La parola “compagni” infastidisce e imbarazza molti iscritti al PD che preferirebbero chiamarsi tra loro solo ed esclusivamente “democratici”. Tra gli infastiditi non ci sono solo molti ex democristiani, comprensibilmente a disagio per ragioni storico ideologiche, ma anche dei sedicenti “giovani” che si sentono evidentemente portatori di una nuova quanto evanescente idea di partito. Un fastidio che li ha spinti a scrivere una spocchiosa lettera all’Unità per dire a Bersani che loro “non si riconoscono” né nella parola compagni né nelle feste dell’Unità. (Il giornale va bene, la festa no, chissà perché?). La polemica è da latte alle ginocchia e dice tutti i problemi che hanno davanti coloro che come me sperano (chissà perché?) di riuscire a costruire nel PD un nuovo grande partito del lavoro e della giustizia sociale. Per fortuna oggi sul Corriere, nella rubrica tenuta da quell’elegante reazionario che è Sergio Romano, compare una lettera di Mario Rigoni Stern inviata nel 2007 ad un Convegno dell’Anpi di Treviso, in cui lo scrittore difende l’uso della parola incriminata con argomenti molto più convincenti di quelli dei giovani "democratici" (nella foto la rivolta di Rosarno ci ricorda che la lotta di classe non è superata).
Compagni, egli scriveva “è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso: deriva dal latino ‘cum panis’ e accomuna coloro che mangiano lo stesso pane, che condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia,lavoro, lotta e anche sofferenze”. E ricordando le parole di Primo Levi su quelli che “oggi hanno il ventre sazio, una casa calda” e si dimenticano cosa vuol dire non averli, concludeva la lettera avvertendo: “All’erta compagni! Non è tempo di riprendere in mano un’arma, ma di non disarmare il cervello sì” e concludeva ricordando i problemi irrisolti della nostra società “la pace, certo, ma anche il lavoro per tutti, la libertà di accedere allo studio, una vecchiaia serena, non solo egoisticamente per noi, ma per tutti i cittadini”. Mario Rigoni Stern non è mai stato comunista, ma di sicuro è stato un "compagno” e un democratico.
9 commenti:
finche' esisteranno queste sterili polemiche non ci sarà mai una vera alternativa...la parola compagno spaventa cosi' tanto?meglio camerata?o forse è solo passata di moda?ricordo ai giovani democratici che questo partito è stato creato da un tale di nome Antonio Gramsci...volenti o nolenti la parola compagno fà parte della storia di questo partito
G.
Proprio in un momento storico come questo io, ormai avanti negli anni ma ancora ferocemente attaccata all'idea di giustizia sociale, sono sempre stata orgogliosa di definirmi compagna.
Lea.
cosa, cosa, cosa?? il partito democratico è stato fondato da antonio gramsci??? forse parlavi del partito comunista che con il partito democratico non ha (non dovrebbe avere) nulla a che fare.
non sono polemiche sterili: il chiamarsi compagni, il salutarsi con il pugno chiuso, la festa dell'unità, "avanti popolo"... sono tutte consuetudini di chi non riesce a staccarsi da una tradizione "di sinistra" morta e sepolta e che, oggi come oggi, è incompatibile con i concetti di progresso e giustizia sociale; pensiamo ancora di difendere l'occupazione con "picchetti" e presidi?? ma dove siamo? in un libro di zola?? pensiamo ancora che i detenuti siano "vittime del sistema"? guardate che la criminologia critica è una teoria stra-superata.
chiamarci ancora compagni? ma cerchiamo di non essere ridicoli!io non voglio finire come un membro di quei circoli monarchici, dove continuano a pensare di essere ai tempi del congresso di Vienna, mentre il mondo intorno a loro è completamente cambiato? e intanto su queste sciocchezze silvio e lega costruiscono le loro fortune!
caro Anonimo, che evidentemente non sei "democratico" dal momento che non ti firmi, è vero: Granmsci non ha fondato il PD perché è morto nel 1937. Ma la sua figura e la sua opera sono stati indicati come un riferimento del nuovo partito sin dal momento della sua nascita. Un riferimento non solo per quelli che vengono dal PCI e dalla sinistra marxista, ma anche per gli altri. I picchetti e i presidi putroppo non sono diventati inutili come la cronaca ci insegna e se siamo ancora in un libro di Zola, la colpa è dei padroni che pensano e si comportano ancora come quelli delle ferriere dell' 800, negando diritti e libertà costituzionali. Questi sono fatti, le sciocchezze le dici tu. Anonimo.
Massì, anche Arcari è un dinosauro politico, cosa ci si può aspettare dai suoi commenti e dai suoi articoli?
Cari anonimi, io sarò un dinosauro politico che vive ancora ai tempi di Zola, ma sono in buona compagnia. I cosiddetti imprenditori, globalizzati e transazionali, infatti, sono ormai incapaci di fare andare avanti le loro fabbriche se gli operai non accettano di rinunciare ai loro diritti costituzionali e di trasformarsi in schiavi. Diversamente non riescono più a fare profitti. Che geniali persone! Una scimmia al loro posto non saprebbe fare peggio. E io dovrei cambiare idea e inchinarmi di fronte a persone come il giovane , un dirigente confindustriale che aspetta il week end per portare via di nascosto come un ladro le macchine dal suo stabilimento per poter licenziare 24 operai che probabilmente l'hanno visto bambino? Io vivo ai tempi di Zola? Ma va a scopare il mare.
Dedicato all'anonimo:
hai sbagliato partito...giustizia sociale, picchetti, saluti a pugno chiuso,detenuti vittime del sistema inesistenti tutte teorie e modi di pensare o agire superati...Silvio e Lega grazie a quelli come te vanno avanti!!!
Ti diro' di piu': preferisci cosi' tanto coloro che esportano continuamente guerre in nome della super democrazia e visto che fai riferimento al passato sempre in nome della SUPERDEMOCRAZIA guarda cosa è accaduto dopo la caduta del muro di Berlino. I paesi dell'ex blocco comunista si sono ritrovati piu' poveri con un'aumento della disuguaglianza, della corruzione del dilagare del crimine. Anzi gli attuali zar di Russia sono tra i migliori amici di molti giovani occidentali, Italia in testa. Nella versione afghana poi Karzai viene rieletto anche se sotto di lui la corruzione e la criminalità sono aumentate anche se gli stessi Stati Uniti ne hanno denunciato i brogli.Certo sempre in nome della superdemocrazia a noi occidentali piace, parla la nostra lingua e sa assecondare i nostri politici....
Che dire poi della coppia democrazia-capitalismo che è in crisi?La nostra economia và a pezzi , mentre in Cina cresce a ritmi vertiginosi con piani di investimenti grandiosi: strade,scuole,ospedali,ferrovie,impianti per le energie rinnovabili ecc....e non rispondete che li' i diritti umani sono violati e che i lavoratori non sono tutelati...guardate cosa accade da noi!!!Il tanto amato capitalismo ci porterà al tracollo se non sapremo cambiare i capitalisti!
G.
solo una parola G.; prova ad andare a lavorare in cina; poi mi saprai dire se le condizioni di laggiù sono minimamente paragonabili a quelle dei lavoratori italiani. incredibile! ti lamenti, giustamente, della diminuzione delle garanzie per i nostri operai e poi mi vai a prendere a modello di paragone.. la CINA!!! siamo alla follia!!
Caro Anonimo
non ho preso a modello la Cina ho solo fatto riferimento a loro xchè come "comunisti" sono riusciti a sopravvivere alla crisi e al liberismo...cmq noi stiamo degenerando oppure no ?
G.
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