Seduta fluviale quella del Consiglio comunale di domani al Falcone e Borsellino. Convocata alle ore 18.30 presenta un Odg di ben 10 punti alcuni dei quali comporteranno lunghe discussioni. Si prevede dunque una seduta della durata minima di 7-8 ore, che forse non basteranno. A conferma che la nostra assemblea cittadina da quando c’è al governo questa destra lavora poco e male.
Sono molti i temi sui quali il dibattito si concentrerà, a cominciare dall’affair Rho-Monza, dopo il voto di ieri in Consiglio provinciale dove il centro destra ha votato compatto contro il’ipotesi di interramento dell’autostrada. A questo punto l’Odg “unitario” che verrà presentato al voto dell’assemblea dal presidente Papaleo appare inadeguato perché in pratica impegna sindaco e giunta a fare ricorso al TAR contro la decisione provinciale. Un po’ poco, decisamente.
Altro punto sul quale è prevedibile un aspro confronto tra maggioranza e opposizione è quello relativo alle variazioni di Bilancio. Il centro sinistra non mancherà di sottolineare il nulla fin qui realizzato dall’amministrazione. Ci toccherà assistere al solito show deprimente a cui ci ha abituati l’assessore Ruzzon? Speriamo di no, ma temo di sì.
L’assemblea dovrà approvare anche il Piano per il Diritto allo Studio dell’assessore Tagliabue per il quale sono previsti degli emendamenti, uno in particolare del consigliere Zilioli (PD) che chiede di inserire nel progetto “Educare alla legalità” rivolto alle scuole secondarie di 1° grado, il tema della penetrazione della criminalità organizzata nelle realtà imprenditoriali del Nord Italia (che nel progetto stranamente manca) con l’aggiunta del seguente punto: “Infondere la consapevolezza che le mafie si possono vincere e che le forze dell’ordine e la Magistratura vanno sostenute con determinazione nella loro opera di difesa della collettività”. Inoltre l’importo di spesa previsto per sostenere questo progetto è di soli 2.500 euro, e Zilioli propone di aumentarlo a 7.500 euro per dare maggiore forza a questa formazione.
Un punto potenzialmente esplosivo (forse è per questo che è stato lasciato per ultimo), sarà sicuramente la famosa “commissione di inchiesta”, che è stata impostata da Alparone come un atto di accusa dichiarato contro l’opposizione e le precedenti amministrazioni, senza avere nessun tipo di prove a carico e senza avere preso nessun atto amministrativo da luglio a oggi per indagare sulle reali infiltrazioni mafiose nella società padernese. La giunta continua a tentare di dare ad intendere ai cittadini che il problema principale sia circoscritto alla sede del Centro Falcone e Borsellino. E allude a presunte responsabilità politiche delle giunte precedenti connesse alla sua gestione e in genere agli atti amministrativi approvati negli anni scorsi. Per questo la proposta di Alparone è di far durare la commissione fino al 31 dicembre 2010, ma con la clausola del possibile rinvio sine die della sua conclusione nel tentativo di strumentalizzare la sceneggiata il più a lungo possibile.
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