mercoledì 5 gennaio 2011

Lettera aperta agli iscritti del Centro Falcone e Borsellino

Care amiche e cari amici, vi scrivo in qualità di iscritto alla nostra associazione, di cittadino di Paderno Dugnano, di lavoratore, di anziano. La situazione che si è creata dopo la rottura con l’ARCI, la seconda chiusura del Centro, il tentativo frettoloso di affiliazione all’ANCeSCAO, è divenuta per tutti noi insostenibile e bisogna prenderne atto.
Qui il problema non è più stabilire chi ha ragione o chi ha torto, da un lato tutti noi che abbiamo subito una grave offesa (la cena di mafia nel nostro circolo) e dall’altro l’amministrazione di centrodestra che da quando è andata al governo ha avviato una campagna faziosa e ingiustificata contro la nostra associazione e i gestori del Centro che si erano assunti l’incarico di farlo fiorire quasi esclusivamente con le proprie forze e ci erano riusciti.
Qui il problema non è più difendere la figura di Arturo Baldassarre dalle accuse che gli vengono mosse da 14 mesi a questa parte (la prima interrogazione contro di lui per presunte irregolarità è stata presentata in consiglio comunale nel novembre 2009).
Qui il problema è salvare il grande valore sociale rappresentato da una associazione di 800 cittadini che ha costruito, grazie all’impegno dei suoi volontari un Centro di aggregazione vivo e vitale offrendo un prezioso servizio a Paderno Dugnano.
Arturo Baldassarre è un uomo “pesante”, e come tutte le persone di valore ha molti difetti e molti pregi. Uno dei questi pregi, il più grande, è la generosità. A questa faccio appello per chiedergli ancora una volta di essere magnanimo e vincere la battaglia per tutti noi ritirandosi dal campo. Perché a questo si è ridotta ufficialmente tutta la questione: finché l’ex presidente del Centro Falcone e Borsellino, ex consigliere comunale ed ex presidente del Quartiere Villaggio Ambrosiano resta in campo, nessuna mediazione con il Comune sarà mai possibile. Solo Baldassarre oggi ha la possibilità di fare l’unica cosa in grado di dare un futuro alla nostra associazione e garantire la continuazione del servizio che questa offre alla città: uscire di scena definitivamente dichiarandolo pubblicamente e astenendosi in seguito dal frequentare il sodalizio, consigliando anche ai suoi numerosi sostenitori di farsi da parte e lasciare a una nuova leva di volontari, l’onere di riportare l’associazione e il Centro di Aggregazione alla sua importante attività sociale.
E’ un grande sacrificio e non ho il diritto di chiederglielo, ma sono convinto che sia la cosa giusta da fare perché è la precondizione senza la quale questa storia può solo finire in un fallimento penoso e inaccettabile. Tolto dal tavolo il problema della sua presenza e della sua attività di collaboratore del comitato di gestione, oggetto dichiarato del conflitto, sarà possibile ricostruire un dialogo con l’amministrazione e, mi auguro, trovare in fretta una soluzione accettabile per chiudere una volta per sempre questa brutta storia.
Ad Arturo Baldassarre mi rivolgo da amico e da compagno: caro Arturo, noi sappiamo qual è il dovere di un dirigente politico, sappiamo cosa vuol dire assumersi personalmente la responsabilità di una sconfitta per non farla ricadere sugli altri, soprattutto su quelli che credono in noi e di noi si fidano. Noi facciamo parte da sempre e per sempre di una squadra che c’era prima e che ci sarà anche dopo. Questa brutta partita è finita male e dobbiamo accettarne il risultato facendo quello che i campioni devono fare in questi casi: schierarsi al centrocampo, salutare il pubblico, andare negli spogliatoi. Il campionato deve continuare.
Carlo Arcari

3 commenti:

anna ha detto...

Abbiamo in parlamento dei pluri condannati. Lo stesso Presidente del consiglio ha dei processi in corso e sta governando una nazione.
Arturo Baldassare, che si è sempre battuto per il sociale, e Lei Sig.Arcari lo sa benissimo,che non è indagato dovrebbe addirittura non entrare più al Centro. Lo sa Sig. Arcari che l'Associazione Falcone e Borsellino è stata fondata anche da lui, rimettendoci anche dei soldi? Ma in che cavolo di mondo vivo? Soprusi e ingiustizie. E' veramente un sacrificio quello che si chiede ad Arturo. Il centro era ed è la sua vita.Ha speso anima e corpo per renderlo com'è ora.
Ma perchè questo accanimento verso una persona?
Anna

carlo arcari ha detto...

Cara Anna, sono sempre stato solidale con Arturo Baldassarre e l'ho sempre detto chiaramente. Sono perfettamente consapevole che quello che gli si chiede di fare, rinunciare alla "sua" associazione, sia un'ingiustizia. Sono convinto che la posizione del sindaco nei suoi confronti sia motivata da altre ragioni e da obiettivi che c'entrano poco con quanto è accaduto nel Centro. Io gli chiedo di tirarsi fuori perché così la giunta non avrà più pretesti per negare la convenzione all'associazione che egli ha fatto nascere e ha contribuito a far crescere nel tempo fino a diventare la più grande e attiva della città. L'alternativa è veder liquidata senza far nulla per impedirlo un'esperienza molto positiva e socialmente importante.

Arturo ha detto...

LETTERA APERTA AD ARCARI

Caro Arcari, il tuo appello è davvero "toccante" ma tra le righe di questa lettera, vedo anche insinuazioni politiche non indifferenti....
Sono mesi e lo sottolineo che incasso colpi, dall'amministrazione comunale, da politici, da gente comune che avvalora sempre più le non verità espresse dal "potere".
Fin'ora ho mantenuto la linea che mi ero prefissato e, se sono stato dietro le quinte per qualche tempo, l'ho fatto semplicemente perchè un gruppo compatto di volontari, ha voluto portare avanti il cammino già intrapreso precedentemente e questo è risaputo! Non ho mai interferito con il loro modo di operare e, la mia frequentazione al Centro è stata da "normale associato" come altri della vecchia gestione.
A tutt'oggi riscontro che la mia persona è motivo di disturbo per "quelle persone"che sanno solo calunniare e non hanno mai avuto il coraggio di dire a quattrocchi il proprio pensiero perchè è più semplice e meno impegnativo infangare qualcuno riportando le "proprie verità" e a senso unico!!
Non avrei mai immaginato di trovarmi in situazioni simili. Nel mio arco di vita, ho sempre dato in funzione dei bisogni del prossimo:
- l'esperienza come consigliere comunale
- come presidente di un quartiere non certo facile da gestire...
-per tre anni come docente volontario presso l'UTE di Paderno
- infine(a questo punto non so come definirmi) ho svolto varie attività legate sempre al volontariato, solo ed eslusivamente per il bene dei cittadini e soci che hanno contribuito a dar vita al Centro Falcone e Borsellino.
La gratificazione era ed è per me un valore che non ha prezzo!!

Dunque eccomi qua per l'ennesima volta a fare passi indietro, anzi ad eclissarmi, per il bene della comunità e la continuità del Centro Falcone e Borsellino. Ma ribadisco: sono un libero cittadino che è stato vittima insieme all'intera città, di un fatto increscioso.

Mi auguro, caro Arcari, che tu abbia ragione per quanto riguarda la continuità di questo Centro ed auspico a chi procederà nel cammino, il Miglior Proseguo!!!


Arturo Baldassarre