lunedì 23 novembre 2009

Prove tecniche d'ingorgo (aspettando l'interramento)

Ricevo da Ferruccio Porati qesta pagina di diario che trovo molto significativa. E' così che vogliamo continuare a vivere? Buona lettura (la vignetta è di Vauro).
Venerdì scorso (20novembre 2009 ndr) finisco di lavorare abbastanza tardi. Sono, all’incirca, le 19. Da pochi giorni ho iniziato a dare una mano ad un gruppo di colleghi che si occupano più diffusamente di centrali telefoniche. Hanno bisogno della mia esperienza sugli impianti delle stazioni GSM per fare un collegamento di una stazione che abbiamo smontato in Germania e dobbiamo cablare in laboratorio, qui a Cinisello. Abbiamo speso tutta la settimana nel rimettere in funzione tutti i singoli pezzi: trasmettitori, controllore di stazione, convertitore ADX per mettere tutte le linee su fibra ottica, trasportare i flussi al Media Gateway, mandare tutta la segnalazione al MSS server che sta a Monaco, indicare ai colleghi d’oltralpe che cosa non va secondo i nostri tracciamenti, concordare le modifiche, verificarne i benefici… Ognuno secondo la propria area di competenza. Sembra facile, ma, oltre ai problemi tecnici, scopri anche che qualche fibra è stata collegata male, che qualche linea, anziché inviare segnale, è messa nella posizione di ricezione. E giù a verificare la continuità elettrica, con testers ed oscilloscopi. E poi devi modificare tutti i database, perché in Germania ci sono alcuni identificativi di rete che in Italia sono diversi. Il tutto deve esere asservito a quello che ti dice la centrale. Tutto sto bailamme ci ha impegnati tutta la settimana, dalle sette e trenta di mattina, fino alle sette di sera, ogni sera. La centrale telefonica è in un seminterrato: non ti accorgi del tempo che passa, anche perché, essendo sotto terra, non vedi il passaggio da giorno a sera. Quando alzo gli occhi verso la finestra è già buio… Ma oggi è venerdì sera: devo andare recuperare mia figlia dalla nonna. Non posso attendere oltre. Alle sette saluto e vado. Manca ancora poco a finire: manca solo l’ultima linea e poi il pannello degli allarmi sarà tutto verde, indice che tutto è ok. Ci penserà Paolo a finire. Lui è single, può fermarsi ancora un pò. Grazie Paolo! Esco, finalmente. La via Monfalcone, qui a Cinisello, è quasi deserta a quest’ora. C’è solo un po’ di coda in fondo, al semaforo. Prendo il viale Togliatti per tornare a Paderno. E’ un tragitto che, normalmente, in dieci minuti mi porta a casa. Anche stasera sembra così, non ho motivo di immaginare che non lo sarà affatto.
Giungo in fondo al viale, sulla rotonda che immette sul rettilineo che incrocerà via Erba, diventando, a Paderno, via Alessandrina. Alla rotonda di via Erba vedo che c’è qualcosa che non va: tutta la via Erba, in direzione nord, verso Calderara, è una colonna di auto ferme. La fila arriva fino a Cusano. Gentilmente, una signora ferma sulla rotonda capisce che io devo entrare in via Alessandrina e, quindi, fa una piccola retromarcia di qualche metro e mi lascia attraversare. Percorro la prima parte della via senza altri problemi ma, in lontananza, scorgo tante luci rosse di “stop” di auto in colonna, in direzione di via Gramsci. Cacchio – mi dico – mi sa che stasera c’è un po’ di “casino”. Quando arrivo per svoltare a destra, in viale dell’industria, in direzione di via generale Dalla Chiesa, noto che è tutto fermo, una desolante marmellata di auto, tutta la via tappezzata di scatole di metallo, inesorabilmente ferme. Istintivamente cerco “la via alternativa” e proseguo verso via Gramsci. Ma, immediatamente, mi ravvedo. Dove vuoi andare? Non vedi che davanti a te sono tutti fermi?
