Ieri c’è stato un incontro tra il Comitato per l’interramento della Rho-Monza e i vertici dell’amministrazione comunale di Paderno Dugnano. Tema dell’incontro la possibilità e la necessità, in attesa di avviare l’azione contro il progetto di fronte al TAR, di muoversi su altri terreni.
La Delibera di Giunta Provinciale del 2009 ad esempio è stata disattesa da una delle parti, Provincia di Milano, in quanto detto ente era impegnato a produrre “stralcio per una soluzione migliorativa in affiancamento alla Milano -Meda” ma non deputato a valutarne il rapporto costi/benefici, piuttosto a trasmetterlo ad enti terzi per la valutazione. La Delibera prevedeva la trasmissione ad Anas e Regione Lombardia del fascicolo con il progetto stralcio per l’interramento. Questo passaggio in Conferenza dei Servizi non è stato fatto e quindi la procedura non è andata all’esame dei soggetti competenti.
Per tale osservazione si chiede di valutare, nei modi e nei tempi:
a) la trasmissione urgente ad Anas e Regione Lombardia del progetto stralcio, in modo che enti terzi possano valutare, in totale oggettività, il sostanziale miglioramento presentato con lo Studio di Impatto Ambientale (2010)
b) la richiesta al Ministero delegato (provveditorato interregionale infrastrutture Lombardia e Liguria) di indizione di nuova “Conferenza dei Servizi” per la intervenuta novità del progetto con interramento
c) come far attenere Provincia di Milano ai contenuti della Delibera del 2009, perfettamente riconosciuta pubblicamente dal Consiglio lo scorso 28/09. Inoltrare richiesta di esame alla commissione di Garanzia e Controllo Provincialed) come richiedere alla Provincia di Milano di inserire nella procedura di Appalto integrato, l’approfondimento tecnico-economico della ”Variante Interramento” per il raggiungimento di un più fine risultato, cui rimandare le decisioni.
e) Come porre richiesta ad Anas, al Ministero delle Infrastrutture, a Regione Lombardia, a Provincia di Milano, per la apertura di un tavolo tra istituzioni e cittadini che approfondisca il tema dell’allungamento della convenzione tra concessionario e concedente, a copertura degli extracosti evidenziati.
L’amministrazione ha assicurato al Comitato che cercherà di seguirà queste procedure. C’è poi un terreno importante sul quale è necessario attirare l’attenzione dei cittadini minacciati dall’autostrada a cielo aperto: quello del rischio sanitario che è molto concreto quanto ignorato. Secondo uno studio della Commissione Europea di cui ha dato notizia il quotidiano Metro, ci sarebbero in Lombardia 7mila morti l’anno a causa dell’inquinamento. Secondo la ricerca presentata dal Centro Studi Europeo JRC, il traffico contribuisce a circa il 50% dell’inquinamento e dunque dei 7mila decessi registrati ogni anno. Ogni giorno 30 persone vengono ricoverate per patologie legate a questo tipo di inquinamento. “Vi è inoltre da sottolineare, a differenza di quanto affermano sistematicamente le fonti ufficiali, che il particolato non è uniformemente diffuso, ma è particolarmente concentrato in prossimità delle sorgenti – afferma il dott. Paolo Crosignani dell’istituto dei Tumorfi di Milano -. Specie quello di dimensioni inferiori (es. PM2,5) si comporta come un gas e ne segue le leggi di diffusione, prima di aggregarsi in particolato di dimensioni superiori. Il predisporre sorgenti di traffico contigue ad insediamenti residenziali è un ulteriore elemento di rischio per la salute di chi vi abita”.
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