mercoledì 28 aprile 2010

L'opposizione e i movimenti

Cari amici, qual è il ruolo di un movimento e qual è quello di un partito di opposizione? Su questo mi interrogo da un po' di tempo riflettendo sulla vicenda Rho-Monza e sul confronto tra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale. La mia riposta alle domande è la seguente. Il compito dei movimenti e dei partiti che si oppongono alle scelte sbagliate e sciagurate della destra, a Paderno come in Provincia e in Regione, non è certo togliere le castagne dal fuoco a chi governa, caso mai lasciare che brucino le dita ai governanti incapaci.
Un comitato di cittadini non deve curarsi di migliorare o rifare velleitariamente i progetti sbagliati del governo, ma di impedire con la mobilitazione e la lotta che questi si realizzino. Compito dei partiti d'opposizione poi è trasformare questa lotta in una alternativa di governo attorno alla quale raccogliere nuovo consenso. Questo schema chiaro e comprensibile (tradizionale, ma non per questo superato) salta se tutti i soggetti si dimenticano di fare il loro lavoro: i movimenti si mettono in testa di fare da soli, vagheggiando alternative che non tengono conto dei reali rapporti di forza, rimuovendo ideologicamente il ruolo della politica. I risultati di questo approccio sbagliato sono la sconfitta e l'impotenza, come è sotto gli occhi di tutti. Insomma, meno sogni su progetti alternativi e più lotta fisica.
Allo stesso modo mi chiedo: che senso ha, in Consiglio comunale, perdere tempo a discutere con l'assessore Ruzzon sul modo miope e privo di una qualsiasi strategia con il quale la signora redige i suoi bilancini (sbagliati) da micragnosa amministratrice di condominio, quando basterebbe cavalcare, indirizzandole in modo efficace, le proteste dei cittadini che vengono materialmente danneggiati dalla sua politica? Insomma, direbbe qualcuno, perchè perdere tempo a parlare quando basterebbe mettere in campo un po', non tanto, giusto un po', di forza?
Nel caso della Rho-Monza, penso la stessa cosa: vanno bene i rendering, ma accompagnati dai blocchi stradali, come hanno fatto i cittadini monzesi che dopo anni di manifestazioni sulla statale 36 sono riusciti ad ottenere dall'Anas (!) il loro tunnel. Sono sicuro che questo diverso approccio applicato alla Rho-Monza farebbe aumentare di colpo il mal di testa ai governanti, renderebbe la questione più comprensibile ai cittadini e darebbe un ruolo concreto di mediazione ai partiti di opposizione che così potrebbero fare finalmente il loro mestiere. Provare per credere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche la grammatica è stata messa sotto terra.