Dalla riunione di ieri sera in Comune, convocata per discutere degli espropri e delle possibili risposte di cittadini e amministrazione da mettere in campo per contrastare il progetto della Rho-Monza made in Serravalle, sono emerse alcune proposte e informazioni.
Cominciamo dall’informazione più importante che è stata spiegata dal dirigente comunale al Territorio, Franca Rossetti: la comunicazione di esproprio fatta da Serravalle, ha dichiarato, non ha alcuna base giuridica perché non è stato ancora approvato alcun progetto preliminare dell’opera. Il Comune sta valutando con i suoi avvocati se fare un ricorso civilistico contro la società per “procurato allarme” perché Serravalle non aveva, secondo il dirigente, alcun diritto di mandare 85 lettere di esproprio ad altrettanti proprietari padernesi e così facendo ha creato un danno al Comune.
L’obiettivo immediato dell'amministrazione, ha affermato l’architetto Rossetti, è rallentare l’iter in modo da impedire all’opera pubblica di essere approvata in tempo per l’appuntamento dell’Expo. Se occorre anche facendo ricorso alla Comunità Europea, oltre che al TAR, ma solo quando ci saranno atti formali precisi ai quali opporsi. Oggi questi non ci sono ed è per questo che le lettere mandate da Serravalle assumono più che altro il valore di una provocazione, un’azione fatta per valutare la reazione dei cittadini.
La proposta del Comune ai cittadini è unirsi in un’azione collettiva e unitaria raccogliendo tra gli “espropriandi”, osservazioni al progetto con moduli appositi che l’amministrazione ha già preparato in cui si sottolinea che le procedure di esproprio non potevano essere avviate in carenza di un progetto approvato in forma definitiva e che manca ancora la Valutazione di Impatto Ambientale. Queste osservazioni verranno raccolte e su di esse verrà deliberato un atto formale da parte della Giunta che ne accompagnerà l’invio a Serravalle. Adesso la parola spetta ai cittadini che dovranno decidere se accettare la proposta di farsi patrocinare insieme dall’amministrazione cittadina o di agire individualmente a difesa dei propri interessi.
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