giovedì 28 ottobre 2010

Commissione consiliare: ma la verità interessa a qualcuno?

Con ritardo leggo su Il Notiziario la cronaca della prima riunione della Commissione speciale, creata per verificare la correttezza degli atti amministrativi relativi alla gestione del Centro Falcone e Borsellino. L'organismo, in realtà, e questo è stato chiaro fin dal principio, serve alla maggioranza per tentare di criminalizzare gli ex dirigenti del Centro di aggregazione e attaccare politicamente il PD, che è sempre stato falsamente indicato dalla giunta di destra come il "vero gestore” del centro. Cosa non vera sotto il profilo sia formale che sostanziale.
Leggere la cronaca del giornale locale è un esercizio divertente per uno come me, abituato per mestiere a decrittare le parole scritte dai giornali. Sentite questa chicca: “la riunione di insediamento… è valsa a nominare il presidente e vicepresidente della commissione e a definire il calendario degli incontri. E così dopo un’ampia e serena discussione, Maurizio Cerioni è stato eletto presidente e vicepresidente, Giancarlo Pirovano”.


Non si capisce chi abbia fornito al giornalista, D.V., le notizie sullo svolgimento della riunione che, stando alle regole, sarebbe dovuta rimanere riservata; chi è dunque la gola profonda che ha passato le informazioni al compiacente giornale? Ma veniamo al merito delle notizie e al linguaggio usato per riferirle. “Ampia e serena discussione”, scrive l’esimio cronista, ma quale? A causa dell’autoesclusione politicamente assurda della “sinistra” di Anelli, i voti si sono ridotti a cinque e la maggioranza ne ha subito approfittato per stravolgere l’elezione del presidente, che avrebbe dovuto essere, come previsto e indicato dall’opposizione, il consigliere Umberto Zilioli.
Nonostante la candidatura ufficiale richiesta dal capogruppo PD , Marco Coloretti, e la dichiarazione di Cerioni che ha manifestato ripetutamente la sua indisponibilità a ricoprire l’incarico di presidente, la maggioranza ha votato a favore del capogruppo IdV al solo scopo di mettere in difficoltà l’opposizione ,costringendola ad inghiottire questa ennesima, volgare, provocatoria, manifestazione di arroganza. Questo, l'ignoto informatore, al Notiziario non l’aveva raccontato e il giornale si è guardato bene dal chiedere e fornire ai lettori qualche verità al posto di cianciare di “serene discussioni” inesistenti. Se queste sono le premesse, che tipo di risultati potremo mai attenderci? La Commissione voluta dal Consiglio Comunale non sembra affatto intenzionata a lavorare "serenamente" al servizio della verità, ma così come viene condotta appare solo come l’ultima, spuntata, arma propagandistica di questa fallimentare amministrazione buona a niente (come i fatti dimostrano) ma capace di tutto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Arcari, leggendo il suo intervento ho rintracciato due particolari tra loro contrastanti: inizia parlando del Cittadino, poi cita D.V. (alias Domenico Vadalà) del Notiziario.
Ho fatto una verifica: l'articolo a cui fa riferimento è stato pubblicato dal Notiziario a pag.49 in data 15 ottobre a firma di Domenico Vadalà, non capisco cosa c'entri il Cittadino, se non un vago pretesto per innescare polemica.
Ancora una volta offre ai suoi lettori arroganza e approsimazione.


S. Carcano

Anonimo ha detto...

Sì, ma quando leggo certe cose una parte del mio corpo inizia a girare, girare, girare.....
Ora della fine si consumeranno.

carlo arcari ha detto...

Ringrazio Carcano della segnalazione che mi ha consentito di correggere un errore. Come ho già scritto mi sono sbagliato a leggere il nome del giornale sulla rassegna stampa comunale e il mio commento risentiva di questo equivoco. Chiedo scusa agli interessati e ai lettori. Mi comprerò un nuovo paio d'occhiali. Detto questo il contenuto della notizia non cambia. La Commissione consiliare ha cominciato il suo lavoro con il piede sbagliato e le intenzioni della maggioranza sono ormai scoperte. Il suo compito è quello di verificare la correttezza o meno degli atti amministrativi non di fare processi politici. E' fin troppo facile prevedere che non produrrà niente di buono e di utile per la città.