Domani sera alle 21.30 inaugurazione al circolo Arci “La Scighera” di via Candiani 131 a Milano (Bovisa) della mostra fotografica “Italiani in bianco e nero. 1974-1984”. In contemporanea si terrà un incontro sul tema “Professione fotoreporter” che mette a confronto il fotogiornalismo di ieri e quello di oggi. La scighera è la parola del dialetto milanese che indica la nebbia ed è il nome di un bellissimo locale frequentato da molti residenti dello storico quartiere milanese e dagli studenti del vicino Politecnico. La mostra si basa su 18 immagini sulla realtà italiana di quegli anni da me scattate circa 30 anni fa. Sono molto orgoglioso e felice di mostrare finalmente una scheggia del mio lavoro che ho recuperato grazie alla collaborazione e la preziosa camera oscura del Circolo fotografico 80 di Palazzolo al quale sono iscritto.
Ho sperato a lungo di poter fare questa mostra nello spazio espositivo di Tilane, ma dopo un anno di inutili attese, comunicazioni, incontri e scambio di e-mail con l’assessore Tagliabue, che a parole si era detto disposto a ospitare le mie immagini, ho deciso di rinunciare e ho accettato ben volentieri l’opportunità che il circolo milanese mi ha offerto. Peccato per Paderno Dugnano, ma le scelte di politica culturale della giunta di destra sono evidentemente altre. La mostra è un viaggio a ritroso nel tempo tra i servizi più significativi da me realizzati negli anni 70. Quello che emerge dalle immagini è un Paese in bianco e nero, con ancora un piede nel dopoguerra, abitato da povera gente in transito verso un futuro incerto. Un'Italia che procedeva verso un confuso e ineguale consumismo e una inattesa trasformazione sociale che l’avrebbe arricchita economicamente, ma degradata culturalmente.
7 commenti:
I miei migliori auguri per quest'iniziativa che ti vede protagonista
Grazie Giovanna, ieri sera è andata benissimo, una cinquantina di persone sono rimaste a discutere fino a mezzanotte di fotogiornalismo e fotografia. Le differenze tra ieri e oggi sono tante, ma lo spirito dei fotografio italiani resta il medesimo, molto impoegnato a raccontare la realtà sociale. Ieri in Italia oggi nel mondo. Spero un domani di poter ripetere l'esperienza a Padertno Dugnano nonostante il sostanziale boicottaggio di questa giunta ignorante e reazionaria.
Vengo volentieri, posso chiederti pero' quali sono gli orari e i giorni per visitarla oltre all'inaugurazione già fissata per il giorno 6/10 ?
Dalla tua introduzione alla mostra leggo una critica molto pasoliniana alla società che si andava delineando negli anni 70....
Ma chi è quello sulla foto a destra, è il Bossi senza canottiera ?
Baraviera Aris
Pasoliniano? Forse la mostra resta aperta per 15 giorni
si scusami, è solo questo pezzo che mi sembrava molto pasoliniano:
"Un'Italia che procedeva verso un confuso e ineguale consumismo e una inattesa trasformazione sociale che l’avrebbe arricchita economicamente, ma degradata culturalmente"....
Ciao
Baraviera Aris
La mia visione di quegli anni coincide con l'analisi pasoliniana della società italiana, ma è frutto, credo, della comune visione critica di matrice gramsciana della realtà nazionale, che sia io (nel mio piccolo) che Pasolini avevamo e personalmente l'ho ancora. Sono convinto infatti che per la sinistra e il PD sia molto meglio avere: "Una buona ‘visione dal basso’ della realtà".
Io ero tra le 50 persone dell'altra sera e devo dire che le immagini in bianco e nero hanno sempre un certo fascino e soprattutto se riferite a quegli anni '74 - '84. E' stata anche molto interessante il dibattito a seguire.
complimenti ancora Carlo.
adriano tominetti
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