C'è infatti da risolvere questo problema. "Le FS italiane incassano, stando al contratto di servizio, 11,6 centesimi per passeggero-chilometro - ha dichiarato in una recente intervista Mauro Moretti amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato -. Le Ferrovie francesi ne incassano 22,2, quelle tedesche 19,2". Insomma, dice Moretti, la futura società ferroviaria regionale non potrà stare in piedi se le tariffe non cresceranno almeno fino a 14,6 centesimi per passeggero-chilometro. Tutto qui? A me sembra fin troppo facile. Se la soluzione per avere ferrovie efficienti sta tutta nell'adeguamento delle tariffe che problema c'è? I pendolari lombardi non avranno alcuna difficoltà a pagare 3 o 5 centesimi al chilometro in più. Temo però che alla prova dei fatti non sarà così agevole percorrere questa strada. La soluzione prospettata appare troppo "normale" per un Paese "straordinario" qual è l'Italia. Sono sicuro che il problema come sempre sta nella gestione pubblica della società che eroga il servizio, nella scelta politica dei suoi dirigenti. Le Ferrovie sia dello Stato che Le Nord sono piene di ex amministratori e politici locali, amici degli amici, trombati e riciclati. Ciao, Carlo
domenica 15 febbraio 2009
Pendolari, una società regionale al posto di FS e Nord?
Sarà una nuova società regionale per il trasporto ferroviario a risolvere i problemi dei pendolari in Lombardia? Il tema è da tempo allo studio e sono in corso trattative tra FS e Ferrovie Nord Milano. La strategia che sta dietro a questa nuova possibile soluzione è la seguente: la futura società regionale potrà integrare l'offerta che sul territorio arriva da società diverse (ad es.le Ferrovie Svizzere), creare sinergie su materiale rotabile, personale, fornitori, manutenzioni, garantire lo sfruttamento ottimale delle risorse e l'abbattimento dei costi. Ma soprattutto potrà responsabilizzare la Regione e i cittadini lombardi che hanno bisogno di servizi ferroviari moderni, ma devono pagarne il costo reale e non le tariffe "politiche" che pagano oggi.
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