venerdì 16 ottobre 2009

Paderno: nasce l'Osservatorio sulla crisi

Due ore e mezza di talk show sul lavoro ieri sera alla Sala Convegni del Centro Falcone e Borsellino. Davanti a circa 80 persone si sono confrontati i lavoratori delle principali aziende del territorio coinvolte dalla crisi, artigiani, lavoratori autonomi, professionisti che hanno scoperto di condividere una condizione di precarietà, di incertezza, di impoverimento e perdita del lavoro e del reddito, indipendentemente dalla professionalità e della qualità tecnica del lavoro offerto.
Ricercatori, ingegneri, professionisti e consulenti informatici, addetti della grande distribuzione, operai esperti nelle produzioni microelettroniche, nelle lavorazioni industriali di oro, platino e altri materiali preziosi, artigiani, sindacalisti, esperti dei temi del lavoro italiani ed europei, hanno parlato della crisi analizzandola e raccontandola ognuno dal proprio punto di vista. Dalle diverse storie emergono alcuni tratti comuni che disegnano in parte i profili specifici di questa crisi. C’è il profilo della globalizzazione confermato dal fatto che quasi tutte le imprese in crisi sono o multinazionali o aziende italiane passate per proprietà internazionali o aziende che dalle commesse internazionali dipendono. E c’è quello della bassa qualità di imprenditori e manager che si sono rivelati non all’altezza. Sembra infatti scomparsa o molto appannata la figura dell’imprenditore, soprattutto di quello che investe capitali propri nello sviluppo dell’azienda. Carenza dei capitali di investimento ribadita anche dalla difficoltà crescente che le piccole imprese e gli artigiani verificano quando vanno in banca a chiedere il sostegno finanziario necessario per affrontare il calo degli ordinativi e le difficoltà dei pagamenti da parte dei clienti. Invisibile, ma molto estesa infine l'area di disagio rappresentata dai professionisti e dai lavoratori autonomi che collaborano con le imprese nella fornitura di servizi per la competività che subiscono i tagli della spesa per l'innovazione che le aziende sono costrette a fare.
I casi di Metalli Preziosi e Lares sono il frutto di gestioni sbagliate e di vere e proprie scorrerie predatorie da parte di finti imprenditori e di manager improvvisati che nella migliore delle ipotesi si sono rivelati incapaci. La prima azienda, unica in Italia nel suo settore, finita 4 anni fa nel tritacarne dopo l’uscita di scena della società inglese che la deteneva, la seconda, marchio famoso dell’elettronica italiana, è stata abbandonata dalla proprietà dopo una serie di forti investimenti fatti per rispondere a commesse internazionali di prodotti di massa che sono finite una dopo l’altra in Cina dove i costi erano ultracompetitivi.
Quelli della Nokia Siemens di Cinisello, di Carrefour di Paderno e di Clariant (ex Sandoz) storica azienda chimica di Palazzolo, sono dovuti alla necessità manageriali di generare più liquidità, di ridurre i costi e la complessità delle imprese. Che si traducono in taglio delle retribuzioni nella francese Carrefour che già vanta una struttura produttiva estremamente flessibile, con uno zoccolo duro di lavoratori dipendenti part-time e un esercito di riserva di lavoratori precari. Taglio della forza lavoro, in Italia e in Europa per la svizzera Clariant e per Nokia Siemens, che ha deciso il trasferimento in Cina e India di attività strategiche quali la ricerca.
Antonio Panzeri, parlamentare europeo ed esperto di problemi del lavoro ha parlato degli sforzi per costruire in Europa le condizioni per fermare la tendenza alla precarietà che coinvolge tutti. E’ possibile fare pressioni sul governo italiano ed europeo per mettere in circolo più posti di lavoro trasformando l’Europa in una riserva di occupazione dove i diritti dei lavoratori godano delle stesse tutele, bisogna dire no al taglio delle pensioni, aumentare l’occupazione femminile e aumentare i fondi da destinare alla formazione e al sostegno dei lavoratori dei settori industriali in difficoltà: metalmeccanico, tessile, chimico.

La serata, organizzata dai sostenitori padernesi di Bersani, che nel recente congresso cittadino del partito lo hanno scelto quale futuro segretario del PD, si è conclusa con l’impegno a dare vita al più presto a un Osservatorio Territoriale sulla Crisi e l’Occupazione per raccogliere informazioni in grado di consentire il monitoraggio della crisi e disegnare lo scenario produttivo e occupazionale del territorio. Una base dati necessaria per definire e lanciare nuove iniziative politiche rivolte al mondo del lavoro e delle imprese padernesi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Esprimo soddisfazione per il fatto che ieri sera si sia parlato di lavoro, crisi ed occupazione, temi che costituiranno il nerbo dell’attività del Partito Democratico di Paderno Dugnano durante il prossimo anno. Come già espresso, tra le attività che ritengo necessario che il PD di Paderno Dugnano svolga, un posto di primaria importanza è ricoperto dall’Osservatorio Permanente Territoriale che persegue scopi di studio e proposta in materia, appunto, di crisi occupazione e lavoro. Stiamo già operando in tale senso. Sono contenta quindi dell’esito positivo della serata di ieri sera che valorizzeremo anche nell’ottica delle attività dell’Osservatorio e già da ora invito coloro i quali hanno dimostrato interesse e sensibilità in merito, a dare il loro contributo alle attività dell’Osservatorio, inviando per essere contattati un’e.mail mediante il sito www.pd-padernodugnano.it oppure all’indirizzo mscorta@alice.it."
Michela Scorta