Anch’io mi sono fatto prendere dalla “sindrome della scorciatoia” che, ogni volta che sei in queste situazioni, inevitabilemte ti prende senza pensarci: è come un riflesso istintivo e lo avverti più forte quando, come era il mio caso, sai che sei a pochi metri da casa e vorresti arrivare subito, adesso. Senza attendere oltre. Ma non possiamo “teletrasportarci” come il capitano Kirk di Star Trek. Dobbiamo solo armarci di pazienza, essere ragionevoli ed attendere che il traffico, lentamente, si stemperi. Così mi riporto in viale dell’industria e mi accodo per andare in via generale Dalla Chiesa. All’orizzonte vedo la Milano-Meda, completamente ferma, per cui ecco trovata la causa di tanta confusione a quell’ora di venerdì, quando non avrei dovuto certo trovare tutto questo traffico. La direzione nord della Milano-Meda è bloccata per qualche motivo, le strade di accesso (la via Erba e la via generale Dalla Chiesa) non smaltiscono il traffico d’ingresso per la Milano-Meda e, al contrario si intasano ulteriormente di traffico addizionale di automobilisti che cercano sulle complanari quella via di fuga che vorrebbero trovare come alternativa alla Milano-Meda medesima, ottenendo, invece, l’effetto contrario. Passo interminabili minuti a rimirare le luci di posizione del SUV che mi sta davanti: l’ingombro del veicolo è tale per cui non mi è consentito vedere altro; per fortuna che Radio Montecarlo fa un bel notiziario di svariati minuti, così mi distraggo un po’ dal delirio viabilistico che sto vivendo. L’impazienza regna sovrana fra i miei compagni di sventura: vedo chiaramente qualcuno che si agita nel suo abitacolo; qualcuno scuote la testa; qualche labiale rubato dal volto di qualcuno che mi passa accanto rivela inequivocabilmente la più classica delle bestemmie. Per alcuni minuti non succede proprio nulla, non si va né su né giù. Qualcuno comincia a spazientirsi ed improvvisa un’inversione ad U cercando “fortuna” per altro percorso. Qualcun altro prende la via Dogali per cercare la fuga in via Rosselli: niente di più sbagliato dal momento che anche la via gramsci è “imballata”, compresa la parte finale della via Alessandrina. E’ assolutamente ragionevole che chi sta incolonnato in via Alessandrina stia già cercando la fuga verso via Rosselli, tagliando per le vie laterali che incrociano anche via Leopardi e via Fermi. E’ tutto rigorosamente già “esplorato” e senza sbocco in questo momento. Tutti questi tentativi isolati non fanno altro che aumentare la confusione per le vie laterali: tant’è che un vero fiume di auto ritorna, incanalato da via Fermi, su viale dell’industria, per riprendere la via maestra, ovvero via generale Dalla Chiesa, che è poi la strada che sto faticosamente cercando di percorrere per tornare a casa.
Si avanza a “botte” di centimetri, bisogna rassegnarsi e prenderla con filosofia. Approfitto della situazione per fare una telefonata in tutta sicurezza, tanto sono fermo: “sto arrivando, non ti preoccupare, c’è la coda”.
Lentissimamente il serpentone si snoda a fianco di Sforzin, nel sottopasso: riesco a contare tutti i lampadari che vedo in vetrina, riseco anche ad osservare con calma il murales dedicato a Micael Jackson, che i ragazzi hanno dipinto sul “loro” muro là vicino.
C’è tempo per pensare inevitabilemte alla Rho-Monza. Mi chiedo: ma quando qui avranno aggiunto un'altra corsia ad ogni senso di marcia della Milano-Meda, quando questa farà da collegamento alla Pedemontana, quando qui ci saranno anche gli accessi alla Rho-Monza e la Rho-Monza stessa, quanto si moltiplicherà questa massa di auto dispersa per la città ogni volta che si verificherà un intoppo su una di queste arterie? La via generale Dalla Chiesa sarà una complanare: di quante auto disperate si imballerà in caso di code? Ed i camion, dove li mettiamo? Dove cavolo si disperderanno (o cercheranno di disperdersi) i gianteschi TIR?
Non ci voglio neanche pensare ad una tale ipotesi. L’interramento serve anche per evitare questo: proteggere la salute dei cittadini significa anche evitare la dispersione del traffico impazzito fra le vie in questi casi che, facile ad immaginarsi, non saranno poi così infrequenti. E, con tutte quelle corsie, quante migliaia di auto vorranno trovare la loro via di fuga fra le nostre case?
Finalmente risalgo dall’altra parte, metto la freccia a sinistra, devo prendere la direzione del “lavaggio Luisa”. Sono fra i pochi che devono andare di là, sulla rotatoria. Un ultimo sforzo ancora e sarò … libero! Sì, finalmente libero. Libero di tornare a casa ad abbracciare mia figlia.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

