Difendere il lavoro è una guerra on the road che si fa con i piedi e coi telefonini. Si comincia sui treni delle Nord che da Paderno ti portano nel ventre piovigginoso della metropoli, poi si va per strada a piedi fino all’ingresso del “palazzo” da assediare, quello della Provincia, dove ad aspettarti trovi un corpo di guardia di agenti di PS e di Carabinieri (corretti e comprensivi), e un funzionario gentile dell’ente locale che fa da collegamento interno-esterno. Arrivi lì, srotoli sotto la pioggerella fredda di febbraio i tuoi lenzuoli, appendi alle ringhiere lo storico striscione rosso della fabbrica, le “bandiere del lavoro” e cominci a dar via volantini. Questa è una mattina tipo per i lavoratori Lares che da mesi portano il loro presidio volante sotto i palazzi delle istituzioni che hanno in mano il loro destino. Io sono andato con loro per vedere come si sta, come cantava Bob Dylan nei lontani anni 60, “a far la pietra che, sta rotolando giù..”, e respirare l’aspra aria inquinata dei marciapiedi insieme ai miei simili. Intanto che si volantina e si chiacchiera con la Digos, anche loro sul marciapiede insieme a noi, poveri padri di famiglia al freddo, si telefona a sindacalisti, consiglieri provinciali, contatti istituzionali, cercando di capire cosa succede oggi.
Si sa che c’è una riunione da qualche parte tra tecnici della Provincia e tecnici dell’azienda che si è detta disposta a rilevare i lavoratori Lares, indetta per misurare lo spessore della speranza e vedere se è abbastanza solida da stare in piedi. Si sa che c’è in programma nel primo pomeriggio anche una riunione dei Capigruppo e si cerca di ottenere un incontro per ricordare loro che i lavoratori della fabbrica padernese sono ancora qui e non mollano. I consiglieri della sinistra e del PD, Casati e Gatti, gli unici che si danno da fare per loro in Provincia, ottengono l’incontro per le ore 15. Intanto arrivano notizie dal tavolo dei tecnici dove sembra che le cose si mettano bene.
A mezzogiorno me ne vado e ci diamo appuntamento al telefono nel pomeriggio. Quando ci sentiamo, Angelo e Leo sono sollevati. Hanno parlato con i capigruppo presenti: Bruno Dapei (Presidente del Consiglio) Giuseppe Marzullo, Ezio Casati, Massimo Gatti, l’Assessore Paolo Giovanni Del Nero, Gianbattista Fratus, Massimo Turci, Tobagi Benedetta, Enrico Marcora, Roberto Giudici della Fiom/Cgil che hanno ribadito l’impegno a battere ogni strada possibile. L’assessore Del Nero ha confermato il buon esito della riunione tecnica della mattina: tutto sembra in regola, l’affidabilità dell’imprenditore è accertata, insomma il progetto sta in piedi anche se i tempi non saranno brevissimi e resta da risolvere il nodo della nuova sede produttiva. “a Paderno” ha ribadito Del Nero. Il bilancio fatto in serata dai lavoratori è questo. Domani è un altro giorno.
1 commento:
Prima di tutto, complimenti per l'articolo che descrive esattamente come si svolgono le nostre giornate, il lungo calvario che si ripete da mesi, sempre uguale ma che ancora non ci ha fiaccato. Le notizie sono buone ma il grosso problema rimane la fine incombente della cassa integrazione che potrebbe rimescolare di nuovo tutte le carte o addirittura annullare tutta la partita. Abbiamo urgentemente bisogno di un progetto industriale da presentare per poter essere in grado di prolungare la cassa integrazione quel tanto che basti a giungere fino alla fine della trattativa.
Grazie per l'attenzione che ha sempre avuto per la nostra situazione.
Comitato Lavoratori Lares
Posta un commento