Sono felice di non aver mai posseduto un appartamento in condominio e dunque di non dovermi sollazzare con le gioie che questa condizione assicura. Nei condomini la litigiosità è molto alta. Nel 2007, ultimo dato statistico disponibile, i procedimenti civili frutto di liti condominiali che sono arrivati in giudizio sono stati 184.215 ma solo il 20% di queste cause riguardano reali controversie condominiali: tutte le altre si concludono o in fase stragiudiziale, con scambio di lettere tra avvocati o in assemblea condominiale. Il 65% delle controversie che arrivano davanti al giudice riguarda il pagamento delle quote condominiali, ed è in continuo aumento (+ 8,2%). Insomma gli italiani sono sempre più coinvolti in conflitti che nascono spesso dalla più totale mancanza di buon senso accompagnata dalla non volontà di andare d’accordo e da ostilità ideologica preconcetta verso il prossimo più vicino. Un esempio illuminante ce l’ho davanti agli occhi ogni volta che mi affaccio dal balcone e guardo il vasto prato di circa 1.400 mq che si estende alle spalle delle tre palazzine del complesso residenziale in cui abito di cui il prato è una proprietà comune. Ogni palazzina è un condominio diverso, amministrato da un diverso amministratore. Il verde prato circondato da una quindicina di alberi ad alto fusto sarebbe un bellissimo prato su cui i bambini potrebbero giocare e dove sarebbe bello andare a prendere il sole. Inutile dire che gli unici bambini che ci giocano ogni tanto sono i miei e di adulti che ci vanno a riposare o ad abbronzarsi non ne ho mai visti.
Il prato infatti non è considerato uno spazio da usare e godere, ma solo un costo. La sua manutenzione è affidata dai tre amministratori a tre ditte diverse che vengono a tagliare l’erba in date diverse, anche molto distanti una dall’altra. Il risultato è che il prato è sempre diviso in strisce. A sinistra una striscia di circa 300 mq è stata appena rasata, a fianco un’altra striscia di circa 100 mq ha l’erba alta una decina ci centimetri, al centro un’area più vasta di circa 800 metri quadri ha l’erba alta 5 centimetri, mentre alla sua destra c’è una striscia di 200 metri circa rimasta incolta, infestata da erbacce spinose altre anche un metro e cosparsa di sassi, perché è stata sconvolta quest’inverno dalla costruzione al bordo di un sentiero lastricato largo un metro e mai più sistemata. La domanda che una persona normale si fa è perché la manutenzione del prato non viene fatta da una sola ditta che i tre condomini incaricano e pagano proquota? Mistero spiegabile solo dall’ostilità e dal conflitto che separa le tre amministrazioni che preferiscono evidentemente fare così dal momento che il prato non interessa a nessuno. Che bello vivere in Italia.
1 commento:
Parole sante Carlo, ci ho rinunciato anch'io a capirlo, sono oramai più di vent'anni che ci abito e mentre prima la vista era almeno sul bel prato adesso l'abbiamo su una bellissima piazzola piena di cassonetti dell'immondizia che ne ha aumentato di certo il valore.
ciao
Adriano Tominetti
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