palermo senza…”. Pierino Favrin si è interrotto imbarazzato, mentre la sala lo incitava a proseguire suggerendo “la mafia?”, poi si è ripreso e ha concluso la frase con “volevo dire Federico II..”. E’ cominciata così, con questo divertente siparietto, la serata di riflessione sul PGT organizzata ieri sera all’Auditorium Tilane dal presidente della delegazione di Paderno dell'Unione Commercianti.
All'incontro erano invitati come relatori, oltre all’architetto Valeria Lorenzelli dell'Unione Commercianti che ha parlato dello sviluppo territoriale in relazione a quello delle attività commerciali, l’architetto Maurizio Rimoldi, capogruppo del PdL in Consiglio Comunale, il consigliere comunale del PD ed ex sindaco, Gianfranco Massetti, il vicesindaco e assessore al Territorio, Gianluca Bogani. In sala anche l’ex sindaco Ezio Casati, numerosi architetti e ingegneri padernesi, commercianti e imprenditori.
Chi si attendeva da parte del Vicesindaco e assessore al Territorio qualche indicazione sugli orientamenti dell’amministrazione è rimasto deluso: “stiamo ancora ascoltando i territorio, entro l’anno passeremo alle proposte”, è tutto quello che Bogani ha concesso, com’era prevedibile. Dopo un anno e mezzo siamo ancora all'ascolto.
L’architetto Lorenzelli ha illustrato in linea generale quello che i commercianti si aspettano dal PGT mettendo in evidenza una proposta per rilanciare l’attività commerciale messa in difficoltà dalla crisi economica e soprattutto dalla forte presenza sul territorio dei grandi centri commerciali: fare del commercio di vicinato uno standard alla stessa stregua degli spazi pubblici riservati alle attività collettive, all' edilizia scolastica, a verde pubblico o ai parcheggi. Oltre a questa innovazione ha ribadito che obiettivo della futura pianificazione territoriale dovrebbe essere la creazione di “centri commerciali naturali” nei quartieri cittadini realizzata con il miglioramento dei fronti commerciali, il miglioramento di parcheggi e viabilità, illuminazione pubblica e altre misure di sostegno alle attività tese ad aumentare l’attrattività dei sette centri.
Il capogruppo PdL, Rimoldi, nella sua veste di architetto, ha sottolineato la rivoluzione introdotta dal PGT che si presenta come uno strumento che per la prima volta affida ai cittadini la responsabilità della loro urbanistica. Senza contare, ha osservato, che lo strumento è fatto per poter essere continuamente adattato alle esigenze di sviluppo della città e che con l’introduzione della perequazione che rende mobili (e commerciabili) i diritti di edificazione con l’indice unico di edificabilità si sblocca la rigidità territoriale del vecchio ordinamento e si riduce il peso della rendita fondiaria sui prezzi degli immobili. Poi come esponente della maggioranza che governa Paderno Dugnano ha detto alcune cose interessanti, ad esempio che il problema principale che la città ha davanti è il lavoro, pertanto il PGT deve preoccuparsi di mantenere sufficienti aree produttive e favorire la reindustrializzazione quando finirà la crisi e verrà la ripresa. Ha parlato anche di nuova residenza più connotata sul fronte sociale, ha parlato di quartieri residenziali per anziani dotati di servizi sociosanitari per questo tipo di domanda e di case per giovani.
A seguire l’intervento di Massetti che ha rimesso sul tavolo del dibattito cittadino le linee guida dello sviluppo urbanistico visto dal principale partito di opposizione. L’ex sindaco dopo aver osservato che il contesto economico è cambiato rispetto al 2006-2009 quando il centro sinistra aveva elaborato il suo PGT poi non approvato, ha confermato alcuni punti fermi di quel documento che appaiono ancora validi: 1) nessun consumo di territorio, bonifica e riuso delle aree dismesse; 2) l’estensione e l’acquisizione di aree per i parchi urbani e sovra comunali; 3) il benessere dei cittadini e il consolidamento dei caratteri di accoglienza, solidarietà e sicurezza sociale; 4) la conferma del ruolo produttivo dell’economia locale. Priorità all’economia verde e all’economia della conoscenza; 5) il recupero delle radici storiche e delle tradizioni che compongono le varie parti della città; 6) la razionalizzazione ed il potenziamento del sistema della mobilità locale e intercomunale. Priorità al trasporto pubblico; 7) la semplificazione delle regole nell’urbanistica e l’equità nel valore dei suoli.
Per quanto riguarda il commercio la proposta del PD è quella di un patto tra amministrazione le Associazioni di categoria. Il Piano urbano del commercio deve considerare strategico per la città il ruolo, la qualità, la quantità del commercio di vicinato come centri commerciali naturali. No a nuovi insediamenti di grandi strutture. Riqualificazione dei centri dei quartieri per valorizzare le piccole attività. Promuovere e favorire nel PGT la tutela delle attività di quartiere. Riorganizzare i tempi e gli spazi del commercio di vicinato.
Come si vede sul terreno una proposta politica c’è, risponde in gran parte alle esigenze che i commercianti hanno evidenziato ed appare percorribile. In attesa che ne vengano fatte altre questa può rappresentare per i padernesi un buon punto di partenza.
1 commento:
In occasione del suo insediamento, luglio 2009, il sindaco Alparone aveva detto che, a differenza del centro sinistra che non era stato capace di concludere nulla, loro avrebbero approvato il PGT entro un anno. Poi in un'altra occasione aveva rinviato la scadenza alla fine del 2010, visto che era arrivata a Paderno l'architetto Franca Rossetti con il preciso incarico di seguire il PGT. Ora sentiamo che sono ancora in fase di ascolto. Pensavo che, quando questi amministratori di centro destra dicevano di voler voltare pagina, avessero delle idee da proporre, invece quelle nuove pagine sono bianche. A dimostrazione del fatto che brancolano nel buio alla fine dello scorso anno hanno fatto la terza riorganizzazione del personale in un anno e mezzo, in questa riorganizzazione hanno tolto l'incarico all'Arch. Rossetti che non si occuperà più di PGT, al suo posto è arrivato un nuovo dirigente proveniente dal comune di Milano, che segue le commissioni sul territorio a Monza per conto della Lega. Questo non mi tranquillizza perchè temo che di fronte al vuoto di idee prevalgano gli interessi particolari. Inoltre mi chiedo quanto ci costerà, dopo aver riassunto l'arch. Rossetti con una retribuzione di posizione elevata, giustificata dal fatto che doveva seguire tutto il settore tecnico ora ci troviamo con un altro dirigente da pagare a cui viene assegnato il settore dell'urbanistica e dell'edilizia privata, questo in aggiunta al fatto che, come dichiarato dal vicesindaco, tutta la procedura per la formazione del PGT riparte da zero. Alla fine spero che ci informino sul totale della spesa.
Michele C.
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