mercoledì 24 novembre 2010

Catene da neve: il PD chiede le dimissioni di De Nicola

L’assessore provinciale al Traffico, Giovanni De Nicola stavolta è nei guai. Il PD in Provincia di Milano ne ha chiesto le dimissioni per una storia legata alla sua ordinanza sulle catene da neve, provvedimento da lui voluto e poi ritirato dal presidente Podestà a seguito delle proteste degli automobilisti. La richiesta di dimissioni avanzata dall’esponente del PD, Ezio Casati, è motivata dalla conferenza stampa che l’assessore ha tenuto nei giorni scorsi a difesa del suo operato proprio nella fabbrica della Konig di Lecco, principale azienda italiana fornitrice di catene da neve. La conferenza incriminata fa seguito a una precedente, sempre con protagonista De Nicola, tenutasi all’interno della manifestazione Mobility Tech organizzata da Assogomma, cioè dai produttori di pneumatici. Insomma due eventi che appaiono ai suoi critici come dei tour promozionali delle catene e delle gomme da neve, proprio i prodotti che la sua ordinanza aveva imposto agli automobilisti di acquistare e tenere a bordo nei mesi invernali. Alle richieste di dimissioni, De Nicola, ha risposto candidamente: "Mi hanno invitato, è il mio ruolo andare a queste manifestazioni", senza rilevare quanto meno l'inopportunità della sua partecipazione.
A questo punto, io che come altri avevo difeso la ragionevolezza dell’ordinanza perché non mi sembrava scandaloso prevedere di avere a bordo d’inverno le catene da neve in un territorio come il nostro, soggetto a nevicate e gelate, sono molto sconcertato. Qui il problema non è più il merito del provvedimento, ma la credibilità di un amministratore così palesemente incompetente e inadeguato, tecnicamente e politicamente, come giustamente l’ha definito Ezio Casati.
Insomma, nella migliore tradizione della neodestra berlusconiana, l’assessore milanese molto probabilmente non farà naufragio sullo scoglio della Rho-Monza, ma si romperà le ossa scivolando sulla ridicola buccia di banana delle catene da neve a dimostrazione che la situazione nella quale ci troviamo è drammatica, ma non seria.

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