lunedì 8 novembre 2010

Eureco: se tre condanne vi sembran poche..

Scusate la monotonia, ma vi segnalo che il Giorno di sabato scorso ha pubblicato un documentato articolo firmato da Umberto Zanichelli che merita di venire letto perché racconta la “carriera” del proprietario della Eureco Holding, Giovanni Merlino. Una carriera costellata di reati accertati, denunce, processi, condanne e che la dice lunga sulla affidabilità, non solo di certi cosiddetti "imprenditori" attivi nel lucroso e sporco settore dell’ecobusiness, ma soprattutto degli enti e delle istituzioni preposte ai controlli delle loro attività.
Leggendo l’articolo si scopre che il Merlino ha già subito diverse condanne per gestione illecita di rifiuti. Un’altra sua società, la Cr Srl di Sannazzaro dei Burgundi (Pavia), è stata infatti al centro di due processi conclusi con due sentenze di condanna a suo carico. La prima risale alla fine di novembre del 2009, quando Merlino era stato condannato a 6 mesi di arresto e tremila euro di ammenda per inosservanza delle prescrizioni previste dall'autorizzazione e per miscelazione di rifiuti pericolosi con stato fisico diverso. Nove mesi fa il Merlino è stato condannato ancora a 15 mesi di arresto e 15mila euro di ammenda per violazioni rilevate dai Carabinieri sempre nell’azienda di Sannazaro, nel 2005 e nel 2006. Anche in questo caso il Noe aveva scoperto che nello stabilimento si facevano operazioni di cernita manuale di rifiuti pericolosi. I militari avevano individuato, in un’area non autorizzata dell'azienda, diversi contenitori con sostanze pericolose e grandi sacconi con rifiuti di amianto, oltre a 30 cisterne contenenti emulsioni. Inoltre, sempre nell’articolo de Il Giorno, è scritto che il Merlino nel 2005 aveva patteggiato un anno di reclusione con la condizionale per i reati di omicidio colposo, incendio colposo e violazioni delle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro che avevano causato la morte di un suo dipendente, Vincenzo Gargiulo, 41 anni, dopo un’agonia durata più di due mesi e il ferimento di un altro operaio. Ma non è tutto: il padrone della Eureco è stato recentemente rinviato a giudizio, assieme ad altri 13 indagati, dal Tribunale di Lodi, con l’accusa di aver effettuato tra il 2005 e il 2006, alla miscelazione di oli esausti contenenti diossine.
Una persona normale leggendo questo inquietante curriculum non può che chiedersi: perché la Regione ha rilasciato e riconfermato ancora pochi mesi fa le autorizzazioni per svolgere attività di trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi a un individuo come questo? Come è possibile che, a fronte di tali e conclamati reati commessi ripetutamente negli ultimi 6 anni, il Merlino, sia sempre stato lasciato libero di fare affari con le belle conseguenze che abbiamo visto? Per voi è normale tutto questo? Tutto è in regola, come ha affermato il sindaco? Quante volte deve essere condannato il Merlino, quanti operai devono ancora bruciare nelle sue aziende perché qualcuno lo metta in condizione di non nuocere più?
Chiedere qualche risposta puntuale alle autorità titolari delle autorizzazioni e della difesa del territorio, per non parlare della sicurezza dei padernesi, vuol dire fare "polemiche politiche"?  Se è così continuerò a far polemiche, anche a costo di essere monotono.

10 commenti:

Massimiliano ha detto...

Buongiorno Sig. Arcari,
Seguo quotidianamente il suo interessante blog anche se alcune volte non condivido le sue prese di posizione. In merito all'incidente Eureco mi sembra che lei stia facendo di tutto per ricollegare l'accaduto alla giunta Alparone. Trovo troppo facile ora salire sul carro degli accusatori e puntare il dito. Mi permetta la battuta, mi sembra che lei si stia coportando come "l'Emilio Fede" della situazione ...

carlo arcari ha detto...

