mercoledì 28 aprile 2010

Nardi smantella di nascosto la fabbrica e mette in Cig 28 lavoratori

Lunedì mattina sono andati a lavorare e non hanno trovato più il loro posto di lavoro. Durante il fine settimana, il padrone dell'azienda, Marco Nardi (a sinistra), che ancora a fine marzo li aveva rassicurati sul futuro dell'attività produttiva legata al nuovo modello di cucina, aveva fatto portare via gli stampi e le attrezzature smantellando di fatto l'impianto. I 24 tra operai e impiegati addetti alla produzione della (a questo punto ex) storica fabbrica padernese erano senza parole. "Siamo rimasti di sasso, non ci aspettavamo assolutamente niente del genere anche perché Nardi in persona ci aveva garantito che non c'era nessun pericolo di cassa integrazione all'orizzonte - dice Luciano Bruschi, rappresentante sindacale Fiom dell'azienda -. In fabbrica non c'era nessuno a cui chiedere e al telefono Nardi non ci rispondeva. Poi a mezzogiorno è arrivato un fax che annunciava l'apertura della Cassa Integrazione Straordinaria per crisi aziendale e ci convocava il 5 maggio alla Confapi di Milano per la trattativa".
Non c'è che dire, il presidente di Unionmeccanica è un uomo che non scherza in quanto a stile, soprattutto sul fronte delle relazioni industriali. Nel 2006 aveva fatto la stessa cosa (smantellamento dei reparti durante le vacanze e invio della lettera ai lavoratori via fax il lunedì mattina): come si vede, il modus operandi è lombrosiano. L'azienda messa in piedi da suo padre negli anni '50, occupa complessivamente nei due stabilimenti, a Palazzolo e in Veneto circa 300 dipendenti (altri 200 in Portogallo e Polonia) e fattura oltre 80 milioni di euro. Il suoi conti vanno benissimo, ma non ha problemi a dichiarare nel fax inviato agli operai che ha deciso di liberarsi definitivamente di loro sui due piedi. "L'azienda procederà a cessazione dell'attività produttiva che ad oggi si esplica nel sito produttivo di Paderno Dugnano". Un fine dicitore anche ("si esplica") il rappresentante della piccola e media industria nazionale. Un buon amico del sindaco Alparone, naturalmente, che ieri sera in Consiglio comunale ha rassicurato ai lavoratori della Nardi che si erano presentati per chiedere l'appoggio dell'amministrazione, che avrebbe "telefonato lui" all'imprenditore. I 24 lavoratori, ancora increduli, intanto si organizzano per comunicare alla città quello che sta succedendo e per venerdì annunciano un volantinaggio al mercato di Palazzolo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi chiedo come è possibile che a Paderno Dugnano, alla faccia della crisi, continuano a chiudere fabbriche che hanno lavoro. Ci deve essere qualcosa di sbagliato nel sistema se a questi pseudo imprenditori è permesso senza nessun motivo apparente, chiudere una fabbrica, rovinare la vita di tante persone e per di più mettere le spese di cassa integrazione a carico dello stato senza rischiare assolutamente niente.

Anonimo ha detto...

Ragazzi un imprenditore della sua fabbrichetta può fare quello che vuole..
da li non se ne esce..
un conto è se ha ricevuto soldi publici.. allora ci si può arrabbiare in caso contrarario se decide di chiudere chiude.
è un suo diritto essendo di sua proprietà.

Anonimo ha detto...

Esistono imprenditori seri e non..
cmq questi comportamenti dovrebbero essere perseguiti civilmente...

carlo arcari ha detto...

Caro Anonimo, veramente ci sono anche delle leggi che tutelano i lavoratori, i datori di lavoro e indicano quali sono i comportamenti corretti tra le parti. Ma oltre la legge c'è anche il modo di comportarsi tra persone che conta, perché un imprenditorenon è un'entità astratta, è una persona che ha bisogni e doveri, diritti e ragioni uguali a quelle dei suoi dipendenti, che sono persone e non mere "risorse umane". Non mi sembra che il comportamento del signor Nardi dimostri di voler tenere presente questo aspetto della questione.

Achille Bruzzichessi ha detto...

Caro Carlo,
non noti una certa somiglianza fisica edi atteggiamento fra il caro Nardi ed il nostro Alparone?

Che abbiano ragione gli studiosi di fisiognomica nell'inquadrare caratterialmente le persone?

Luca ha detto...

Obiettivamente questo Nardi
è disonesto, bugiardo e codardo.

Sarà anche pieno di soldi,
ma molto povero come persona

Auguro di cuore agli sfortunati di poter trovare un posto migliore con un padrone più onesto

Anonimo ha detto...

Anche i lavoratori hanno i loro diritti sanciti dalla legge. Non siamo più ai tempi della rivoluzione industriale e di passi avanti ne sono stati fatti molti. Bisognerebbe anche ricordarsi che i contraccolpi di avvenimenti come questo non li pagano solo i lavoratori ma ricadono poi sulle spalle di tutta la collettività. Un'imprenditore che chiude una fabbrica per mera speculazione dovrebbe essere perseguito penalmente come succede a tutti coloro che commettono questi tipi di crimini invece di accanirsi con i genitori che non possono pagare la mensa! Ma naturalmente col governo che ci ritroviamo questa rimane solo un'utopia.
Mario