venerdì 2 ottobre 2009

La democrazia non è una rissa continua tra chi vince e chi perde

La democrazia, intesa come dialettica tra maggioranza e opposizione, con una maggioranza che cerca di governare realizzando il suo programma elettorale e una minoranza che la controlla, si opppone ai provvedimenti che considera contrari agli interessi della città, propone Ordini del Giorno e interpellanze a difesa degli interessi dei cittadini rappresentati, è una cosa che alla neodestra di governo padernese sembra proprio non piacere.
Dal Sindaco all’ultimo dei militanti della coalizione che oggi sostiene l’amministrazione, tutti pensano, chissà perché, che non dovrebbe essere così. Basta ascoltare gli interventi del capogruppo Rimoldi in Consiglio Comunale, ma è sufficiente scorrere molti dei commenti che questo blog ospita per rendersene conto. Secondo questi l’opposizione “deve abbassare la cresta” “deve capire di avere perso le elezioni” e dunque “smetterla di opporsi”, “collaborare”, cioè approvare o chiedere solo quello che è gradito alla maggioranza, possibilmente applaudendo. Il fatto che l’opposizione non aderisca a questa visione onirica della democrazia crea nei rappresentanti della maggioranza nervosismo e tensione.
Non si spiega diversamente il clima isterico che in Consiglio Comunale si produce ogni volta che qualche consigliere di minoranza (uno a caso, Anelli, ma è successo anche alla signora Pedretti) si alza per fare un’interpellanza o presentare un Ordine del Giorno, o anche solamente interviene per criticare una decisione della maggioranza. Ognuno di questi normali atti viene immediatamente giudicato un’inammissibile aggressione o una critica insopportabile. Tale risentimento trova sbocco in risposte fuori tono ed eccessive che in genere cominciano rinvangando avvenimenti o rinfacciando cose dette o fatte in passato dalla ex maggioranza, oggi all'opposizione, aizzando con questo atteggiamento la clauque che ci si porta al seguito contro il consigliere che ha commesso il reato di lesa maestà.
Il cattivo esempio viene dall’alto, purtroppo, perché il Sindaco, al posto di cercare di rappresentare e tutelare tutti, anche (io direi soprattutto) quelli che non la pensano come lui, spesso e volentieri guida la carica della cavalleria nordista contro i “musi rossi” che hanno preteso di discutere le sue decisioni, al grido di “Gli OdG di Anelli sono solo carta”, “servono solo a fare il cinema” e altre piacevolezze come “i comunisti stanno meglio all’opposizione” oppure ordinando ai suoi consiglieri di non votare questo o quello, come se gli eletti avessero bisogno di venire imbeccati per alzare la manina a comando.
Da questi fatti emerge una visione della democrazia che non è quella che invece piacerebbe a me, e forse anche alla maggioranza dei cittadini che non amano particolarmente i “vecchi” amministratori, ma visto l’andazzo, non apprezzano per niente i “nuovi”. Con tutte le critiche che si possono fare alla scorsa legislatura, si dovrà convenire che il Consiglio Comunale non si svolgeva in un simile clima. Clima che potrà divertire o entusiasmare i più facinorosi nei primi tempi, ma che poi, le assicuro, verrà a noia anche alla platea più fanatica e tifosa.
E’ così difficile, signor Sindaco, rispondere pacatamente e in modo urbano alle domande anche a quelle sgradevoli? Ad esempio, sulla vicenda Rho-Monza lei avrebbe potuto (è un ipotesi) rispondere in questo modo al consigliere Anelli: “Caro, consigliere, la sua proposta non mi sembra adeguata e non mi convince. La mia opinione in merito è la seguente. Penso sia giusto decidere l’interramento della Rho-Monza con un Tavolo istituzionale formato dai sindaci delle città attraversate, dai presidenti dei quartieri direttamente interessati dal tracciato e dai tecnici di Serravalle e Provincia di Milano. Questo ritengo sia un Tavolo sufficientemente rappresentativo e titolato per discutere e decidere salvaguardando l’interesse di Paderno, grazie”.
Rispondere tranquillamente, con sicurezza, dicendo apertamente quello che si intende fare, senza creare inutili polemiche o forzature, senza retorica nè polveroni, senza offendere nessuno, magari sorridendo. Lei signor sindaco, deve dare il buon esempio perché è il primo cittadino di Paderno, non il capo di una fazione. Cominci lei a cambiare stile, tono e linguaggio, e vedrà che tutti la seguiranno su questa strada più civile e virtuosa. Se lo farà ci guadagneremo tutti. Diversamente dovremo rassegnarci alla rissa continua per i prossimi cinque anni, proprio come avviene in Parlamento a Roma. Ma non sarà divertente, né utile.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

ARCARI VISTO CHE' E' COSI BRAVO LA PROSSIMA VOLTA SI CANDIDI LEI A SINDACO DI PADERNO DUGNANO..

carlo arcari ha detto...

Caro Anonimo, grazie della candidatura. Finora ho fatto lo schiavo di Cesare che sul carro trionfale era costretto a reggergli la corona d'oro sul capo (calvo), ma quando più alte erano le ovazioni della plebe gli diceva:
"Ricordati che sei mortale". Mollare la corona e prendere in mano le redini del carro dorato, lei dice? Ci penserò...

