domenica 9 agosto 2009

Isterie padane e primedonne pugliesi

Oggi al Bagno Ciccio c’era il tutto esaurito. “Per forza, dottore, è domenica” dice Gino il barista che quest’anno mugugna perché a luglio è andata maluccio. “Ieri sera e stamattina sono arrivati gli ultimi e se Dio vuole adesso siamo pieni. Speriamo che tenga almeno per tre settimane”.
Anche gli ambulanti extracomunitari sulle spiagge sembrano diminuiti come i villeggianti, faccio osservare, pentendomi subito di aver introdotto senza volere un tema pericoloso. “Merito delle nostre ronde” dice infatti orgoglioso Zucchelli sventolando il Secolo XIX. “Ieri a Sanremo ne hanno fermati due di irregolari e siamo appena all’inizio”. Santamaria che ha già letto la predica domenicale di Scalfari su Repubblica vibra come un missile sulla rampa di lancio. “Come se la crisi del turismo in Liguria fosse colpa di quei due poveretti – parte in tromba -. Quando a Torino l’hanno prossimo chiuderà Mirafiori, cosa farete, le ronde contro Marchionne?”.

“Cosa c’entra la Fiat – si difende il leghista -. Le ronde ormai sono una legge votata dal Parlamento e la gente le approva. Per quanto riguarda la Fiat prima di chiudere Torino chiuderà di sicuro Termini Imerese”. Santamaria ridacchia. “A voi padani le ultime elezioni han dato alla testa e ormai scambiate i vostri sogni con la realtà. Lo stabilimento in Sicilia la Fiat non lo chiuderà mai. Se lo facesse il vostro governo rischierebbe di brutto e Marchionne lo sa, come lo sa il tuo capo Bossi che non a caso ripropone le gabbie salariali per tentare di salvare capra e cavoli. La verità è che la vostra politica in autunno rischia di saltare su troppe mine: federalismo fiscale, crisi industriale e produttiva, banca del Mezzogiorno, ricostruzione dell’Abruzzo, Ponte sullo Stretto, elezioni in Veneto dove PdL e Lega sono spaccate su tutto, senza contare la pillola RU486. Altro che ronde, bandiere regionali e difesa del dialetto; queste sono fesserie. Voglio vedere come ve la caverete con il buco di 35 miliardi nella spesa pubblica che il governo ha aperto in un anno e mezzo e non sa più come nascondere”.
L’atmosfera è tesa e la colpa è mia, perciò cerco di rimediare con un argomento più leggero .“Il governatore pugliese Vendola afferma di essere vittima di un complotto giudiziario-mediatico e accusa il magistrato di Bari di volerlo distruggere” dico fregandomene bellamente del politicamente corretto. Risata e sollievo generale “Per forza, ma l’avete vista la Pm che segue l'inchiesta di Bari? – dice Benetti –. Si chiama Desirée ed è una donna bellissima. Il povero Nichi ci crepa d’invidia, e ormai straparla... come Berlusconi".

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