lunedì 25 ottobre 2010

Berlusconi e Don Camillo

E’ deciso si va al voto. E alla svelta anche, forse prima di Natale. Questa è la mia previsione di osservatore della politica italiana. Me lo dicono i titoli dei giornali: “Fini, rischio di crisi sul lodo Alfano”, “Unipol, Paolo Berlusconi indagato”, “A Terzigno aggredita la Polizia”, “Fiat: bufera su Marchionne”. Ma soprattutto me lo rivela un segnale inequivocabile. Stasera, a sorpresa, Rete 4 manda in onda “Don Camillo, monsignore ma non troppo”, uno dei tanti film della saga cinematografica tratta dall’opera guareschiana interpretato dalla immarcescibile coppia Fernandel-Gino Cervi. E questo fatto parla chiaro.
Berlusconi, infatti, si affida a questa serie di film regolarmente, ogni qual volta deve affrontare le elezioni. In particolare quando il risultato è difficile. E’ una specie di messaggio subliminale che il capo della neodestra populista manda allo zoccolo duro del suo elettorato che in qualche modo riconosce gli stimoli di questo linguaggio. Un linguaggio che appartiene ai primordi della nostra storia repubblicana, ai primordi della nostra democrazia nata nella dura temperie della guerra fredda, quando non c’erano vie di mezzo: o si stava con Don Camillo o vinceva l’Unione Sovietica, il comunismo di Stalin e dei gulag che occhieggiavano dietro i baffoni di Peppone. Film che l'oratorio dei Salesiani di via Melchiorre Gioia, nel 1951-52, sicuramente proiettava.
Quando la fida Rete 4 manda in onda le avventure, sempre vincenti sullo schermo, del furbo e sanguigno pretone della Bassa, vuol dire che Berlusconi si sente in pericolo e si raccomanda ai suoi numi tutelari; l’Italia del dopoguerra, quella alle soglie del boom economico, l’età dell’oro nella quale il giovane Silvio cominciò la sua scalata al cielo dell’economia e della politica. Un brutto segnale per un uomo di 74 anni avviato ormai sul viale del tramonto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Berlusconi,secondo quanto disse a Montanelli, considerava che l'elettore italiano medio avesse l'intelligenza pari a quella di un bambino di 11 anni.
Questo era il frutto dell'analisi dei dati relativi allo studio sull'approccio semplicistico e frettoloso che le persone dedicavano e dedicano alla vita politica del paese....

Baraviera Aris