Il blog di destra, Paderno7, nei giorni scorsi ha strombazzato la seguente polemica: "Ma dove sono finiti i 720 firmatari della petizione, presentata dal Comitato Genitori Incirano, riguardo la tariffazione della Ludoteca Carcatrà?". Il megafonino di stretta osservanza comunale denunciava il fatto che i genitori firmatari di una petizione, in cui si chiedeva di ridiscutere pubblicamente la decisione della giunta di far pagare un servizio finora gratuito, non si erano presentati alla riunione della Commissione Servizi (tenutasi il 20 gennaio) da loro stessi richiesta, accusandoli così di scarsa serietà.
Peccato che si tratti della solita mezza bugia diffamatoria al basso servizio di una politica antipopolare. Perché in realtà, come ha avuto modo di chiarire Stefania Peverati, portavoce de Comitato Genitori di Incirano, l'assenza dei genitori era stata provocata (una dimenticanza degli uffici?) dal semplice fatto che nessuno si era preoccupato di informare i genitori firmatari della petizione della convocazione. Mentre il regolamento comunale della partecipazione stabilisce che in questi casi, il primo firmatario della petizione, debba essere sempre invitato. Cosa che l'amministrazione non ha fatto.
Di conseguenza ad essere informati della riunione erano solo, oltre a sindaco e giunta, i membri della commissione servizi e i dirigenti comunali di settore. Quindi se c'è qualcuno di poco serio a Paderno Dugnano, che parla di partecipazione, ma in realtà non la vuole, non sono certo i 720 genitori di Incirano, ma come sempre chi siede nel Palazzo.
2 commenti:
A parte il fatto che, non sono stupito nel constatare che ques'Amministrazione, se ne freghi del regolamento comunale alla partecipazione,(Non si spiegherebbe altrimenti, la decisione di non dare più seguito,per esempio, al Bilancio Partecipativo che, pur con qualche lacuna, era un altissimo momento di partecipazione Democratica!).
E'possibile sapere cosa è stato deciso in quella riunione?
Flavio
Riferisco quello che ho saputo: In Commissione la giunta ha risposto come da copione: "abbiamo fatto una scelta, andiamo avanti così", le argomentazioni però non tengono perchè, come gli hanno ricordato le opposizioni, se l'obiettivo era allargare la platea degli interessati al servizio, renderla fruibile anche a pezzi di territorio lontani dalla sede, e al limite cercare anche delle risorse per il mantenimento funzionale del servizio (materiali per laboratorio, giochi o altro) quindi legando responsabilmente iscrizione e frequenza, si è partiti dalla coda quando più efficacemente si poteva prima guardare alle modalità di accesso e poi verificare una eventuale richiesta economica.
Si è capito inoltre che le iscrizioni sono in diminuzione e che alla fine per il Carcatrà l'entrata massima annua che stimano è 12mila euro e non 60mila come da capitolo; lì hanno conteggiato anche il nuovo asilo di via Fermi, e questo va chiarito in sede di Bilancio.
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