No Massimiliano,ti sbagli, non è così. So benissimo che Alparone non c'entra con quanto è accaduto, ci mancherebbe. Qui i responsabili della strage li indicherà la Magistratura, ma è possibile affermare che "Tutto è in regola" di fronte a cinque operai bruciati vivi? Di fronte a un imprenditore con quel curriculum? Io chiedo ad Alparone di fare il sindaco e di non comportarsi in modo reticente. Ha emesso un comunicato sull'accaduto 30 ore dopo il fatto e quattro giorni dopo l'incendio non ha ancora spiegato ai cittadini cosa è davvero successo, che cosa e quanti rifiuti sono bruciati, dove è finita la nube tossica che tutti hanno visto. Perché questo è accaduto, sono bruciati rifiuti per circa un'ora e il territorio è stato sicuramente contaminato, a Paderno o a Nova. Inoltre, a Paderno c'è un assessore all'Ambiente. Dov'è finito? E' ancora tra noi? Non ha niente da dire? Ecco questo rimprovero alla giunta di destra. Lei si sente tranquillo? Io no.

Massimiliano ha detto...

Sig. Arcari, la mia è solo una riflessione sul fatto che in questi casi è meglio mantenere la calma piuttosto che sparare a casaccio. Certo che sono preoccupato della nostra salute, ma ci vogliono dati oggettivi ( analisi di laboratorio )prima di gridare " al lupo ".

carlo arcari ha detto...

Massimiliano, io sono calmo e non credo di sparare a casaccio. A pralare di diossina, PCB, metalli pesanti e idrocarburi policiclici è stata l'Arpa durante un TG. I fatti elencati, il curriculum del responsabile dell'azienda, la gravità dell'incidente, mi sembrano più che sufficienti per temere il peggio. Mi auguro di avere torto, ma dieci giorni per avere una risposta sono inaccettabili. Comunque se tu sei tranquillo beato te.

Anonimo ha detto...

Sicuramente Alparone parlerà quando avrà dei dati da parte di chi sta monitorando l'ambiente (ARPA), non può certamente dire sciocchezze solo per accontentare voi giornalisti.

carlo arcari ha detto...

Bene, allora tanto per cominciare non diciamo sciocchezze tipo: "Era tutto in regola". Inoltre nessuno chiede dati su analisi che ancora non ci sono, ma sapere quanti rifiuti e quali stavano nel magazzino bruciato serve a capire che tipo di fumi ne sono usciti. Non posso credere che dopo quattro giorni nessuno ci sappia ancora spiegare come è scoppiato l'incendio, cosa ha prodotto l'esplosione, quanta gente c'era in quel magazzino e cosa stavano facendo.

Anonimo ha detto...

Infatti era ed è tutto in regola. Io non vengo da voi a spiegarvi come si gestisce un blog e sicuramente voi non siete molto ferrati nella gestione di un impianto di stoccaggio rifiuti, evitate di sparare sentenze perchè non siete di aiuto ma risultate solo fastidiosi. Vergogna.

carlo arcari ha detto...

Vergogna la deve provare chi è responsabile della tragedia che ha protato in fin di vita 4 persone, chi ha causato gravissimi danni a loro e alla collettività solo per arricchirsi. Io non ho niente di cui vergognarmi, faccio il mio lavoro che non produce morti e feriti.

Anonimo ha detto...

Ma il sedicente "massimiliano" dove trova le sue informazioni? Dove e come ha potuto riscontrare e verificare che "tutto" era regolare? Di quale autorità si investe o è investito? o forse parla solo per partito preso? L'emilio fede della situazione veramente mi pare lui che difende a spada tratta una causa di cui è evidente che non sa un benedetto fico secco. La prego taccia, almeno nel rispetto delle persone coinvolte e parli solo quando avrà qualche cosa da dire di cui potrà provare fonte e veridicità.
A. Del Fabbro

Massimiliano ha detto...

Buonasera Sig Del Fabbro,
Quando scrivo sul blog mi firmo sempre, alcune accuse che mi rivolge dovrebbe girarle al nostro amico " anonimo".