Anonimo ha detto...

sig. arcari la prendono per i fondelli,perchè ha esagerato,ma ha ragione!!! un consiglio da amico,emigri a solaro,là c'è la "vera" democrazia, con un sindaco/presidente del consiglio,un sindaco padrone che delle opposizioni se ne frega,anzi le mette a tacere,insomma un sidaco e una giunta di sinistra,ci vada e giudichi,secondo me è un paese che fa per lei.

carlo arcari ha detto...

Caro Anonimo2, lei dice che la mia riflessione sullo stato dei rapporti tra maggioranza e opposizione in Consiglio Comunale e sul clima esagitato che vi si respira, è "esagerata". A me pare invece molto pacata. Vorrei comprendere le vere motivazioni che stanno dietro a questa politica del muro contro muro che sembra voluta soprattutto dal Sindaco. Lei ha qualche idea in proposito?

Ernesto ha detto...

Caro Arcari,
hai tutta la mia solidarietà, non solo per i contenuti della tua riflessione che condivido, ma anche per l'impegno e la continuità con la quale, oltre a fare informazione, dai un tuo contributo ad affrontare i problemi quotidiani del nostro vivere. Putroppo il livello culturale e i valori che ormai hanno fatto breccia nella nostra società sono quelli dell'intolleranza e dell'omologazione.Il diverso, chi la pensa diversamente viene visto come un pericolo (un comunista per usare una espressione molto in voga). Ho una mia opinione sul perchè dell'intolleranza da parte di alcune forze politiche e i fatti lo stanno dimostrando, quella del "vuoto" di idee e la paura del confronto. Un caro saluto Ernesto

Massimo ha detto...

Agli anonimi. Pur avendo una visione del tutto personale della politica, che probabilmente mi permette un maggior grado di neutralità rispetto all'approccio del signor Arcari, più volte nel mio blog mi sono trovato d'accordo con quanto dichiarato in questo post. In più momenti dell'ultimo consiglio infatti, secondo me, il Sindaco Alparone ha perso ottime occasioni per dimostrare autocontrollo e saper gestire con calma la situazione. Poichè era più evidente che gli animi erano già surriscaldati, un buon mediatore (come ritengo un sindaco debba essere) avrebbe cercato di dare il buon esempio, mantenendo la calma e dimostrando maggior 'savoir fare'. Questo a meno che non volesse effettivamente infiammare le folle, ma a che pro? Per intimorire la minoranza? Se così fosse allora ha commesso un altro grave errore in quanto quella in consiglio a Paderno non mi sembra il tipo di minoranza che si fa intimorire. Grazie al cielo il consigliere Anelli e altri continueranno a proporre OdG e volente o nolente il Sindaco sarà costretto ad affrontarne i contenuti, commentarli e discuterli. Commentando il secondo OdG presentato dal consigliere Anelli infatti il sindaco ha esordito con una frase del tipo...'mi ero ripromesso di rispondere in modo calmo ma...'. Ma che cosa? Sinceramente nel seguito non ho ben afferrato quale sia stato il motivo per cui invece di rispondere in modo calmo ha deciso di partire all'attacco. Il clima era già abbastanza teso e l'utilizzo di toni pacati e la dimostrazione di saper gestire completamente la situazione avrebbe contribuito a riportare l'attenzione sui contenuti piuttosto che sugli stati d'animo. Inoltre, reagire stizziti dimostra di aver accusato il colpo e che l'interpellanza ha probabilmente toccato un nervo scoperto. Non mi sembra la strategia migliore. Saluti Massimo Negrisoli

Adry ha detto...

Caro Arcari,
hai pienamente ragione e io la penso esattamente come te. Nell'ultimo Consiglio comunale abbiamo visto come gli Ordini del giorno passano in secondo piano rispetto alla voglia di vendetta e di protagonismo della destra e dei giovani e inesperti consiglieri. Anch'io ho vissuto un senso di smarrimento, martedì sera, ed era come se non si volesse, in fondo affrontare le questioni importanti per la città e la sua gente. E' il segno dei tempi? La demagogia regna, mentre lo smog e la disoccupazione sono lì, dietro l'angolo fuori dell'aula consiliare. Il "grande pubblico" che vocifera e grida in quella che da sala istituzionale si sta trasformando via via nella platea di uno stadio mi sembra interessato più alle polemiche che ai fatti. L'aula non è mai stata così piena, ma dopo le discussioni polemiche e inconcludenti sui punti caldi di Paderno Dugnano, degli equilibri di bilancio e della scuola non frega niente a nessuno e, sinceramente, penso che certa gente sia lì solo per "dargliela contro ai comunisti che han rovinato la città"

Anonimo ha detto...

Il fatto che gli anonimi non abbiano il coraggio di firmarsi è perchè, evidentemente, il suo post li ha messi di fronte alla nuda e cruda realtà, ma odiano il fatto che questo sia potuto accadere.

Emiliano Abbati

Anonimo ha detto...

ma non credo,è che chi è anonimo lo fa nel rispetto della privacy,ed è giusto cosi,chi dovrebbe avera la coda di paglia è chi è venuto a provocare e basta e sedeva nel settore ovest in consiglio,ma vabè i sinistroidi vedonoo solo quel che vogliono vedere

Silvio.

carlo arcari ha detto...

Caro Silvio, se vogliamo discutere davvero alla pari, da cittadini, smettiamola di definirci sinistroidi e destroidi. Non ha senso.