mercoledì 5 gennaio 2011

Inceneritore: i Comitati denunciano l'attendismo delle istituzioni

Riprende la mobilitazione dei cittadini che si oppongono alla localizzazione di un nuovo inceneritore di rifiuti tossici e nocivi a Paderno Dugnano, in attesa della convocazione nella seconda metà di gennaio della Conferenza dei Servizi che dovrà decidere in merito alla richiesta di costruzione dell’impianto. Contro il progetto presentato da Paderno Energia srl i Comitati No Inceneritore di Paderno Dugnano, Cormano, Bollate, Novate Milanese e Senago hanno depositato nei giorni scorsi un dossier di Osservazioni negli uffici della Provincia di Milano, della Regione Lombardia e dei Comuni interessati dall’impatto che l’iceneritore avrà sull’ambiente circostante.
Tutta la documentazione è pubblicata e visibile sul sito del Comitato, ma anche senza entrare nel merito dei contenuti delle Osservazioni contrarie a convincere i cittadini che questa storia puzza di marcio è questo semplice fatto: non sono state ancora presentate dall’azienda le integrazioni richieste dalla Conferenza dei Servizi ben 10 (dieci) mesi fa, nonostante siano stati concessi dall’ente alla Paderno Energia 210 giorni di tempo per farlo e i termini siano ampiamente scaduti.
Queste integrazioni riguardano lo studio sulla mobilità di accesso al sito, gli approfondimenti relativi alle acque e al sottosuolo. La società inadempiente giustifica il suo ritardo con presunti colloqui in corso con la proprietà del terreno per la definizione del progetto e per aspettare la conclusione di questa improbabile trattativa ha addirittura chiesto una proroga a tempo indefinito alla Conferenza dei Servizi. Richiesta scandalosa che i comitati respingono con forza.

Nel merito le Osservazioni affermano che la società richiedente appare in realtà una “scatola vuota” costituita con un capitale irrisorio di 10mila euro da soggetti che risultano titolari di società fallite, cessate, in liquidazione o in amministrazione straordinaria. Le garanzie imprenditoriali e finanziarie non sono sufficienti per consentire a un’azienda del genere di costruire e gestire un impianto per rifiuti pericolosi. Il progetto non tiene conto dell’impatto sulle popolazioni che vivono nell’area attorno al sito che è già pesantemente inquinata e andrebbe risanato, non caricata di ulteriori emissioni nocive per la salute. Manca dalla documentazione presentata l’esame paesaggistico previsto dalla legge, lo studio sui vincoli di natura ambientale del territorio è inadeguato, il Piano di Gestione Rifiuti della Provincia non evidenzia una domanda inevasa di smaltimento di tossici e nocivi, manca lo studio sulle ricadute al suolo delle concentrazioni inquinanti e dell’impatto sulla salute dei residenti. Il progetto, infine, non può venire autorizzato perché il sito confina con quello della Ecobat, attività classificata come “ad altro rischio di incidente rilevante”, il tutto insiste su un’area densamente abitata nella quale, nel raggio di 800 metri sono ubicate una decina di scuole, chiese, oratori, centri sportivi, quartieri residenziali.
Le Osservazioni smontano pezzo per pezzo anche il documento firmato dall’Istituto Mario Negri e intitolato “Valutazioni igienico sanitarie relative alla immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente circostante l’impianto”. Si afferma che detto studio si basa in realtà su quello di impatto ambientale già presentato da Paderno Energia e che a sua volta si basava su dati palesemente non validi e parziali.
Questo per quanto riguarda la Conferenza dei Servizi alla quale i comitati chiedono di non concedere ulteriori proroghe alla Paderno Energia per la presentazione delle integrazioni richieste. Al sindaco di Paderno Dugnano i cittadini invece chiedono che si decida finalmente a convocare come promesso formalmente l’assemblea cittadina su questa vertenza per ben due volte rinviata, non rispettando quanto previsto dal Regolamento Comunale sulla Partecipazione Popolare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me, il Comitato, prima o poi, (Meglio prima!) farebbe bene, ad avvisare l'Assessore all'Ecologia di Paderno, che corriamo il rischio di ritrovarci un inceneritore a Paderno Dugnano.
Sono sicuro che,di questa storia non ne sappia niente!!!

Flavio Mariani

Massimiliano ha detto...

Buon anno a tutti,
Ci aspetta un 2011 da ricordare negli annali. Interramento Sp46 (mancano 5 gg al termine della presentazione delle domande alla partecipazione con procedura ristretta ) , inceneritore, ci manca solo che la cava Nord venga adibita a discarica per i rifiuti campani.
I comitati stanno facendo il massimo ma siamo ancora in attesa di una presa di posizione decisa da parte dell'amministrazione comunale. Il tempo stringe.

Carneade ha detto...

Uhm ... Amministrazione.... chi era costei???