Inceneritore? Problema già risolto, di cosa dobbiamo parlare? Così in sintesi risponde serafico il sindaco di Paderno Dugnano ai cittadini del Comitato NoInceneritore che gli hanno formalmente chiesto di convocare la famosa assemblea cittadina a suo tempo promessa per discutere del progetto la cui realizzazione è tuttora in discussione davanti alla Conferenza dei Servizi. Per respingere la richiesta di assemblea avanzata ancora recentemente con una formale richiesta dai comitati l'amministrazione risponde continuando ad affermare che: "L'Amministrazione Comunale, con delibera di Giunta approvata all’unanimità anche dal Consiglio Comunale dello scorso 31 marzo, ha ritirato il permesso di costruire (rilasciato dalla precedente Amministrazione) che non escludeva il trasferimento nell’area di via Beccaria, presso il Villaggio Ambrosiano, dell’impianto di smaltimento rifiuti oggi sito in Incirano. Così facendo, l’Amministrazione Comunale ha escluso la possibilità della realizzazione dell’impianto in via Beccaria da Lei menzionato nella sua cortese e-mail. Attendiamo la conclusione dell’iter procedurale presso la Provincia di Milano e per tale motivo non riteniamo necessario ad oggi convocare un incontro pubblico che non aggiungerebbe nulla a quanto comunicatoLe in questo messaggio, preferendo concentrare l’azione dell’Amministrazione Comunale verso questioni più urgenti che coinvolgono la nostra comunità".
Alparone è un personaggio molto prevedibile. Continua nella sua politica furbesca e ipocrita facendo finta di credere che il suo "ritiro del permesso di costruire" capannoni industriali, rilasciato alla Eldap dalla precedente amministrazione, abbia risolto la questione quando invece sa benissimo che la Regione, unica titolare della partita (Eureco insegna) non ha bisogno del suo assenso per autorizzare la costruzione dell'impianto. "Attendiamo la conclusione dell'iter procedurale presso la Provincia" dice rassicurante ai cittadini per tenerli buoni e tranquilli, sapendo benissimo che la "sua" Provincia, dopo aver già concesso otto mesi di immotivate proroghe agli inadempienti titolari del progetto per non dichiararlo subito "inaccettabile", farà solo quello che la Regione vorrà.
Questa risposta dimostra che Alparone continua a prendere tempo e non si confronta con i cittadini perché attende indicazioni dai suoi capi che governano il territorio-feudo di cui lui è solo l'ultimo dei valvassini e dai quali finge di dissentire a parole mentre obbedisce nei fatti. Perché, sembra rispondere infastidito, questi cittadini continuano a chiedergli un dialogo che lui rifiuta e continuano a chiedergli di rappresentare i loro diritti quando lui non vuol farlo?
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