venerdì 9 ottobre 2009

A lancia e spada il Barbarossa in campo. Al Metropolis

Questa è la serata che la lega di Paderno e i giovani padani attendeva da tempo. Da stasera fino a mercoledì 21 ottobre, nella Sala Chaplin del cinema Metropolis verrà proiettato il primo film leghista, cioè voluto dalla Lega e finanziato anche con soldi pubblici da "Roma Ladrona", della storia d'Italia: Barbarossa.
Il kolossal padano costato 30 milioni di dollari è stato diretto da Renzo Martinelli che ha anche inserito, come facevano gli artisti di un tempo con i ricchi committenti, un cammeo di Bossi nella pellicola ambientata nell’Italia del XII Secolo.
Il film ("un filmone" l'ha definito tutto contento il capo della Lega) è già stato presentato in anteprima a Milano, nella cornice del Castello Sforzesco, alla presenza dell'intero governo e dell'inevitabile presidente del consiglio. Si tratta di un'opera di fantasia anche perché il suo protagonista Alberto da Giussano è un personaggio leggendario, nel senso che non ci sono prove della sua esistenza. Il condottiero mitico, totem della Lega Nord, è citato infatti solo in alcune opere letterarie scritte in secoli successivi, ma non ne è mai stata determinata la effettiva esistenza storica. Del resto è così che nascono i miti popolari.
Anche sulla Compagnia della Morte descritta dalla leggenda come un'associazione militare di 900 giovani cavalieri scelti con il compito di difendere fino alla morte il Carroccio, simbolo della Lega Lombarda contro l'esercito imperiale di Federico I° Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, ci sono molti dubbi. Tale Compagnia sarebbe stata per la verità assemblata alla svelta e composta quasi totalmente da Bresciani o cavalieri provenienti dalle regioni orientali della Lombardia e forniti da quei comuni che, primo fra tutti Brescia, appoggiarono l'ideale comunale (e papale) contro quello imperiale.
Personalmente non so se ho voglia di andare a vedere il polpettone leghista. Lo stesso Bossi l'ha definito "una gran macelleria" per via delle truculente scene di massacri fatti a mano dai valorosi lumbard. L'unica curiosità che mi potrebbe spingere in sala (sono blandamente appassionato di storia militare) è verificare se il film descrive la vera ragione della sconfitta di Barbarossa, oltre naturalmente al valore dei combattenti milanesi e lombardi. Pare infatti che questa battaglia sia stata la prima nella quale un esercito a ranghi ridotti di fanti appiedati, costretto dalla pressione nemica a formare un cerchio di lance attorno al Carroccio con le armi rivolte all'esterno, come fa istintivamente una mandria di buoi muschiati aggredita da un branco di lupi, sia riuscito a sconfiggere un esercito di soli cavalieri pesantemente armati.
La resistenza disperata dei fanti permise infatti ai cavalieri della Compagnia della Morte che stavano ancora a Milano (la battaglia come spesso capita era iniziata quasi per caso) di raggiungere in tempo il campo e caricare alle spalle gli imperiali vincitori, mettendoli in fuga disordinata e quasi catturando lo stesso Barbarossa che si salvò per miracolo. Legnano, insomma, molto prima di Crecy, dove la boriosa nobiltà francese venne sconfitta dalla plebea fanteria inglese appoggiata dal suo micidiale arco lungo, segnò l'inizio del tramonto della cavalleria? E' una tesi interessante, chi sa se il regista l'ha presa in considerazione.
Il regista Martinelli incontrerà il pubblico in sala domenica 11 ottobre alle ore 21. E' obbligatoria per quella sera la prenotazione al numero: 3469582555

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