venrdi ero imbottigliato anch io in mezzo al traffico e sono quasi completamente d'accordo con Ferruccio. dissento solo su una cosa e spiego:
premetto che anch io sono a favore dell'interramento ma il quesito che poni Ferruccio non puo' trovare soluzione solo con l'interramento perchè è vero che in caso di blocco della Milano Meda tutti si buttano sulla viabilità interna di Paderno Dugnano ma anche in caso di interramento totale in caso di blocco non cambierebbe niente.
purtoppo ci troviamo in un nodo viabilistico importante e se ci sono problemi sulle vie principali le conseguenze ce le prendiamo tutte.
antonio

ernesto ha detto...

Concordo con Ferruccio e con le osservazioni di Antonio, però la soluzione si può trovare solo puntando ad un diverso modello di trasporto. La mobilità su ferro e il ruolo pubblico nei servizi sono l'unica strada da percorrere, certo con questo non si vuole dire basta strade ma, NON SOLO STRADE, altrimenti l'auto prevarrà sempre e con lei tutte le altre cose che non vanno. Ma per qualcuno tutto ciò significa essere comunista e quindi.....
Ernesto

adriano tominetti ha detto...

venerdì è stato un dramma anche per me, dalla stazione centrale di Milano a Paderno un'ora e mezza girando in percorsi alternativi. Ma tornando all Rho - Monza, non sarebbe meglio fare una corsia di meno e fare una metrotranvia che colleghi Monza - Sesto - Cinisello - Paderno e via via fino alla Fiera di Rho. Per la tranquillità e la contentezza di tutti quelli che dall'est vanno in fiera, oltre che per tutti i cittadini che non vedrebbero e sentirebbero più la fiumana di auto. Arriverebbero prima e sopratutto non spenderebbero una fortuna in parcheggi (per chi non lo sapesse il costo minimo in fiera è di € 10)
adriano

Anonimo ha detto...

Sono un residente di via Dalla Chiesa e sinceramente sono molto preoccupato su quello che sarà il livello di traffico ed inquinamento nel momento in cui si inizieranno i lavori sulla milano-meda con conseguente dirottamento del traffico (sopratutto TIR)nella viabilità cittadina. l'amministrazione comunale credo non abbia neanche pensato a tale ipotesi e a come gestirla.
Come esempio di noncuranza delle problematiche del traffico propongo la risposta ricevuta dal comune relativamente ad una mia mail che segnalava il problema opposto, cioè lo sfrecciare di auto ad alta velocità sulla stessa via nelle ore di traffico scorrevole, con conseguenti rischi per chi deve uscire dal carrabile od attraversare la strada:
"L'elevato numero di richieste pervenute relative all'installazione di dossi sul territorio comunale comporta una pianificazione degli stessi, sulla base di indagini, verifiche puntuali e successivi indirizzi dell'amministrazione. Al momento pertanto non è possibile accogliere la richiesta.
Cordialmente
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Comune di Paderno Dugnano "
cosa vuol dire una risposta del genere? siccome ci sono tanti problemi simili non facciamo nulla? Arcari, mi piacerebbe un post specifico su tale atteggiamento poco propositivo nei confronti delle richieste/segnalazioni dei cittadini.
Saluti a tutti
Fabri

Anonimo ha detto...

ALLORA PERCHE' CI SONO PAZZI CHE CORRONO PER LE STRADE METTIAMO DOSSI OVUNQUE, PERCHè NON LI METTIAMO ANCHE IN COMASINA E SULLA MILANO MEDA VISTO CHE DI NOTTE SFRECCIANO A 200 KM/H.
I PROBLEMI SONO DIVERSI:
1 NON SI POSSONO METTERE PER LEGGE RALLENTATORI, E OGNI ALTRO MARCHINGEGNO SIMILE SU STRADE PRINCIPALI PER PERMETTERE AI MEZZI DI SOCCORSO DI PASSARE VELOCEMENTE E AGEVOLMENTE.
2BISOGNA ANCHE TENERE PRESENTE CHE PURTROPPO CI SONO STATI VARI CASI IN TUTT'ITALIA DI MORTI PROPRIO CAUSATI DAI DOSSI, IMMAGINATEVI UNA PERSONA CHE ANCHE AVENDO COLPA SI DISTRAE E PRENDE IL VOLO SU QUESTI DOSSI CHE SONO VERE E PROPRIE RAMPE DI LANCIO? POTREBBE ANCHE CAUSARE MOLTI PIU DANNI DELL'IMBECILLE CHE VA VELOCE.NO?
PRIMA DI PENSARE AL BISOGNO DEL SINGOLO CONDOMINIO BISOGNA TUTELARE L'INTERESSE DELLA COLLETTIVITA'.
E PER ULTIMO MA NON PER QUESTO MENO IMPORTANTE SPERO CHE L'AMMINISTRAZIONE PREFERISCA DARE QUELLE POCHE RISORSE AD ASSOCIAZIONI SERIE DI VOLONTARIATO PIUTTOSTO CHE TRASFORMARE LA CITTA' NELLE MONTAGNE RUSSE CON MILLE DOSSI OVUNQUE.
ANTONIO

Anonimo ha detto...

La risposta di Antonio (anche se URLATA) almeno è 'una risposta' nel senso che 'spiega' i motivi logici di impedimento e mi può trovare daccordo. Io in realtà non avevo chiesto specificamente dei dossi, ma un deterrente, ai fini della sicurezza e non della comodità, per i piloti di F1(potrebbe essere anche un autovelox, con beneficio per le casse comunali).
Saluti
Fabri