"La Calderina" di ottobre è uscita in novembre e quella di novembre non è mai uscita. L’amministrazione di Paderno sembra avere dei problemi a mantenere costante la periodicità del notiziario comunale. Difficoltà economiche? Per ora nessuno vi ha mai fatto cenno. Difficoltà a riempire questo mezzo di contenuti riconosciuti come utili e necessari dai cittadini? Più probabile.
I giornali oggi, anche gli house organ, non sono più strade a senso unico, ma ponti attraversabili nelle due direzioni da chi scrive e da chi legge. Vale a dire non si giustificano solo perché chi li scrive ha bisogno di comunicare, ma anche perché chi legge ha bisogno di conoscere e giudicare per scegliere. O sono davvero strumenti di dialogo o non funzionano più, come internet e il web 2.0 ci hanno insegnato.
In questo momento di incertezza sul futuro del notiziario comunale arriva da parte degli “amici del Pilastrello”, la negletta chiesetta sulla Comasina, che ha trovato un gruppetto di difensori decisi a conservarla, una proposta che riguarda proprio la testata padernese. Essi chiedono di ridurre drasticamente qualità e quantità de "La Calderina", diffondendo e stampando meno copie, non più a colori, ma in bianco e nero, dirottando i fondi risparmiati sulla chiesetta, evidentemente ritenuta più importante dell’attuale strumento di comunicazione locale. Oggi c’è internet, dicono i “pilastrelli”, e non ha senso distribuire fisicamente un periodico in technicolor, pertanto si può limitare la consegna del giornale a domicilio a chi non usa il web, inoltre questi possono accontentarsi di un notiziario in bianco e nero perché il colore è un inutile spreco. Insomma, scrive il portavoce del gruppetto di conservatori, "La Calderina" è un mezzo tecnologicamente obsoleto, un costo da ridurre all’osso, spolpiamola e usiamo i soldi per la cosa che interessa a noi.
Mi permetto di obiettare tre cose. 1) L’idea che la carta stampata sia “superata” dalla diffusione di internet e altre tecnologie è semplicemente sbagliata, perché il 40% degli italiani non usa ancora la rete. Inoltre quelli che la usano davvero, la posta elettronica o fanno quotidianamente ricerche in rete, sono molto meno del 60%. 2) Ci sono ben altre priorità sulle quali il Comune dovrebbe investire questi eventuali risparmi. 3) La proposta rivela una concezione riduttiva della comunicazione pubblica che, secondo i proponenti, non necessiterebbe di qualità. Insomma una buona relazione tra cittadini e amministrazione è un lusso di cui si può fare a meno. Questo approccio non lo condivido perché lo trovo sbagliato. Ho molte volte criticato i contenuti del periodico comunale, ridotto a vetrina esclusiva della giunta quando non ad album fotografico personale del sindaco, ma non per questo lo ritengo un mezzo inutile, da degradare a un foglietto in bianco e nero, stampato al risparmio e diffuso in foma ridotta. Caso mai il contrario, "La Calderina" dovrebbe venire migliorata e resa più interattiva, ospitando (come Alparone aveva promesso) le opinioni dei cittadini e i loro contributi culturali e di informazione. Respingo al mittente la proposta degli "amici del Pilastrello" e li invito a guardare alle esigenze di conservare il monumento che sta loro a cuore in modo più produttivo e intelligente, cercando fuori dal Bilancio comunale i fondi e il sostegno necessari. Sono sicuro che li troveranno senza togliere niente agli altri.
1 commento:
Lascio al lettore trovare il comunicato stampa originale e valutare se quanto lei riporta è fedele rispetto a quello che diciamo.
...Faccio notare solo un paio di cose su queste righe
"Oggi c’è internet, dicono i “pilastrelli”, e non ha senso distribuire fisicamente un periodico in technicolor, pertanto si può limitare la consegna del giornale a domicilio a chi non usa il web"
1
assolutamente no, la decisione di ricevere o no il giornale in cartaceo (non a colori o in bianco e nero ma su carta o no) nella nostra proposta dipende dal singolo cittadino.
Chi ha internet e vuole continuare a riceverla la riceve, chi non ha internet ma per motivi suoi non la vuole abbia il diritto di non riceverla facendo risparmiare le casse del comune.
E magari facendo un serivizio all'ambiente invece di alimentare mucchietti di calderine per terra.
Se tutti vogliono continuare a riceverla su carta, non si stamperà una sola copia in meno.
2
La posizione per cui internet elimina la carta è vecchia di 30 anni ed è analfabetismo tecnologico: parallelamente a internet il consumo di carta è aumentato anche se è cambiato il tipo di consumo che si fa della carta.
Quello che si sta f...acendo in molti paesi e realtà aziendali è limitare questo uso cercando di convincere, per esempio, a non schiacciare il tasto stampa per ogni email.
3
Mi è chiaro il valore anche di comunicazione del colore.
Effettivamente un grafico a colori è più bello, si potrebbe forse fare sempre fare uno strappo alla regola in casi specifici.
Ma sinceramente non vedo questo verticale calo della qualità nei contenuti in una pagina con testo e foto magari del sindaco che presenzia un evento se è fatta in bianco e nero invece che a colori.
E poi bisogna pure considerare che il nostro contesto è quello di casse degli enti locali svuotate da una serie di provvedimenti del governo.
Quindi per quanto mi riguarda so che oltre al colore una frontiera dello stampato è la personalizzazione anche dei contenuti tramite la stampa digitale.
Però mi sembra velleitario ragionare su come una Mercedes sia meglio un BMW quando non si hanno neanche i soldi per una Grande Punto...
4
Quello che scrive lei nelle prime righe ci fa capire che forse questo è il momento giusto per ripensare insieme il ruolo di quello che deve essere il notiziario comunale.
E forse noi con la nostra proposta abbiamo dato un piccolo contributo.
Personalmente NON voglio per niente chiudere o sminuire la Calderina, anzi nelle prossime settimane, ma non come Amici della chiesetta bensì come Osservatorio dei Quartieri faremo una proposta per migliorarla sensibilmente.
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