sabato 17 ottobre 2009

Lavoro, antifascismo, progresso: le lezioni di Foa

In questo autunno che vede la lotta per la difesa del lavoro tornare drammaticamente al centro della vita cittadina vi segnalo l'ultimo libro della Casa Editrice Ediesse di Roma.
Il volume "Le autonomie e il lavoro. Le lezioni di Camerino su antifascismo e sindacato". (Prefazione di Guglielmo Epifani - Collana Saggi, Pagine 160, Prezzo 10,00 euro) raccoglie, a un anno dalla sua scomparsa, alcuni scritti di Vittorio Foa significativi per la comprensione del percorso intellettuale e politico di uno dei maggiori protagonisti della storia del nostro paese e della sinistra italiana del Novecento. In particolare, sono riprodotte, con la relativa discussione, tre lezioni tenute da Foa nel 1988 ad altrettanti seminari organizzati dall’Università di Camerino su tre temi ricavati utilizzando alcune delle grandi codificazioni binarie che segnano l’universo della politica: fascismo/antifascismo, destra/sinistra, conservazione/progresso. Nelle lezioni e nelle risposte di Foa al dibattito si dispiega una riflessione che investe le questioni del bene e del male, dei valori e dei disvalori, della tolleranza e dell’intolleranza nei progetti di trasformazione, fino all’analisi della collocazione del sindacato nella Costituzione della Repubblica.
La seconda parte del volume è dedicata a un ampio saggio in cui, con il titolo Il paradosso del lavoro, Foa ripercorre la sua esperienza di sindacalista della CGIL che, durata per 35 anni, ha occupato un posto centrale nella sua vita. Accompagnano questo saggio il commiato di Foa dalla CGIL, avvenuto al compimento del sessantesimo anno d'età, e un suo intenso e affettuoso ricordo di Giuseppe Di Vittorio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ringrazio Carlo di questa segnalazione.Lo leggerò con piacere. E aggiungo che la lezione di V.Foa,(è stato il tema della mia tesi di laurea)per chi non lo avesse conosciuto è davvero rilevante per la storia d'Italia,del movimento sindacale e della sinistra.Una sinistra,non di origine comunista, che ha percorso tutto il dopoguerra:
dall'azionismo,al partito socialista alla sinistra extraparlamentare fino al PD.La lezione è duplice:l'autonomia di pensiero e di organizzazione delle classi subalterne e il partito politico come strumento della trasformazione della società e non come fine.Da qui la centralità del lavoro e della libertà nel suo pensiero e nella sua azione.
Una persona straordinaria nella semplicità e nella profondità
delle riflessioni a dimostrazione che la buona politica e le belle persone nella politica esistono.
grazie.
gianfranco massetti