martedì 7 luglio 2009

Salvini, un caso di ordinario razzismo leghista

Di solito crescendo un giovane migliora, impara a smussare i lati spigolosi e grezzi del suo carattere, le esperienze della vita lo rendono più comprensivo e disponibile a mediare, a trovare soluzioni ragionevoli ai conflitti e gli insegnano ad allargare il proprio orizzonte, a capire gli altri e le loro motivazioni. Soprattuto gli insegnano che non esistono differenze così incolmabili tra gli esseri umani: tutti hanno gli stessi bisogni fondamentali, tutti cercano l'amore, tutti inseguono dei sogni, tutti vogliono essere felici. Matteo Salvini, parlamentare europeo leghista e da oggi ex deputato (lo scandalo lo ha convinto alle dimissioni da Montecitorio), protagonista della squallida pantomima razzista mostrata a tutti da Repubblica TV, nella quale cantava una strofetta che definiva i napoletani "puzzolenti, sporchi e colerosi", rappresenta una profonda delusione per me.
L'ho conosciuto nel 1994 quando era il più giovane consigliere comunale di Milano a una raccolta di sangue per l'Avis. Era un ragazzino timido e ben educato, alto e snello, gentile e sorridente ed era venuto al centro prelievi dell'Avis milanese a Città Studi accompagnato da un altro consigliere comunale per rispondere a un'appello lanciato dall'Associazione. Mi impressionò allora molto favorevolmente perché il suo comportamento e il suo modo di fare ed esprimersi mi sembrò molto diverso da quello un po' becero tipico dei leghisti di quegli anni. Da allora l'ho seguito nella sua evoluzione politica e ho avuto purtroppo modo di ricredermi. Con il passare del tempo e con il crescere d'importanza dei suoi incarichi politici, Salvini si è trasformato anche fisicamente in un energumeno, il suo tono di voce è diventato sbraitante, le parole che dice ai suoi interlocutori sono sempre sprezzanti e il modo in cui si esprime sempre inutilmente aggressivo. Si è insomma"borghezizzato" fisicamente e culturalmente se si può definire "cultura" quella di Borghezio.
La bravata di cui si è reso protagonista Salvini non mi sorprende, ma mi intristisce e mi induce al pessimismo. Se anche un ragazzo bravo e gentile come lui era, è potuto diventare in soli 15 anni di militanza nella Lega, un bruto da osteria, un mentecatto che ama cantare "cori da stadio" con i suoi amici alle feste di partito, cori che lui tenta di giustificare quasi fosse normale e accettabile il loro contenuto razzista e violento, vuol dire che non c'è speranza. Il male è davvero banale. tanto più che i suoi dirigenti, Bossi in testa, lo hanno difeso a spada tratta e non lo hanno affatto rimproverato, anzi lo hanno elogiato.
La cosa mi preoccupa e dovrebbe preoccupare da vicino anche i Padernesi perché la Lega un mese fa, ha conquistato insieme ai seguaci di Berlusconi il governo della città. Teniamoli d'occhio questi padani da osteria e vigiliamo su quello che fanno. E' gente di cui non c'è proprio da fidarsi, anche quando sembrano dei bravi ragazzi.

3 commenti:

Unknown ha detto...

come al solito quando uno lavora bene per attaccarlo si beccano le cagate..
Comunque per prima cosa, matteo non si è dimesso da roma per i cori da stadio ma semplicemente perchè dovendo andare al parlamento europeo doveva mollare roma..
decisione già presa da tempo e il polverone naturalmente è stato fatto uscire proprio il giorno in cui doveva dare le dimissioni.
secondo, com'è che vi attaccate ad un coro da stadio fatto alle 2 di notte fra amici ( seguito poi da altri cori contro veronesi, milanisti e atalantini)e non una parola sullo stupratore del pd, messo come coordinatore nonostante i precedenti?

carlo arcari ha detto...

C'è una piccola differenza se permetti. Il sig. Bianchini, coordinatore di un circolo PD, accusato di essere lo stupratore di Roma, è per legge da considerarsi a tutti gli effetti "innocente" dal momento che non esistono contro di lui prove conclamate e definitive, ed egli nega di essere il colpevole. Ti ricordo il caso dei due romeni accusati sempre a Roma di uno stupro odioso, risultati poi totalmente estranei ai fatti. Salvini quando cantava "cagate", come dici tu, era un parlamentare della Repubblica, non uno qualsiasi, e avrebbe dovuto comportarsi in modo più civile e adeguato alla dignità della sua carica pubblica. Non dico dare il buon esempio, ma almeno astenersi da dare il cattivo esempio. Il fatto che si sia dimesso da deputato mi fa piacere, vedremo come si comporterà in Europa; spero meglio. Per lui e per tutti noi.

Unknown ha detto...

la differenza c'è eccome, matteo ha cantato un coro..
il sig. Bianchini anche se innocente ha comunque dei precedenti, come si fa a mettere una persona così come coordinatore di un circolo?
Matteo in europa lotterà per un'Europa vicino alla gente e non solo ai banchieri sono sicuro che farà bene come ha fatto fino ad ora a milano